LA POPOLAZIONE EUROPEA
Il clima e la morfologia favorirono il popolamento europeo, mentre dopo la Rivoluzione industriale la crescita demografica è esplosa.
La popolazione europea cresceva grazie ai raccolti favorevoli e periodi di pace, ma decresceva a causa di carestie, epidemie e guerre.
Nel XVI secolo la popolazione europea ha iniziato a crescere costantemente, passando da 90 a 270 milioni di abitanti e ha quasi 600 milioni nel secolo successivo.
Questa rapida crescita è stata favorita dall’abbassamento della mortalità grazie al miglioramenti sanitari, nuovi farmaci, progressi tecnologici, innovazioni agricole e una distribuzione più efficiente dei prodotti agricoli.
Nel XX secolo, l’Europa rappresentava il 25% della popolazione, ma con l’esplosione demografica in via di sviluppo è scesa al 12%.
Il calo della natalità è attribuibile alla trasformazione da società agricola a industriale che ha portato a una diminuzione della necessità di manodopera e a un aumento dei costi per mantenere e istruire i figli.
Le tendenze mostrano un calo del tasso della natalità e un invecchiamento demografico, con un numero di anziani superiore a quello dei giovani grazie a miglioramenti delle condizioni di vita, dell’alimentazione e della cura delle malattie.
Gli Stati, così, innalzano le età pensionabile e riducono il valore delle pensioni future.
Il passaggio dalla famiglia patriarcale-allargata alla famiglia nucleare ha contribuito a questo cambiamento.
L’indice di fecondità è sceso sotto il livello di due figli per donna, con una media attuale di 1,5 figli. L’aspettativa di vita è aumentata con previsioni di un superamento dei 100 anni di vita media.
La piramide dell’età è cambiata da una forma piramidale a una più ogivale o a botte che evidenzia una bassa natalità e un alta speranza di vita.
Negli ultimi decenni, il modello di famiglia è cambiato con l’accesso delle donne al lavoro extra domestico, e nuove forme di famiglia, come monogenitoriale e convivenze stanno diventando comuni.
La diminuzione dei giovani e l’aumento degli anziani sollevano preoccupazioni per il mantenimento della popolazione.
L’accesso delle donne al lavoro sembrano influenzare negativamente la natalità grazie ai servizi per l’infanzia e alla condivisione dei compiti domestici.
In Italia, il basso tasso di occupazione femminile è legato a basso indice di fertilità e alla discriminazione di genere nel lavoro.
La piramide dell’età del 2050 mostra un aumento degli anziani in Europa, valorizzando il contributo sociale.
L’Italia ha registrato una popolazione di 59.464.000 residenti. Il tasso di natalità è basso e la popolazione sta invecchiando.
Le donne straniere hanno un indice di fecondità più alto rispetto a quelle italiane (1,34).
C’è un aumento delle persone sole e coppie senza figli, i matrimoni sono in diminuzione e i divorzi sono in aumento, le convivenze e famiglie ricostruite sono molto comuni ed infine i giovani restano più a lungo nella famiglia d’origine.