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psico dell'org - Coggle Diagram

- - - - come sfruttamento capitalistico pesa sul piano materiale, assorbendo e svuotando energie vitali lavoratore interno del rapporto di lavoro, così ripropone anche al di fuori, nelle condizioni di vita in cui versa il lavoratore con la sua famiglia, allo stesso modo, devalorizzazione che lavoratore subisce all'interno rapporto lavoro rispetto problematicità di adeguata identificazione con interessi collettività, si ripercuote al di fuori ambito di lavoro in conseguente situazione di disagio e alienazione esistenziale.
        Come visto, il capitale in atto e realizza meccanismi e processi miranti a determinare precisi esiti ed effetti psicofisici= poter gestire forza lavoro individuale e collettiva in funzione sue necessità connesse a produzione plusvalore e alla massificazione del profitto.
- - - - Nella fabbrica toyotista> collaborazione fra operai lascia il posto a rapporto controllo e coercizione reciproca tra gli operai stessi. L'auto-attivazione =non il simbolo di maggiore autonomia dei lavoratori, ma strumento d’imposizione produttività economica e obbedienza politica che basa propria efficacia su stimolo alla coercizione e controllo reciproco dei lavoratori su se stessi. Tale ambiente di lavoro oppressivo e coercitivo è molto vantaggioso per direzione toyotista. L'organizzazione del lavoro consentito grandi imprese nipponiche (e non soltanto) aumentare produttività del lavoro, abbattere l'assenteismo, stimolare “fedeltà” lavoratori agli interessi aziendali, e comprimere drasticamente i costi produzione. In una fase storica come attuale, dove il taglio costi è vitale per riproduzione del capitale, l'organizzazione toyotista= strumento ottimale innalzare la competitività imprese sul mercato
      - Ecco perché ultimi cinquant'anni l'organizzazione toyotista diffusa rapidamente anche fuori Giappone in numero sempre maggiore stabilimenti statunitensi e giapponesi.
  - - - Es: Se prima capitalista 100 operai per otto ore al giorno, 800 ore lavorative; il salario a 400 ore lavorative e le altre 400 ore il pluslavoro di cui egli si appropriava. Ora 60 operai per otto ore al giorno, moto 480 ore lavorative; stante la maggiore produttività dell'operaio condizioni ristrutturate, il suo salario a solo 2 ore di lavoro, quindi il salario di tutti gli operai a 120 ore di lavoro; il pluslavoro è ridotto a 60 x 6 = 360 ore. E' diminuito> a differenza di quanto credono molti esponenti sinistra borghese e di quella "antagonista", "radicale" e "rivoluzionaria", maggior parte dei capitalisti non è scema. Ora, il capitalista ristruttura egualmente perché fino a che altri capitalisti settore non ristrutturano, egli vende sue auto non nuovo valore ma su quello vecchio. Es: Se prima capitalista produrre 10 auto al giorno e sul plusvalore complessivo di 400 ore lavorative realizzava in ragione di 40 ore su ogni auto. Se ora produce 15 di auto al giorno vende al vecchio prezzo, incassa non le 360 ore di pluslavoro dei suoi operai, ma il 15 x 40 = 600 ore lavorative di pluslavoro: per lui situazione è migliorata! Anche se per vincere suoi concorrenti dovuto ridurre i prezzi e incassare non 49 ma solo 30 ore di pluslavoro per auto venduta, incasserebbe 15 x 30 = 450 ore di pluslavoro più di prima.
      - Il capitalista agire così no molte scelte: o muoversi come lui si è mosso o trovarsi nella situazione in cui si trovano oggi i suoi concorrenti. Ora, anche gli altri capitalisti ristrutturano= massa di pluslavoro che essi estorcono altri operai diminuisce ogni ristrutturazione, diminuisce tanto più velocemente quanto più velocemente e profondamente ristrutturano, anche più rapidamente diminuisce massa dei salari. Es: Tutti i capitalisti ristrutturano. Prima facevano lavorare 1000 operai 8 ore al giorno>8000 ore lavorative: 4000 andava ai salari e 4000 era pluslavoro. Ora lavorare 600 operai per 8 ore al giorno> 4800 ore lavorative: 1200 va ai salari e 3600 in pluslavoro. La torta si spartisce tra capitalisti ridotta da 4000 ore a 3600 ore lavorative, è diminuita. Questo motivo perché capitalisti non investono.
        
        Non il costo del lavoro troppo alto, ma perché se l'investimento capitale maggiore porta all'estorsione plusvalore minore, il flusso investimenti diventa difficile, affari non girano più bene. Tutti interventi attuati metropoli imperialiste (riduzione salario e spesa pubblica per servizi sociali, trasporto, scuola, case popolari,) no incidono , perché non c'entrano con cause reali crisi, che è crisi sovrapproduzione di capitale. Man mano che la torta diminuisce, cresce rissa fra i capitalisti avere spartizione fetta più grande. E questa rissa tra capitalisti, guerra economica e commerciale che i capitalisti fanno tra loro per avere anche parte del pluslavoro che l'altro ha estorto, si trasforma prima o poi guerra fra stati, in politica aggressiva fra stati borghesi.
        
        Gli stati mantengono possibilità imporre coercitivamente tariffe doganali, contenere importazioni, facilitazioni fiscali e rimborsi esportazioni, imposte e tasse merci che circolano confini di loro dominio, di diminuire o aumentare con provvedimenti legislativi i costi di produzione capitalisti operano loro confini (pensiamo uso stato fatto in Italia fiscalizzazione oneri sociali), di rendere più oneroso o meno oneroso credito a ogni singolo capitalista (il credito agevolato, stanziamenti statali per ristrutturazione industriale), di passare commesse più o meno grandi e più o meno di favore ai singoli capitalisti, ottenere tramite accordi commerciali o compensazioni di altro genere (es sostegno politico e militare) altri stati trattamenti favore ai loro confini e loro territorio per i propri capitalisti, di imporre lavoratori nel territorio da essi dominato condizioni salariali più o meno pesanti, di imporre interno propri confini ai lavoratori e masse popolari una disciplina più o meno rigida.
        
        Tutte questi poteri che Stato interferiscono pesantemente, in certi casi in modo decisivo, su dimensioni fetta di pluslavoro che va ogni singolo capitalista. Più la lotta tra capitalisti attorno alla spartizione diventa accanita, più ogni capitalista vuole che il suo Stato sostenga lui a danno altri capitalisti suoi concorrenti= più aggressivi e antagonisti diventano rapporto che s’instaura fra i vari stati borghesi. E man mano che la guerra commerciale diventa, con l'acuirsi crisi, per singoli capitalisti, questione di vita e morte, guerra (pur con tutti i rischi che comporta) diventa "rischio vale la pena di correre". E in quest’ambito tutti i vecchi contrasti (contese stati per dominio su territori, contrasti razziali, religiosi politici, culturali, e ideologici) esaltati e usati per rendere “popolare” guerre che loro fonte reale acuirsi concorrenza tra capitalisti contesto della crisi. La guerra tra briganti capitalisti per spartizione plusvalore estorto è ricoperta velo mistificatore guerra per democrazia, guerra diritti umani, guerra umanitaria ecc.