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CAPITOLO 20 - Coggle Diagram

- - - - Quando l'Innominato lo vede, lo riceve con una fredda cortesia in quanto dominando su tutti domina anche su Don Rodrigo, inoltre non ha amici e non si fida delle persone perciò lo controlla bene e cerca di capire cosa vuole da lui
    - - Il signorotto dice di aver bisogno dell'aiuto del potente bandito, poiché si trova in un impegno che il suo onore non gli permette di abbandonare e tuttavia non ha i mezzi per poterla spuntare da solo. L'innominato ascolta con interesse, anche perché nella vicenda è coinvolto padre Cristoforo che egli conosce come nemico dei tiranni e perciò odia a morte: don Rodrigo accentua le difficoltà dell'impresa di rapire Lucia, poiché la ragazza è protetta nel convento di Monza da Gertrude, e a un certo punto l'innominato interrompe bruscamente il colloquio e si dichiara disposto ad assumersi l'onere dell'impresa
        
        L'innominato ha come complice delle sue scelleratezze Egidio, il quale, come narrato in precedenza, abita accanto al monastero di Gertrude ed è questo il motivo per cui il bandito ha dato tanto prontamente la sua parola
      - L'Innominato viene assalito dalla paura, chiede aiuto al Nibbio e a Egidio
        
        E' già da un po' di tempo infatti che ripensa alle sue malefatte e alle sue azioni passate provando fastidio e orrore, inoltre Il pericolo della morte non l'ha mai fermato nell'affrontare i nemici a viso aperto, ma ora, nella solitudine del suo castello, il pensiero di essere alla fine della sua vita lo riempie di inquietudine ed essa è aggravata dalla consapevolezza di non poter sfuggire a tale destino quando esso verrà
        
        Rimpiange tutto ciò che ha commesso, vorrebbe tornare adolescente quando non aveva paure e non provava niente
        
        Negli ultimi tempi ha cercato di respingere questi pensieri ritrovando la gagliardia e la spensieratezza di un tempo ed è il motivo che lo ha spinto ad accettare tanto risolutamente la proposta di don Rodrigo, anche se ora è quasi tentato di venir meno alla parola data e rinunciare; per chiudere la questione decide di chiamare il Nibbio, il suo luogotenente cui affida le imprese più rischiose, e lo manda subito a Monza per riferire ad Egidio la trama che si sta delineando e chiedere il suo aiuto
        
        Egidio usa Gertrude non come ostacolo, ma come mezzo per ottenere Lucia
        
        Gertrude infatti si prende cura di Lucia più del solito> SIMILITUDINE fa più carezze del solito, come il pastore che accompagna con dolcezza la pecora fuori della stalla per consegnarla al macellaio cui l'ha venduta
        
        Gertrude poi le dà un incarico che prevede che lei esca dal convento
        
        Lucia esce dal convento e viene rapita
        
        Vede una carrozza da viaggio ferma, con due viaggiatori accanto ad essa che si guardano intorno, intenti a cercare la strada: la giovane si rincuora e si avvicina, quindi uno dei due uomini, con un atteggiamento più gentile di quanto non sia il suo aspetto, finge di chiederle un'indicazione sulla strada per Monza. Lucia inizia a spiegare, ma mentre si volta per indicare la giusta direzione l'altro uomo la afferra per la vita e la solleva da terra, cacciandola poi a forza nella carrozza mentre Lucia emette un urlo disperato.
        
        Lucia cerca in tutti i modi di divincolarsi ma presa dal panico perde i sensi, quando rinviene tenta di nuovo di scappare e prega il Nibbio e i bravi di lasciarla andare, ma invano e poi si mette a sgranare il rosario
        
        Manda a chiamare una vecchia donna che vive nel castello da quando è nata e che è cresciuta nella concezione del potere e della malvagità del suo padrone, quindi con la volontà assoluta di obbedire i suoi ordini: prendersi cura della giovane e farle coraggio
        
        L'innominato è nervoso e continua a percorrere la stanza aspettando Lucia