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La teza rivoluzione industriale. La fine del luminismo e il crollo…
La teza rivoluzione industriale. La fine del luminismo e il crollo dell'Unione Sovietiva
la deidustrializzazione e la crisi dell'egemonia economica statunitense 1
la crisi economica internazionale del 1971-73 portò a trasformazioni di grande portata non solo nel mondo del capitalismo, ma anche in quello del socialismo e nei paesi del Terzo mondo
Negli Stati capitalistici prese avvio la terza fase della rivoluzione industriale: iniziò l'era del "postindustriale"
di questa furono le protagoniste l'innovazione tecnologica e la globalizzazione del mercato, mentre entrò in crisi lo strumento più importante "dell'età dell'oro", vale a dire la politica direttiva dello Stato
nella terza rivoluzione industriale furono dei processi che vennero a compimento. Da un lato, si realizzò il netto sopravanzare degli addetti dei servizi su quelli dell'industria; dall'altro, nel settore industriale si affermò una nuova forma di produzione
negli Stati Uniti, già segnati dalla crisi dell'inizio degli anni 70 e dalla concorrenza di Europa e Giappone, il processo di deindustrializzazione si affermò alla fine del decennio. Anche lo sviluppo dell'informatica comportò cambiamenti nel modo di produrre, rendendo meno costosi i principali beni di consumo
altri effetti contraddittori si ebbero nella popolazione. Per quanto riguarda gli afroamericani e le minoranze etniche si ebbero segnali positivi, con un aumento dell'istruzione superiore e universitaria
dal mondo dell'industria e della finanza e da molti economisti venne una critica al keynesimo, che aveva guidato la politica economica a partire dagli anni di Roosevelt, sia per i suoi costi fiscali, sia per la spesa sociale
Il conservatorio e il neoliberalismo: Ronald Reagan e Margaret Thatcher 2
alle elezioni americane del novembre 1980, i democratici furono sconfitti e divenne presidente il repubblicano, ex attore di Hollywood Ronald Reagan
si presentò alle elezioni presidenziali con un programma politico di riaffermazione della potenza militare ed economica degli USA e assunse nuovamente una posizione di contrapposizione all'unione Sovietica
la crisi economica internazionale, che aveva portato alla conclusione del ciclo apertosi con gli accordi di Bretton Woods si risolse in quanto tutto il mondo capitalistico con l'adozione di misure neoliberiste e il ridimensionamento delle politiche del Welfare State. In molti paesi si affermarono governi conservatori e furono sconfitti i partiti socialdemocratici
in G:B una politica neoliberalista, ugualmente caratterizzata dalla riduzione dell'intervento dello Stato assistenziale, fu avviata da Margaret Thatcher, che portò nuovamente i conservatori al governo alle elezioni del maggio 1979
procedette alla privatizzazione di aziende che a suo tempo erano state nazionalizzate dai laburisti
anche in politica estera, Thatcher assunse un atteggiamento determinato a rimarcare il ruolo di grande potenza della G.B, come avvenne nel 1982 sul fronte al tentativo dell'Argentina di impossessarsi delle isole di Falkland
Il Giappone e le "tigri asiatiche" 3
Le trasformazioni del mondo capitalistico occidentale furono dovute anche all'emergere della nuova aerea di sviluppo asiatica e all'imporsi dell'economia e del modello giapponese
il Giappone nel decennio successivo arrivò a conquistare il primo posto fra i paesi esportatori. In breve tempo assunse la leadership mondiale in importanti settori produttivi ad alta tecnologia
diversi sono stati i motivi di questo successo, a cominciare dal fatto che il Giappone era un paese ad alto livello di istruzione e lassismo numero di analfabeti
un altro importante elemento riguardò l'organizzazione e la qualità del lavoro. Il superamento del modello nordista-taylorista e la sperimentazione di un nuovo modello di "qualità totale", con il quale puntava non alla quantità della produzione ma alla sua diversificazione del mercato
le grandi catene di montaggio, controllo della qualità e l'alto livello tecnologico divennero le caratteristiche del sistema coniato "toyotismo"
all'inizio degli anni 80, Hong Kong, Singapore e Corea del Sud uscirono da questo ruolo di mercati del lavoro poco costoso e divennero paesi sviluppati con attività differenziate, riuscendo attraverso un'aggressiva politica commerciale a conquistare i mercati esteri
L'URSS: dalla stagnazione di Breznec alla perestrojka di Gorbacev 4
il clima di contrapposizione frontale tra Est e Ovest creatosi nuovamente alla fine degli anni 70 fece parlare di seconda Guerra fredda. Le relazioni internazionali avevano subito un peggioramento in seguito all'interventismo sovietico nella fase finale della lotta per la decolonizzazione
ciononostante si arrivò alla firma del secondo Trattato per la limitazione delle armi nucleari.
