NICCOLO MACHIAVELLi
Vita
nasce nel 1469 a Firenze da un'agiata famiglia borghese
riceve un'educazione umanistica basata sui classici latini
sarà tra gli oppositori del regime di Savonarola e assume la Il cancelleria del Comune e dei Dieci di libertà e pace
a partire dal 1500 intraprende missioni diplomatiche in Francia
e successivamente presso Cesare Borgia che lo affascina con la sua figura di politico audace e spregiudicato e che diventerà il modello su cui basare suo Principe
nel 1513 fu sospettato di aver preso parte ad una congiura antimedicea
e fu costretto all'esilio forzato nonché all'abbandono delle cariche politiche
si avvicina nuovamente ai Medici
e morirà in disgrazia nel 1527
LE OPERE
LE OPERE minori:
L'EPISTOLARIO:lettere familiari scritte ad amici e e conoscenti che trattano di vari argomenti, dalle riflessioni di politica, agli scherzi o problemi contemporanei. Tra tutte quelle più importanti sono quelle a Francesco Vettori perché raccontano della vita di M.dopo l'esilio politico
L'ARTE DELLA GUERRA (1519-1520)
è un'opera di carattere militare, in 7 libri, avente la forma del dialogo. M. immagina un dialogo avvenuto negli Orti Oricellari tra alcuni intellettuali dell'epoca (es. Cosimo Rucellai, Fabrizio Colonna..) avente come argomento fondamentale la polemica contro le armi mercenarie. M., proponendo come modello gli antichi romani, esalta le istituzioni militari e le virtù dei popoli antichi
LE ISTORIE FIORENTINE (1519-1521)
è un'opera in in volgare 8 libri incentrata sulla storia di Firenze e commissionata da papa Clemente Vil. Oltre a tracciare una cronistoria della citta si occupa di indagare i motivi per i quali la città è giunta alla decandenza e si concede un'aspra polemica contro principi italiani che che con le loro colpe hanno portato l'italia ad una situazione tragica
PRODUZIONE LETTERARIA
Asing poemetto in terzine incompluto che si rifà all'Asino d'oro di Apuleio Belfagor arcidiavolo novella che tratta di alcuni temi tradizionali (malizia delle donne e astuzia dei contadini) -la Mandragola commedia che si rifa alla tradizione latina e che viene ambientata nella contemporanea Firenze e che da all'autore occasione di riflettere sulle stesse tematiche del trattati politici (pessimismo dell'uomo egoismo) - la Clizia commedia che si incentra sul rapporto tra giovani e vecchi
-Discorso intorno alla nostra lingua trattato sul problema linguistico; secondo M. deve essere ublizzata la in la lingua viva di Firenze.
LE OPERE "Maggiori"
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IL PRINCIPE:è un'operetta breve
in 26 capitoli, titolati in latino.Gli argomenti trattati sono:
i tipi di principato
- i comportamenti del principe 4. perché i principi italiani hanno perso il loro stato 5. virtu e fortuna 6. l'esortazione finale
le milizie Il Principe idealizzato da Machiavelli
è colui che può ricostruire l'unità statale ed evitare che gli stati italiani perdono definitivamente la propria
Indipendenza.Egli infatti, con la sua virtù politica (non per forza analoga a quella morale)
deve creare uno stato ordinato con leggi, religione e milizie atte a disciplinare il comportamento individualistico dei cittadini e perseguire bene comune
- i comportamenti del principe 4. perché i principi italiani hanno perso il loro stato 5. virtu e fortuna 6. l'esortazione finale
DISCORSI SOPRA LA PRIMA DECA DI TITOLIVIO:sono composti tra 1515 e il 1517 e sono dedicati due amici: Zanobi Buonde del monti Cosimo Rucellai. Sono divisi in 3 libri
1 . la politica interna di Roma 2. la politica estera l'espansione dell'impero 3. le azioni dei singoli cittadini che hanno reso grande Roma
IDEOLOGIA
alla base della sua riflessione vi è la coscienza che l'italia si trovi in una crisi politica particolarm grave (è frammentata) a cui è conseguita una crisi militare (gli eserciti sono perlopiú mercenari) e morale (i valori tipici del'antica Roma sono scomparsi)
la teoria di Machiavelli assume una validità quasi scientifica
al punto da essere considerato il fondatore della scienza politica moderna, che vede l attività governativa regolata da leggi ben precise e finalizzata a garantire il bene dei cittadini
M. basa la sua riflessione politica partendo dal presupposto che il comportamento umano sia stereotipato e non vari in base alle situazioni
per questo, adottando il principio dell'imitazione, l'uomo deve rifarsi agli esempi degli antichi e cercare di riproporli nei tempi moderni
emerge una visione pessimistica della natura umana
l'uomo per M. è per natura ura malvagio in quanto è un essere ingrato, volubile e desideroso didenaro, spinto solo da interessi materiali ed egoistici,L'uomo virtuoso politicamente (diverso dalla virtù morale).è colui che che sa sa dominare la fortuna e sfruttare a proprio vantaggio le occasioni favorevoli
solo lo Stato (in particolare la repubblica), con le sue istituzioni (religione, leggi e milizie può placare le spinte individualistiche dell'uomo e salva guardare il bene comune
STILE POETICO
I testi di M. hanno una valenza pratica, non solo letteraria, per questo l'autore sceglie una prosa agile, chiara e di immediata presa M. costruisce periodi ricchi e incalzanti
utilizzando un lessico libero e vario, nato dalla mescolanza di termini tecnici, latinismi e vocaboli quotidiani
fa inoltre largo uso delle metafore, delle similitudini (paragoni) e del ricorso alle immagini per rendere in maniera ottimale e il più concreta possibile il suo pensiero
per questa immediatezza della resa prosaica
M. è considerato l'inventore del moderno linge o linguaggio della prosa scientifica