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TEORIA DELLA MENTE 4 - Coggle Diagram
TEORIA DELLA MENTE 4
gli adulti posso essere vittime della maledizione della conoscenza
tendenza dell’adulto a sovrastimare la conoscenza dell’altro sulla base della propria
compiendo quindi errori di valutazione di decisione
esiste un set di regioni cerebrali e l’adiacente giunzione temporo parietale
impegnati nel processamento di informazioni comportamentali
il polo temporale implicato nella memoria personale episodica
che si trova nelle occasioni di inganno,
depistaggio o persuasione
la corteccia mediale prefrontale e l’adiacente corteccia paracingolata anteriore
la prima coinvolta nei livelli più espliciti e complessi di mentalizzazione
la seconda nell’attribuzione di un atteggiamento intenzionale all’altro
è stato importante capire se il decadimento della ToM fosse collegato al decadimento
delle principali funzioni cognitive che caratterizza l’invecchiamento fisiologico
ed individuare il momento di inizio e l’iter del declino di questa abilità
Lough ha proposto una neurodevelopment stance, che tracci al contrario il percorso evolutivo della ToM
dai livelli più complessi a quelli più semplici
Il legame tra ToM e linguaggio è stato indagato in modo particolare nel compito di falsa credenza
poiché superare questo compito, dipende dalle capacità linguistiche (comprensione, produzione)
Astington distingue due dimensioni del linguaggio:
il primo è di tipo funzionale, interessa sia il piano
intraindividuale(rappresentazioni mentali) sia quello Interindividuale (comunicazione sociale)
La seconda è quella strutturale, che implica aspetti semantici e aspetti sintattici
Le dimensioni del linguaggio studiate in relazione alla teoria della mente sono state prevalentemente
semantica e sintattica
i compiti utilizzati nella ToM sono principalmente quelli dello spostamento
nel test della scatola ingannevole
1 risultato: conferma l'esistenza di una relazione tra: abilità linguistiche e le risposte ai compiti di falsa credenza
2: nella sfera linguistica i moderatori principali di questo processo sono la semantica e la complementazione
complementazione è il fattore più forte
3: la relazione tra abilità linguistiche e comprensione della falsa credenza è bidirezionale
una influenza l'altra, ma l'abilità principale rimane quella linguistica
L’evidenza dei legami tra linguaggio e ToM è stata riconfermata in soggetti con sviluppo atipico
come: disturbo specifico del linguaggio, sordità, disturbo dello spettro autistico, danno cerebrale
Nilsson e de Lopez hanno fatto una rassegna su 17 ricerche con soggetti in età prescolare e scolare 4-12 anni
Siegel: rilevò un ritardo significativo nei bambini con sordità nel comprendere i compiti di falsa credenza
capacità che raggiungono tra i 13 e 16 anni, questo risvolto avviene poiché il soggetto non può
partecipare alle conversazioni quotidiane, ricche di lessico psicologico
famiglie con soggetti disabili avranno facilitato il compito di creare un canale di comunicazione
madri che fanno ricorso a termini di stati mentali per spiegare il comportamento del bambino
il bambino pochi anni più tardi riuscirà a superare i compiti di falsa credenza
questo favorirà le sue capacità di metarappresentazione