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Crisi e riforma della chiesa - Coggle Diagram
Crisi e riforma della chiesa
La nomina dei vescovi e i conti aggrava la condizione della chiesa
Gli Ottoni si servirono dei vescovi per governare in modo stabile
I vescovi non venivano scelti per qualità religiose ma per capacita militare e fedeltà all' imperatore
Chi era stato nominato vescovo doveva versare una forte somma
I vescovi concedevano cariche ecclesiastiche a pagamento nominando nuovi sacerdoti
i sacerdoti vendevano ai fedeli incarichi minori, sacramenti, benefici, reliquie ed il perdono dei peccati
Questo commercio veniva chiamato simonia
Ai vescovi piaceva vivere da grandi signori
La chiesa cristiana si divide: lo scisma d'oriente
Nel 1054 ci fu la rottura tra la chiesa di Roma e quella di Bisanzio
Il patriarca di Costantinopoli rifiutò di riconoscere il primato del papa
Da quel momento la chiesa di Costantinopoli si dichiarò ortodossa mentre quella di Roma rimase cattolica
Questa separazione fu chiamata scisma d'oriente e continua ancora oggi
Laici e monaci chiedono una riforma della chiesa
La chiesa rischiava di essere travolta dallo scisma e dal clero
Erano in molti a chiedere il ritorno al primo cristianesimo, ogni tanto i fedeli si ribellavano
Ciò accadde a Milano, e gli avversari lo chiamarono pataria
Il desiderio di una profonda trasformazione dei costumi della chiesa, cioè una riforma, non veniva soltanto dal popolo
Un grande impulso fu dato dai monaci
A elaborare un progetto di rinnovamento della chiesa furono i monaci cluniacensi
L'abolizione del privilegio ottoniano
Per poter tornare ai valori cristiani la chiesa doveva essere liberata dai legami politici e dal crollo imperiale
Un primo passo fu l'abolizione del privilegio ottoniano.
Nel 1059, Il pontefice Niccolò II, decise che fossero i cardinali a eleggere il pontefice, con l'approvazione del popolo e del clero romani
Nel XII secolo si riuscì ad eliminare dal elezione del papa anche le famiglie romane, quindi rimasero solo i cardinali riuniti nelle conclave.
Le misure di Gregorio VII per riformare il clero
Al compito di riformare la chiesa si dedico un cluniacense, eletto papa nel 1073 con il nome di Gregorio VII che adotto misure riguardanti la vita dei preti.
Fino a quel momento i preti potevano sposarsi
Il papa pensava che i prodotti dei terreni ecclesiastici dovessero servire a mantenere molte persone e non soltanto i preti perciò proibì il matrimonio dei preti
Ci furono proteste violente perché alcuni preti pensarono di subire un ingiustizia, tanto più che secondo i vangeli Cristo aveva previsto il celibato
Con altrettanta decisione il papa lotto contro la simonia
Gregorio VII afferma la superiorità del papa
Gregorio VII in un documento ufficiale nel 1075 chiamato dictatus papae proclamò la superiorità della chiesa sull' impero
Nel dictatus papae si dichiarava che il pontefice ha potere universale
Con questo documento il papa era infallibile e nessuna autorità laica poteva nominare i vescovi