fu poi in seguito all'invasione sovietica dell'Afghanistan che i rapporti tra USA e URSS si deteriorarono. il quadro fu reso ancora più grave dalla questione del "euromissili" sui territori della Germania dell'Est, della Polonia, e della Cecoslovacchia, gli Stati Uniti, risposero con il dispiegamento di missili più potenti
nel corso degli anni 70 in Unione Sovietica vi era stato un miglioramento economico conseguente all'aumento del prezzo del petrolio e gas, e la società aveva conosciuto una prima diffusione dei beni di consumo e delle mode occidentali. Se ne ebbe un tragico riscontro nel settore più delicato, quello nucleare con l'esplosione nella centrale di Chernobyl in Ucraina nel 26 aprile 1986
la situazione venne peggiorata dal fatto che le autorità sovietiche non denunciarono l'incinte immediatamente, e me occultarono la gravità
dal punto di vista della politica interna, gli anni di Breznev risentirono dell'immobilismo del gruppo dirigente del PCUS. All'indomani della morte di B. nel novenne 1982, i suoi successori erano Juri Andropov (1984)e Kostantin Cernenko (1985), nel marzo 1985 il Comitato centrale del PCUS compì una svolta epocale eleggendo il segretario 50enne Michail Gorbacev, esponente dell'ala riformista
al ventisettesimo compleanno del PCUS, parlò della necessità di compiere "trasformazioni radicali" e di attuare una profonda "ristrutturazione" (perestroijka) del sistema sovietico. Al tempo stesso sostenne, che al fine di combattere le resistenze al cambiamento, occorrevano franchezza e trasparenza (glasnost), cioè informare con chiarezza l'opinione pubblica
Gorbacev
dal punto di vista interno, l'azione riformatrice di G. si concentrò in due direzioni: quella economica e quella politica\sociale
nell'ottobre 1988 il PCUS approvò un progetto di riforma costituzionale che prevedeva l'istituzione di un Congresso dei deputati del popolo
nel marzo 1989 si ebbero le prime elezioni per il Congresso, che, a sua volta , prima nominò G. capo dei Soviet supremo e po lo elesse presidente (marzo 1990)
l'intento di G. era di salvare l'Unione Sovietica. Nell'ambito del PCUS si fece sempre più aspro il contrasto tra i conservatori e i riformatori più radicali
un'azione ugualmente innovativa G. la portò avanti anche nella politica estera, il primo cambiamento fu anche nel linguaggio
il primo atto concreto fu quello del ritiro delle truppe sovietiche dell'Afghanistan. L'altro passo di grande rilevanza fu relativo ai paesi legati all'URSS dal Patto di Varsavia, nei confronti dei quali G., dichiarò la propria volontà di adottare una linea di non ingerenza nei loro affari interni
dopo gli incontri con Reagan a Ginevra (1985) e a Reykjavik, in Islanda (1986), si arrivò al vertice di Washington nel dicembre 1987 in cui fu firmato il Trattato per riduzione missile intermedi
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La protesta in Cina: piazza Tienanmen 5
nella repubblica popolare cinese, il difficile equilibrio ricostruito da Zhou Enlai e Mao Zedong dopo gli eccessi della rivoluzione culturale venne meno con la loro scomparsa
nel gruppo dirigente del PCC si impose la componente ostile a Mao, detta dei "pragmatici" e guidata da Deng Xiaoping. La politica di Deng fu finalizzata a ridurre la distanza della Cina dai pesi ricchi e sviluppati, attuando quelle che egli defin' "le quattro modernizzazioni": industria, agricoltura, esercito, separazione tecnico-scientifica
