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TECNICHE DI LABORATORIO 2 - Coggle Diagram
TECNICHE DI LABORATORIO 2
ELETTROFORESI
GLI ELETTRODI SONO DETTI CATODO QUELLO CHE ASSUME CARICA NEGATIVA
E ANODO QUELLO CHE ASSUME CARICA POSITIVA,
PER CUI LE PARTICELLE SI MUOVONO VERSO L'ELETTRODO AVENTE CARICA OPPOSTA RISPETTO ALLA CARICA DELLA PARTICELLA;
IN PARTICOLARE SI SPOSTANO VERSO IL CATODO SE HANNO CARICA POSITIVA E VERSO L'ANODO SE HANNO CARICA NEGATIVA;
NEL 1° CASO IL PROCESSO È DETTO CATAFORESI, NEL SECONDO ANAFORESI.
L'ELETTROFORESI È UNA TECNICA ANALITICA E SEPARATIVA BASATA SUL MOVIMENTO DI PARTICELLE ELETTRICAMENTE CARICHE (IONI, MOLECOLE)
IMMERSE IN UN FLUIDO PER EFFETTO DI UN CAMPO ELETTRICO APPLICATO MEDIANTE UNA COPPIA DI ELETTRODI.
DOSAGGIO RIA
STRUMENTAZIONE
UNO ALLA VOLTA, SCENDONO ALL’INTERNO DI UN RILEVATORE SCHERMATO, IMPOSTATO PER MISURARE SPECIFICHE CARATTERISTICHE DEL PARTICOLARE ISOTOPO.
I CAMPIONI, POSTI IN FIALE O PROVETTE SIGILLATE, SI SPOSTANO LUNGO UN PERCORSO.
I RAGGI GAMMA EMESSI DAL CAMPIONE RADIOATTIVO INTERAGISCONO CON IL CRISTALLO, VENGONO ASSORBITI E VIENE EMESSA LUCE.
UN RILEVATORE CONVERTE LA LUCE VISIBILE IN SEGNALE ELETTRICO.
Γ COUNTER, STRUMENTO PER MISURARE LA RADIAZIONE GAMMA EMESSA DA UN RADIONUCLIDE.
ALL’INTERNO DEL RILEVATORE È PRESENTE UN CRISTALLO DI SCINTILLAZIONE CHE CIRCONDA IL CAMPIONE RADIOATTIVO.
VIENE UTILIZZATO PER IL DOSAGGIO DI ORMONI, FARMACI, VITAMINE, ENZIMI, VIRUS, MARKERS TUMORALI…
E' UN DOSAGGIO RADIOIMMUNOLOGICO,
METODO ANALITICO CHE COMBINA LA SPECIFICITÀ DI UNA REAZIONE IMMUNOLOGICA (LA FORMAZIONE DI UN COMPLESSO ANTIGENE ANTICORPO) CON SENSIBILITÀ DI UN METODO RADIOCHIMICO
ELISA ENZYME-LINKED IMMUNOSORBENT ASSAY
LA SOSTANZA DA RILEVARE PUÒ ESSERE UN ANTIGENE APPARTENENTE AD UN PATOGENO O UNA MOLECOLA + PICCOLA, CHIAMATA APTENE,
SE INVECE DI UN ENZIMA, VIENE USATO UN RADIONUCLIDE (SPESSO LO IODIO-125) PER RILEVARE LA POSITIVITÀ DEL TEST, SI PARLA DI RIA (DALL’INGLESE RADIO-IMMUNO ASSAY).
METODO D’ANALISI IMMUNOLOGICA USATO IN BIOCHIMICA PER RILEVARE LA PRESENZA DI UNA SOSTANZA USANDO 1 O + ANTICORPI AD 1 DEI QUALI È LEGATO UN ENZIMA:
TALE METODICA D’INDAGINE RIENTRA NELLA CATEGORIA DEI TEST IMMUNOENZIMATICI.
CONTROIMMUNOELETTROFORESI
L’IDENTIFICAZIONE DEI VARI AUTOANTICORPI AVVIENE PER CONFRONTO CON LE LINEE DI PRECIPITAZIONE PRODOTTE DA ANTICORPI DI RIFERIMENTO A SPECIFICITÀ NOTA.
LA PIASTRA VIENE POI POSTA IN UNA CAMERA ELETTROFORETICA A TEMPERATURA E TENSIONE COSTANTI CON I POZZETTI CONTENENTI I SIERI RIVOLTI VERSO L’ANODO.
DOPO UNA CORSA ELETTROFORETICA DI 45' GLI ANTIGENI, CARICHI NEGATIVAMENTE, MIGRANO VERSO L’ANODO; X UN FENOMENO DI ENDOOSMOSI,
GLI ANTICORPI MIGRANO INVECE VERSO IL CATODO, PRECIPITANDO QUANDO INCONTRANO L’ANTIGENE.
QUESTO TIPO DI INDAGINE È UTILIZZATO IN MOLTE SITUAZIONI CLINICHE, COME NELLA RICERCA DI ANTICORPI DIRETTI CONTRO BATTERI QUALI PNEUMOCOCCO, HAEMOPHILUS, NEISSERIA MENINGITIDIS.
