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crisi rep rom 8 - Coggle Diagram
crisi rep rom 8
Con la morte di Crasso ed il passaggio di Pompeo dalla parte del senato, era rimasto solo Cesare come
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rispondere delle irregolarità compiute durante le guerre galliche. Consapevole della sua posizione di
debolezza, Cesare cercò di trovare un nuovo accordo con Pompeo, che però rifiutò. Tutte le trattative
fallirono ed il senato ordinò a Cesare di rinunciare al comando, affidando a Pompeo la difesa della
Repubblica. Cesare, nel gennaio del 49 rispose con un’azione destinata a cambiare per sempre la storia
romana : varcò con il suo esercito il Rubicone, fiume presso Rimini, che segnava il confine tra la Gallia
Cisalpina e lo stato romano, oltre il quale non potevano essere esercitati i comandi militari, e si
diresse verso Roma, pronunciando “alea iacta est = il dado è tratto.
Nel 67 Pompeo, con l’appoggio di Crasso, ottenne un’importante incarico : l’impero proconsolare nel
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politica estera, Pompeo in Oriente completò la conquista dell’Asia minore e del regno di Siria,
aprendo nuovi campi per le attività commerciali e finanziarie di Roma. Le casse dello Stato, inoltre,
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Pompeo, una volta tornato in Italia, per rafforzare la sua posizione strinse un accordo con il capo dei
popolari, Giulio Cesare, al quale assicurò il suo appoggio per le elezioni al consolato in cambio di una
legge per la sistemazione dei suoi veterani. L’accordo tra i due venne sigillato con il matrimonio tra
Pompeo e Giulia, figlia di Cesare. Successivamente all’accordo si unì anche Crasso, potente per i suoi
numerosi appoggi politici. Nacque così il primo triumvirato : tre persone potenti per il loro giro di
“clientes”, manipolarono le elezioni, si spartivano le cariche più importanti (60 a.c.).
Cesare, una volta console, riuscì con diversi provvedimenti a favore delle fasce popolari a conquistare
un vasto appoggio, mal visto dal senato conservatore. Alla fine del mandato, con l’appoggio di Pompeo
e Crasso, ottenne la nomina di governatore della provincia della Gallia Narbonese (58) che fu il punto
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schierò con il partito degli ottimati, sperando così di tornare ad avere un ruolo di primo piano per
contrastare la fama di Cesare. Tuttavia, Pompeo giocò su due fronti: non abbandonò il triumvirato con
Cesare e Crasso, ma dall’altra parte agì alle spalle dei suoi alleati politici.