La dialettica continuità/trasformazione
in questo caso è giocata su come il suolo, come spazio
fisico, è stato storicamente usato per lo sviluppo dell’agricoltura
e l’edificazione d’insediamenti umani, attraverso tecniche, tecnologie
e organizzazioni sociali del lavoro. Le diverse modalità attraverso
cui abitiamo lo spazio e lo costruiamo ci permettono
infatti, secondo Frassoldati, di studiare determinate tensioni verso il
cambiamento e specifici processi di resistenza alla trasformazione.
nessuno legendo questi due b devi estratti si illuderà di diventare esperto di luoghi cosi lontani ma certamente si possono trovare degli spunti di ragionamento nella dimensione materiale del territorio abitato su cui antropologi urbanisti e architetti ecc hanno modo di confrontarsi.
gl iautori dei due saggi si sforzano di rendere esplicite le cornici interpretative all'interno delle quali le proprie osservazioni dettagliate acquisiscono significati. nel farlo partecipano all'oprazione di disorientamento delle teorie e dei quadri interpretativi prodotti ed esportati per secoli dall'Europa verso il resto del mondo
nei due autori proposti alla critica di sistema a partire da spunti tecnici e materiali prevale la relativizzazione del villaggio specifico(Fei) o dell'organizzazione rurale come unità di interrogazione e costruzione di consocenza( Pereira) o come strumento di adattamento flessibile a mutate condizioni di contesto.
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