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Lezione 6: Il conflitto di coppia e l'adattamento psicologico dei…
Lezione 6: Il conflitto di coppia e l'adattamento psicologico dei figli
esiste una relazione tra conflitto (predittore) e adattamento dei figli (outcome)
Gli studi più recenti hanno cercato di analizzare le
condizioni
a causa delle quali il conflitto diventa dannoso per i bambini (...) cercando di comprendere il
significato
che esso viene ad assumere per i bambini.
Ipotesi teoriche
sicurezza emotiva
spillover
ci spiega invece come il conflitto possa divenire lesivo per i figli, anche quando questi non ne sono direttamente esposti. Il
clima emozionale
che viene a crearsi in un dato sottosistema familiare (ad es. coppia) può «
trasferirsi
» ad un altro sottosistema (caregiver-figlio)
Cognitivo contestuale
sono complementari e evidenziano il ruolo significativo delle percezioni, cognizioni e reazioni emotive dei bambini esposti al conflitto
per comprendere perché il conflitto possa divenire un’esperienza lesiva per i figli, occorre tenere in considerazione quello che i bambini percepiscono, pensano, provano e fanno quando esposti a situazioni conflittuali
triangolazione
Ci spiega che il conflitto può divenire un’esperienza patogena per i figli quando questi liberamente o sotto la pressione di uno o dei due genitori vengono
coinvolti
nel conflitto.
Il Modello cognitivo-contestuale
Grych e Fincham
(1990) per spiegare le risposte dei bambini al conflitto tra i genitori propongono un
modello teorico cognitivo-contestuale
che si inquadra nella prospettiva dell’
«information processing»
. In questo quadro vengono descritti i processi psicologici che essi ipotizzano possano avvenire quando i bambini sono testimoni di un disaccordo tra i genitori.
Le reazioni e le interpretazioni che i bambini danno del conflitto hanno un'
influenza determinante
sull’adattamento superiore a quella del conflitto stesso.
Le
cognizioni
ed
emozioni
dei bambini agiscano in modo interdipendente e sono sistematicamente correlate alle dimensioni del conflitto e al contesto in cui avviene
elaborazione
primaria
Il bambino cerca di ricavare informazioni sul grado di
negatività
,
minaccia
e
rilevanza
della situazione conflittuale, relativamente a sé e agli altri membri della famiglia.
Se al contrario l’elaborazione primaria porta ad una valutazione di
non gravità
, il bambino distoglie l’attenzione
la valutazione sia
negativa
, ma consenta di essere
tollerata
dal bambino, si passa all’elaborazione secondaria
Se l'elaborazione è
troppo negativa
può provocare di per sé reazioni comportamentali o sintomi (piange, urla, scappa, si congela).
elaborazione
secondaria
L’obiettivo del bambino in questa fase è quello di ricavare
maggiori informazioni
per comprendere gli eventi e far fronte alla situazione.
Per rispondere alla domanda "perché è successo?" il bambino opera...
attribuzione
causale
(la ragione sottesa al conflitto)
il bambino tenta di stabilire se l'evento è
dovuto a sé
,
ad altri o a circostanze esterne
Un bambino che si identifica come la causa del conflitto tra i genitori sperimenta uno stress maggiore rispetto a un bambino che attribuisce la causa a uno o entrambi i genitori o a circostanze esterne.
Un bambino che considera il conflitto come provocato da un fattore stabile e globale (i genitori non si amano) è più turbato di un bambino che opera una attribuzione instabile e specifica (la mamma è di cattivo umore).
un'attribuzione di
causalità
(chi ne è il responsabile)
bambino valuta in base a criteri che dipendono dal livello di sviluppo del senso morale e dai modelli appresi precedentemente al conflitto.
i bambini possono stabilire chi è la vittima e chi il “carnefice”.
Aspettativa di
efficacia
I bambini più piccoli, che spesso operano distorsioni interpretative, possono avere l’ aspettativa di
poter intervenire sempre con successo
e dunque provare una frustrazione più importante quando realizzano la propria inefficacia
I bambini più grandi elaborano le proprie possibilità di affrontare la situazione in modo più realistico e hanno maggiore competenze di problem solving
I bambini che valutano il conflitto come pericoloso
per il proprio benessere e per il funzionamento della famiglia, che nutrono la convinzione di essere la
causa del conflitto
e che ritengono di
non essere in grado di rispondervi in modo efficace
(scarsa coping efficacy) sono maggiormente a rischio di
esiti disadattavi