test di dinamica lacrimale, test interferenziale, test rosso bengala, test del verde di lissamina, break up time, non invasive BUT, black line, test del ph, fering test
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T est del rosa bengala
colora selettivamente le cellule epiteliali degenerate o morte: dove l’epitelio presenti abrasioni o sia desquamato compaiono piccole chiazze rosse. Il rosa bengala ha anche la capacità di colorare il muco. L’istillazione del colorante viene solitamente fatta precedere da un’anestesia locale, perché la sostanza provoca bruciore
B lack line o della linea nera
Si instilla la fluoresceina. Una volta aperto l’occhio, il movimento di diffusione dello strato lipidico verso il centro corneale tende a svuotare il menisco lacrimale al margine lacrimale inferiore. Adiacente a questo menisco si sviluppa un assottigliamento lineare del film lacrimale; se è colorato appare come una linea nera. In corrispondenza della black line il menisco è composto quasi esclusivamente dagli strati lipidico e mucoide.
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Il lacrimoscopio crea una riflessione corneale per dispersione della luce consentendo di visualizzare sul film lacrimale le frange d'interferenza che permettono di osservare e valutare lo spessore dello strato lipidico nell'occhio del soggetto esaminato. La sorgente luminosa al suo interno è di tipo neon di luce bianca.
test del ph
E’ un test importante come rivelatore nelle variazioni patologiche dell’epitelio. Il pH delle lacrime ha valori normali che oscillano tra 6,8 e 7,4. I sistemi più usati sono: a uso di cartine di Tornasole. è un sistema abbastanza preciso e sicuramente pratico a controllo multiplo che utilizza le cartine al Tornasole; uso di pHmetri muniti di micro elettrodi; uso di un colorante, il blu di bromotimolo. In quest’ultimo caso si sfrutta la proprietà del blu di bromotimolo di modificare il colore in condizioni di differente pH: se il pH è acido il colore diviene giallo, se neutro o fisiologico è verde/giallo, se basico il colore è blu.
F erning Test
Il muco ha la curiosa capacità di cristallizzarsi in forma di felci quando viene fatto asciugare su un vetrino a temperatura ambiente 5-8 m. Tanto più fitta è l’arborizzazione tanto più equilibrata è la concentrazione del muco. Osservando con un microscopio, si possono distinguere quattro tipi di felcizzazione. I primi 2 indicano un buon equilibrio fra mucina ed elettroliti. Nei tipi 3-4, invece, l’equilibrio è alterato anche se la percentuale della mucina è normale. Alterazioni dello strato mucinico si possono avere in: ipovitaminosi A, cheratocongiuntiviti, disordini mucocutanei, traumi chimici e uso di farmaci topici