E’ QUINDI POSSIBILE ESSICARE L’AGAROSO E RENDERE EVIDENTI LE LINEE DI PRECIPITAZIONE MEDIANTE COLORAZIONE CON COOMASSIE BLU ALLO 0.1%.
LE LINEE DI PRECIPITAZIONE IN ALCUNI CASI SI RENDONO EVIDENTI SUBITO, MA DI SOLITO SI ATTENDONO 24 ORE PRIMA DELLA LETTURA DEFINITIVA.
LA SORGENTE ANTIGENICA ED I SIERI IN ESAME SONO POSTI IN 2 FILE PARALLELE DI POZZETTI ADIACENTI,
RICAVATI IN UNA PIASTRA DI AGAROSO.
E’ UNA TECNICA DI PRECIPITAZIONE IN CUI L’ANTIGENE, CARICO NEGATIVAMENTE, VIENE SPINTO DALLA CORRENTE ELETTRICA AD INCONTRARSI CON L’ANTICORPO.
CITOFLUORIMETRIA
(TECNICA UTILIZZATA X ESAME EMOCROMO-CITOMETRICO)
QUESTO METODO CONSENTE DI STUDIARE LE CELLULE PRESENTI NEL CIRCOLO EMATICO, NEL MIDOLLO OSSEO, NEI FLUIDI CORPOREI COME IL LIQUIDO CEFALORACHIDIANO, O LE CELLULE TUMORALI.
I PROTOCOLLI DI IDENTIFICAZIONE PREVEDONO: LA VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE DELLE CELLULE
MA ANCHE LA PRESENZA O ASSENZA DI PARTICOLARI MARCATORI, GLI ANTIGENI, PRESENTI SULLA SUPERFICIE O ALL'INTERNO DELLE CELLULE STESSE.
QUESTO METODO È ANCHE IN GRADO DI IDENTIFICARE DEI COMPONENTI PARTICOLARI CONTENUTI ALL'INTERNO DELLE CELLULE.
LA CITOFLUORIMETRIA, O CITOMETRIA, È UNA TECNOLOGIA DI LABORATORIO CHE CONSENTE DI IDENTIFICARE E CONTARE SPECIFICHE CELLULE.
FASI DELLA CITOFLUORIMETRIA
PRIMA DEL TEST E SULLA BASE DELLE CELLULE DA ANALIZZARE, IL CAMPIONE VIENE TRATTATO CON COLORANTI SPECIFICI IN GRADO DI DISCRIMINARE I SOTTOTIPI CELLULARI.
NELLO STRUMENTO IL FLUIDO CONTENENTE LE CELLULE VIENE INCANALATO NELLA CAMERA DI FLUSSO ATTRAVERSO UN FORO MOLTO STRETTO,
IN MODO TALE DA CREARE UN FLUSSO NEL QUALE LE CELLULE RISULTANO ORGANIZZATE IN FILA, UNA DIETRO L'ALTRA.
IL FLUSSO DI CELLULE VIENE POSTO DAVANTI AD UN RILEVATORE, CHE COSÌ ANALIZZA CIASCUNA CELLULA PRESENTE ALL'INTERNO DEL FLUSSO AD UNA VELOCITÀ ALTISSIMA (DA CENTINAIA A MIGLIAIA DI CELLULE PER SECONDO).
QUESTO COLORANTE (IL FLUOROCROMO) È ATTACCATO A ANTICORPI MONOCLONALI DIRETTI VERSO PARTICOLARI DISTRETTI CELLULARI O ANTIGENI MARCATORI.
UN CAMPIONE DI CELLULE VIENE SOSPESO IN UN FLUIDO
IL CAMPIONE CONTENENTE LE CELLULE MARCATE VIENE INTRODOTTO NELLO STRUMENTO CHIAMATO CITOFLUORIMETRO.
LE TECNICHE CITOFLUORIMETRICHE PREVEDONO DIVERSE FASI:
LA COMBINAZIONE DI QUESTE INFORMAZIONI GENERA UN PROFILO CARATTERISTICO PER CIASCUNA CELLULA PRESENTE ALL'INTERNO DEL CAMPIONE.
IL CITOFLUORIMETRO CONTIENE 1 O + LASER E + RILEVATORI IN GRADO DI IDENTIFICARE ALCUNE CARATTERISTICHE, UNICHE PER CIASCUNA CELLULA.
LE CARATTERISTICHE POSSONO ESSERE:
FISICHE (DIMENSIONE E COMPLESSITÀ CELLULARE)
O POSSONO DIPENDERE DAL SEGNALE GENERATO DAL COLORANTE (IL FLUOROCROMO) INTERCETTATO DAL LASER.
IL SEGNALE RILEVATO DAI RILEVATORI (O DETECTOR) VIENE AMPLIFICATO (DAI FOTOMOLTIPLICATORI) E INVIATO AL COMPUTER.
QUI VIENE CONVERTITO IN FORMATO DIGITALE E MOSTRATO SUL COMPUTER O STAMPATO. I DATI SONO, IN GENERE, MOSTRATI SOTTO FORMA DI GRAFICI