Se intendo educazione come processo, come razionalità strumentale, linearità causale e quindi interesse perchè mezzi e fini siano congruenti e non ci si chiede se obiettivi siano giusti. Invece educatore valuta sia che ci sia congruità ma essendo capace di giudizio morale valuta anche obiettivi. Non solo competente della procedura tecnica.
DECIDERE PER VALUTARE, momento di incontro tra etica e educazione.
Decisione--> decedere, tagliare, in un bivio, se prendo una strada taglio l'altra. In tedesco: togliere la chiusura, ti liberi dalla situazione e apri a possibilità, educatore apre a possibilità, indica sicuro.
Importante pensare alle parole, perchè sono la prima linea del pensiero analitico, creano stereotipi e idee sull'educazione.
Galimberti scrive sul concetto di decisione di Aristotele, già nell'antichità decisione: ci si apre a un atto che differenzia perchè opera il taglio dei significati. Prima le cose non mostrano differenza, poi do maggior valore a una, decisione è l'opposto di indifferenza.
Aristotele in Etica Nicomachea: il proponimento (pone in avanti, apre e crea differenza) è delle cose in nostro potere (devo conoscere per poter decidere, delimitare mio perimetro di cui sono in possesso).
Aristotele, rapporto tra chi decide e azioni che ne seguono: ne è il genitore, ogni azione sarà riconducibile alla mia decisione, ne sono responsabile.
In quanto le decisioni sono volontarie e la volontà è la mia, quando decido faccio esistere la scelta, devo immaginare cosa creo quando decido.
Aristotele decisione la intende come intenzione calcolante, data dalla consultazione con altri, per poi deliberare intorno alle cose in nostro potere.
Attenzione: non si delibera intorno al fine ma si esamina come e con quali mezzi esso potrà esistere. Es. medico non delibera intorno alla salute ma intorno ai mezzi per averla, perchè la salute è un fine che è un presupposto invariabile.
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