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SPRETTROSCOPIA BIDIMENSIONALE
La spettroscopia NMR bidimensionale (2-D) è una tecnica avanzata che consente di ottenere informazioni più dettagliate rispetto alla spettroscopia NMR monodimensionale. Questa tecnica coinvolge due dimensioni di frequenza anziché una sola, fornendo una visione più completa della struttura e delle interazioni molecolari.
Acquisizione dei dati nel dominio del tempo (τ1):
Per iniziare, si acquisiscono una serie di segnali NMR in funzione del tempo di evoluzione (τ1). Questi segnali sono chiamati Funzioni di Decadimento Libero (FID) e contengono informazioni sulla frequenza e sull'intensità dei segnali NMR emessi dai nuclei nel campione.
Trasformata di Fourier nel dominio delle frequenze:
I dati ottenuti nel dominio del tempo vengono quindi elaborati tramite la trasformata di Fourier per convertirli nel dominio delle frequenze, generando uno spettro NMR monodimensionale. Questo primo spettro fornisce informazioni sulle frequenze dei segnali presenti nel campione.
Acquisizione dei dati nella seconda dimensione (τ2):
Successivamente, si ripete l'esperimento variando il tempo di evoluzione (τ2) tra i segnali NMR. In pratica, si ottengono diversi FID per diversi valori di τ2.
Analisi bidimensionale:
Ogni punto nello spettro bidimensionale (chiamato spettro 2-D) corrisponde a una coppia di frequenze (ν1 e ν2), che rappresentano le due dimensioni del grafico. Ogni picco nello spettro 2-D fornisce informazioni sull'interazione tra i nuclei nel campione.
Costruzione dell'immagine 3-D:
Continuando questo processo per tutte le frequenze (ν2) e tutti i tempi di evoluzione (τ2), si ottengono una serie di spettri 2-D. Ogni spettro 2-D rappresenta una "fetta" del campione nelle due dimensioni di frequenza.
Questi spettri 2-D vengono poi combinati per costruire un'immagine tridimensionale (3-D), dove le frequenze di risonanza dei nuclei costituiscono le due dimensioni orizzontali (ν1 e ν2) e l'intensità dei segnali costituisce la terza dimensione (intensità degli spettri).
Questa immagine 3-D può essere visualizzata come una mappa topografica che fornisce una rappresentazione dettagliata della distribuzione delle frequenze di risonanza nel campione.
Tecnica COSY (Correlation Spectroscopy):
Con la tecnica COSY, vengono dati due impulsi a 90° al campione NMR, con un tempo di evoluzione (τ1) tra i due impulsi.
Questo genera una serie di spettri 2-D, dove l'asse x rappresenta le frequenze di un nucleo (ν1) e l'asse y rappresenta le frequenze di un altro nucleo (ν2).
Sulla diagonale dello spettro 2-D, dove ν1 è uguale a ν2, si ottengono le stesse informazioni che si avrebbero con uno spettro NMR monodimensionale.
Fuori dalla diagonale, si ottengono informazioni sulla correlazione tra i diversi nuclei, e quindi tra i diversi gruppi funzionali nella molecola. Due punti diversi sulla diagonale che si collegano con una linea rossa indicano una correlazione tra i due nuclei. In uno spettro COSY, sono visibili solo le correlazioni tra nuclei che sono distanti massimo 5 Ångström.
Tecnica TOCSY (Total Correlation Spectroscopy):
La tecnica TOCSY è una versione più avanzata della COSY, progettata per superare il limite di distanza di 5 Ångström tra i nuclei che possono essere correlati. In questa tecnica, invece di un singolo impulso a 90°, viene utilizzato un treno di impulsi per il secondo impulso a 90°. Il tempo in cui viene dato questo treno di impulsi è definito come tempo di mixing.
Questi impulsi creano uno spin-lock che vincola l'evoluzione della magnetizzazione, consentendo alle correlazioni di estendersi a tutti i nuclei presenti nel sistema di spin. Di conseguenza, nello spettro TOCSY sono visibili molteplici punti che rappresentano le correlazioni tra i nuclei e i gruppi funzionali più lontani. Confrontando i due spettri, COSY e TOCSY, possiamo identificare quali correlazioni sono presenti sia nello spettro COSY (per nuclei più vicini) sia nello spettro TOCSY (per nuclei più lontani).
La tecnica H-C COSY (Heteronuclear Correlation Spectroscopy) è una tecnica avanzata di spettroscopia NMR bidimensionale che permette di ottenere informazioni sulla correlazione tra i protoni (^1H) e i carboni (^13C) nelle molecole organiche. Tuttavia, prima di esplorare questa tecnica, è importante comprendere le sfide legate alla risonanza dei nuclei di carbonio (^13C) rispetto ai nuclei di idrogeno (^1H):
Bassa abbondanza e bassa sensibilità:
Gli isotopi del carbonio (^13C) costituiscono solo circa l'1% di tutti gli atomi di carbonio presenti nella natura. Inoltre, il rapporto giromagnetico del carbonio è molto più basso rispetto a quello degli idrogeni, il che significa che la frequenza di risonanza dei nuclei di carbonio è significativamente inferiore a quella dei nuclei di idrogeno.
