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Critica razionalità, Pessimismo, Natura della realtà e della conoscenza,…
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Pessimismo
Schopenhauer
Il suo pessimismo è radicato nella metafisica. Il mondo, secondo lui, è dominato dalla volontà cieca e irrazionale, condannando l'uomo a una vita di sofferenza inevitabile. La conoscenza è limitata dalle nostre rappresentazioni mentali, distorte e ingannevoli. La liberazione dalla sofferenza può essere raggiunta solo attraverso l'ascetismo e la negazione della volontà di vivere.
Nietzsche
Non condivide la visione metafisica pessimista di Schopenhauer. Rifiuta l'idea di una realtà oggettiva e universale, e sostiene che la verità è prospettiva. L'uomo è caratterizzato dalla volontà di potenza, il desiderio di superare se stesso e creare i propri valori. Il pessimismo è visto come una forma di nichilismo, un rifiuto della vita e delle sue potenzialità. Per superare il nichilismo, l'uomo deve creare nuovi valori e affermare la vita in tutte le sue forme.
Kierkegaard
Il suo pessimismo si concentra sulla condizione umana. L'esistenza è caratterizzata dall'angoscia e dalla scelta, dalla consapevolezza della propria mortalità e dalla finitezza. La fede è vista come l'unica via per trovare significato e superare la disperazione. Il pessimismo, per Kierkegaard, non è un rifiuto della vita, ma piuttosto un'accettazione della sua tragicità e un invito a viverla autenticamente.
Freud
Non si definisce un pessimista, ma la sua visione della psiche umana presenta elementi pessimisti. L'uomo è visto come un essere in balia di conflitti inconsci e pulsioni istintive. La civiltà reprime questi istinti, causando disagio e sofferenza. Il pessimismo freudiano non è cosmico o metafisico, ma piuttosto radicato nella realtà psichica dell'uomo. Tuttavia, Freud offre anche una visione di speranza, suggerendo che attraverso la psicoanalisi l'uomo può prendere coscienza dei propri conflitti inconsci e raggiungere una maggiore libertà e realizzazione.
Schopenhauer presenta un pessimismo metafisico radicale, mentre Nietzsche lo critica e propone un superamento attraverso la volontà di potenza. Kierkegaard si concentra sul pessimismo esistenziale, trovando sollievo nella fede. Freud offre una visione pessimistica della psiche umana, ma con la speranza di liberazione attraverso la psicoanalisi.
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Vita
Schopenhauer
Non vede alcun senso intrinseco alla vita, che è condannata alla sofferenza. La liberazione dalla sofferenza può essere raggiunta solo attraverso il ascetismo e la negazione della volontà di vivere
Freud
Vede il senso della vita nel raggiungimento della soddisfazione e della realizzazione personale. L'individuo deve superare i conflitti inconsci e integrarsi nella società.
Kierkegaard
Trova il senso della vita nella fede e nella relazione con Dio. La vita è un'occasione per vivere autenticamente e con fede
Nietzsche
Propone la creazione di nuovi valori e l'affermazione della vita in tutte le sue forme. L'uomo deve superare il nichilismo e creare il proprio significato attraverso la volontà di potenza
Natura umana- morale
Schopenhauer
Vede l'uomo come dominato da desideri e bisogni insaziabili, condannandolo a una vita di sofferenza. La morale tradizionale è vista come un'illusione che cerca di negare la realtà del dolore.
Nietzsche
Sostiene che gli esseri umani hanno la volontà di potenza, il desiderio di superare se stessi e creare i propri valori. La morale tradizionale è vista come una forma di debolezza che ostacola l'autorealizzazione.
Kierkegaard
Enfatizza l'importanza della scelta individuale e della libertà. La moralità è una questione di fede e di impegno personale.
Freud
Vede l'uomo come un prodotto di complessi istintivi e forze inconsce. La morale è vista come un modo per regolare l'istinto e mantenere l'ordine sociale
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