con i cambiamenti introdotti, il paese riuscì in 15 anni ad avere un tasso di crescita superiore a quello delle "tigri asiatiche", mentre il commercio con l'estero aumentò di dieci volte
il segretario del PCC, Hu Yaobang, tentò di promuovere un rinnovamento, ma fu rimosso dalla carica (1987). Nel paese cominciò a crescere il malcontento e si formò un movimento di studenti e intellettuali che denunciavano la mancanza di democrazia e la corruzione dei governanti
nell'aprile 1989, dopo la morte di Hu, ci fu una nuova ondata di dimostrazioni e i funerali del dirigente comunista divennero un pretesto per gli studenti per radunarsi nella grande piazza Tienanmen a Pechino e chiedere democrazia e libertà
fra il 3 e 4 giugno 1989 le truppe dell'esercito attaccarono gli studenti che occupavano la piazza. Per Deng le riforme e la politica di liberalizzazione economica dovevano essere portate avanti con decisione, ma il paese doveva rimanere sotto il controllo del partito: non c'era spazio per la democrazia
Il crollo del comunismo nei paesi dell'Est europeo 6
la nomina di Gorbacev a segretario del PCUS e la sua dichiarazione di non interferenza nella vita dei paesi "satelliti" dell'URSS ebbero su questi paesi, già caratterizzati da fenomeni di malcontento e di dissenso
uno dopo l'altro i regimi comunisti si sfaldarono, furono restaurati sistemi parlamentari e indette libere elezioni
più lungo è stato il cambiamento in Polonia: esplosero proteste guidati dal sindacato di orientamento cattolico (Chiesa solindarnocs), di cui il leader fu Lech Watesa operaio dei cantieri navali di Danzica
dopo le dimissioni di Jaruzeleski, alla carica del primo ministro fu nominato per la prima volta nel 1945 un non comunista, il cattolico vicino a Solidarnocs Tadeusz Mazowiecki, che iniziò lo smantellamento del regime
in Ungheria era sentito il richiamo alla rivolta del 1956 e alla sua drammatica fine, l'opposizione era divenuta sempre più attiva dalla metà degli anni 80: nel trentesimo anniversario della fucilazione di Imre Nagy si svolsero grandi manifestazioni, che furono represse dalla polizia
nel 1989 l Comitato centrale del partito comunista adottò una nuova costituzione che prevedeva l'abolizione del suo ruolo guida e liberale elezioni
la transizione verso un stato multipartitico fu assai rapida: il 23 ottobre 1989 il parlamento votò il rispistinò della libertà di stampa
in Cecoslovacchia il regime comunista, vi era una lunga tradizione di dissenso. La "rivoluzione di velluto", portò alle dimissioni della segreteria del Partito comunista e alla formazione di un governo di unità nazionale
con la legge costituzionale del dicembre 1992 fu stabilita la nascita della Repubblica Ceca e della Repubblica Slovacca
anche in Bulgaria la transizione fu rapida alla democrazia: dopo le proteste si avviò nel novembre 1989 alle dimissioni del segretario del Partito comunista
l'unico paese dove la fine del regime non fu pacifica fu la Romania. Qui era al potere Nicolaie Ceausescu che fu il segretario del partito comunista e presidente della Repubblica, introducendo nessun cambiamento nemmeno dopo l'ascesa di G.
