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capitolo 7 - Coggle Diagram
capitolo 7
l'italia antifascista
nel 1925 benedetto croce pubblicò il manifesto degli intellettuali antifascisti
Piero gobetti sosteneva una rivoluzione civica ma morì a Parigi in esilio
giustizia e libertà fu fondato nel 1929 e fu un movimento antifascista
la direzione comunista si spostò a parigi sotto togliatti
un'altra serie di gruppi antifascisti si unirono nella concentrazione antifascista
la crisi del dopo guerra
dopo la prima guerra mondiale l'Italia avrebbe dovuto ottenere la Dalmazia (versailles)
ma il governo Italiano pretese anche Fiume
vittoria mutilata
il presidente wilson era contrario
Il governo Nitti fu incapace
così nel 1919 D'annunzio occupò fiume e fondò uno stato
nel 1920 Giolitti firmò il trattato di Rapallo che consegnò la Dalmazia e fece acquisire l'Istria
le conseguenze:
aumento del debito pubblico
svalutazione della lira e inflazione
centinaia di caduti e invalidi
ovviamente le vittime furono la media e piccola borghesia
il biennio rosso
le elezioni del 1919 segnarono la sconfitta dei vecchi gruppi e l'ascesa del partito socialista
nel 1920 i sindacati si rivoltarono
Giolitti fece così assumere un ruolo di mediatore al governo che risolse la questione nl 20
in questo contesto nel 1921 il PSI si divise e la frange guidata da Gramsci e Bordiga si denominò partito comunista
la crisi del dopo guerra
le conquiste sociali
nuovi sindacati (federterra)
giornata lavorativa di otto ore
aumenti salariali
parziale redistribuzione delle terre
nel 1919 venne fondato il partito popolare italiano da don luigi sturzo
aconfessionalismo: il consenso non per fede ma per condivisione di valori
si differenziò dai socialisti per la considerazione della proprietà privata
si differenziò dai liberali per la considerazione dei lavoratori
nel 1919 vennero fondati i fasci di combattimento da Benito mussolini