Realizzato nel 1949, daughters of China è un film esemplare del modo in cui il cinema di Mao affronta gli anni della guerra e della lotta contro l'invasore giapponese, a partire dalla sua eroina Hu Xiunzhi, che assomma in sé diversi caratteri del nuovo eroe cinematografico così come veniva propugnati dagli ideali della rivoluzione. Il film che va dall'invasione della Manciuria (1931) allo scoppio della guerra fra Cina e Giappone (1937) si apre con un breve esordio sulle drammatiche immagini dell'attacco di un'unità giapponese a un villaggio cinese. tuttavia "l'orrore" della guerra di cui parla Bergeron è quello di una linea di tendenza che segnerà gran parte del cinema cinese anche negli anni a venire. Dopo aver assistito allo sterminio del proprio villaggio, Xiuzhi si unisce alla guerriglia comunista. Qui la contadina è accolta festosamente e dopo aver indossato la sua divisa militare, si taglia i capelli, come segno ad abbandonare i retaggi feudali. Xiuzhi e le sue compagne si batteranno sino allo stereo alla fine preferiranno lasciarsi portare via dalle acque del fiume. Il film contiene altri topi, fra cui l'attestazione dell'unità tra l'esercito comunista e i contadini, dove i primi soccorrono i secondo e questi rendono loro offrendo il cibo. centrali Ono i momenti autocelebrativi, in cui con enfasi accentuata il Partito e l'esercito legittimano se stessi e la propria ideologia. A metà del film c'è una lunga sequenza, in cui i soldati festeggiano la presa della città; viene invitata ad eseibirsi in una danza, e infine inizia a giurare, col pungo levato, la sua fedeltà al Partito davanti con la bandiera rossa, in un gioco insistito di primi piani della donna, classica dialettica tra piani d'insieme e assume un preciso significato ideologico, facendo del singolo l'espressione di una collettività contrassegnata da un'unità di intenti. Questa stessa unità è evidente quando le donne decidono di annegare (codice dei samurai). Il film termina con altre due brevi scene che pongono il problema dell'eredità rivoluzionaria: prima vediamo un giovane soldato dell'esercito popolare che osserva i fucili lasciati in riva dalle donne, mentre sul volto appaiono i visi dell'eroine in sovrimpressione. La seconda scena, è ambientata nel presente e mostra due soldati che prima guardano in un museo un dipinto che celebra X. e poi scendendo si fermano sotto a un'imponente statuta di un soldato della liberazione. Il monito è chiaro: lo spirito deve animare la costruzione del più grande stato socialista