alla fine del 1989 esplose la contestazione contro di lui e Bucarest divenne teatro di una guerra civile. Mentre cercava di fuggire il dittatore fu arrestato
Albania e Jugoslavia, finirono per essere travolti dalla crisi che sconvolse l'Europa orientale
la caduta del muro di Berlino (1989) e la riunificazione tedesca (1900) 7
il cambiamento pi profondo, che segnò la fine di un'epoca, avvenne nella Germania dell'Est (DDR), dove la fine del regime comunista portò alla riunificazione della Germania dell'Ovest
ormai il movimento era inarrestabile anche a seguito di quanto avveniva negli altri paesi socialisti e all'allenamento dei controlli tra i loro confini
tra ottobre e novembre ci f un crescere di proteste in diverse città e a Berlino Est: il governo fu costretto a fare delle concessioni. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1989 migliaia di cittadini di Berlino Est e Ovest si riversarono nelle strade e presero d'assalto il muro
di lì a poco fu introdotto il multipartitismo e fu scuola la polizia politica (STASI). La caduta del muro di Berlino si pò considerare l'evento simbolico che chiude il secolo scorso
per la Germania dell'est il crollo del regime implicò la riunificazione con l'altra metà del paese, che fu resa possibile grazie all'accordo internazionale e che venne in tempi molto più rapidi di quanti ci si aspettasse
nel marzo del 1990 si tennero le prime ultime elezioni libere della DDR che segnarono la fine del SED e la vittoria della lista sostenuta da Kohl, Alleanza per la Germania: il nuovo Parlamento votò a maggioranza schiacciante per la riunificazione (17 giugno 1990)
il 12 settembre 1990 i negoziati si conclusero a mosca e dichiarando esaurito l'aspetto che era stabilito a Postdam nel 1945, posero fine alla Guerra fredda. L'ultima tappa fu il patto di Varsavia e del COMECON nel corso del 1991
l'anno seguente il Parlamento votò a favore del ritorno della capitale della Germania a Berlino, che venne nell'agosto 1999
La crisi e la dissoluzione dell'Unione Sovietica 8
le riforme parziali introdotte nel sistema sovietico peggiorarono lo stato dell'economia del paese
Gorbacev si trovò così a dover fronteggiare in questa difficile situazione il crescere dell'opposizione sa conservatrice che radicale alla sua politica
tra il 1988 e il 1989 esplosero movimenti nazionalisti e conflitti etnici in diverse regioni a maggioranza non russa. Anche il Soviet supremo della Federazione Russa, cui era a capo El'cin, proclamò nel giugno 1990 la propria sovranità, dotandosi di istituzioni proprie: l'anno seguente a grande maggioranza, con suffragio niversale
le tendenze separatiste e l'aggravarsi della situazione economica provocarono l'acutizzarsi del conflitto interno e della contrapposizione tra El'cin e Gorbacev
il 18 agosto 1991 fu costituito un Comitato di Stato per l'emergenza che ordinò l'arresto di G. e della sua famiglia per alto tradimento e assunse il potere
i 21 agosto il colpo di Stato era fallito. Gli effetti del tentativo del colpo di Stato furono travolgenti: tra agosto e settembre tutte le altre Repubbliche sovietiche si dichiararono indipendenti, e l'8 settembre El'cin con i presidenti dell'Ucraina e della Bielorussia, dichiarò disciolta l'Unione Sovietica, dando vita alla Comunità degli Stati indipendenti (CSI)
il 25 dicembre 1991 la bandiera dell'URSS che sventolava sul Cremlino fu ammainata e sostituita con il tricolore russo
La nuova storiografia sulla Guerra Freda 9
dopo la sua conclusione e il crollo dell'Unione, anche lo studio degli eventi del secondo 900 si è modificato
se numerosi sono gli studi di storia degli Stati Uniti e del mondo occidentale, le maggiori novità emergono, in merito all'altro fronte, poiché la. disponibilità documentale manifestasi negli ex paesi comunisti dell'Europa orientale e dell'ex unione sovietica, ha sicuramente permesso agli studiosi di venire a conoscenza di eventi non noti in tutta la loro gravità e di capirne iin maniera più articolata l'evolversi