Questo si traduce in una bassa sensibilità nella rivelazione dei segnali di risonanza del carbonio. La tecnica H-C COSY sfrutta la correlazione tra i segnali di risonanza dei protoni (^1H) e i carboni (^13C) per superare queste sfide e ottenere informazioni sulle strutture molecolari. Ecco come funziona:
- accoppiamento protono-carbonio:
Anche se i segnali di risonanza dei carboni sono deboli, essi sono ancora soggetti all'accoppiamento magnetico con i protoni vicini. Questo significa che, se un protone è accoppiato a un carbonio, la risonanza del protone può influenzare la risonanza del carbonio e viceversa. - Registrazione dello spettro H-C COSY: Con la tecnica H-C COSY, vengono acquisiti spettri bidimensionali dove un asse rappresenta le frequenze di risonanza dei protoni (^1H) e l'altro asse rappresenta le frequenze di risonanza dei carboni (^13C).
- Correlazione tra segnali: Nello spettro H-C COSY, vengono visualizzate le correlazioni tra i segnali di risonanza dei protoni e dei carboni. Questo consente di identificare quali protoni sono accoppiati con quali carboni nella molecola.
effetto OVERHAUSER
Effetto Overhauser (NOE - Nuclear Overhauser Effect):
L'effetto Overhauser è un fenomeno che si verifica in spettroscopia NMR quando due nuclei magnetici vicini interagiscono tra loro. Quando un nucleo viene eccitato da un'irradiazione radiofrequenza, questa eccitazione può influenzare il rilassamento dei nuclei vicini, causando una variazione nell'intensità dei loro segnali di risonanza.
Se si applica un'irradiazione radiofrequenza a una frequenza caratteristica di uno dei gruppi di nuclei nel campione, i segnali dei nuclei che sono accoppiati con quel gruppo diminuiranno in intensità. Questo fenomeno è noto come saturazione dei trasferimenti di eccitazione nucleare (NETZ), e è responsabile della diminuzione o della scomparsa dei segnali correlati.
la regola della selezione
interpretazione dei livelli energetici e delle transizioni:
Nei sistemi di spin nucleare, i nuclei possono esistere in diversi stati energetici. In un sistema di due nuclei (alfa e beta), esistono quattro possibili configurazioni energetiche: αα, αβ, βα e ββ. La regola di selezione stabilisce che solo certe transizioni tra questi stati energetici sono permesse. In particolare, le transizioni con un cambiamento di una unità nel vettore di magnetizzazione macroscopica (ΔM = ±1) sono permesse, mentre le transizioni con ΔM = 0 o ΔM = ±2 sono proibite.
concorrenza tra meccanismi di rilassamento:
Quando un sistema è perturbato, come nel caso dell'effetto Overhauser, può avvenire un rilassamento verso uno stato di energia inferiore. Questo rilassamento può avvenire attraverso due meccanismi principali:
- Relaxation Zero Quantum (W0): Un meccanismo in cui i nuclei si spostano da uno stato energetico adiacente con ΔM = 0.
- Relaxation Double Quantum (W2): Un meccanismo in cui i nuclei passano da uno stato energetico più elevato a uno inferiore con ΔM = ±2.
L'effetto Overhauser può essere utilizzato per studiare le interazioni tra molecole, come nell'interazione tra macromolecole e piccole molecole.
Questo può essere utile nel comprendere le interazioni molecolari e nella determinazione delle distanze tra i nuclei di idrogeno all'interno delle molecole.
Inoltre, il tempo di correlazione (τc), che rappresenta il tempo necessario per una molecola per ruotare su se stessa, può essere determinato utilizzando l'effetto Overhauser e applicando modelli matematici appropriati.
sbobine: La regola di selezione la possiamo descrivere come ΔM=1, dove M è il vettore magnetizzazione macroscopica. Nel livello più alto il vettore è 1, in quello più basso -1 e in quelli intermedi 0. Saranno quindi possibili solo le transizioni sui lati del rombo (frecce blu e arancioni). NON sono osservabili ΔM=0 e ΔM=2 (frecce rossa e nera).
Dobbiamo introdurre anche il concetto di popolazione N. Ad ogni stato è associata una popolazione di sistemi N, uguale per gli stati intermedi e diversa quelli agli estremi.
I due livelli estremi sono però in realtà legati da una relazione: nello stato a maggiore probabilità sono presenti δ in più, ed in quello a minore probabilità δ in meno.
Se perturbo un sistema, annullo la differenza di popolazione tra gli stati αβ e ββ, e tra gli stati αα e βα cioè annullo di fatto la differenza tra le probabilità di vedere quel nucleo nel suo stato parallelo o antiparallelo rispetto allo spin.
In gergo si dice che SATURO la transizione. Se andiamo quindi a utilizzare questo disaccoppiatore, che tende a disaccoppiare l’interazione tra i due sistemi di spin, saturando il sistema impedisco la visualizzazione dei segnali relativi alle precedenti transizioni rendendo possibile solo la visualizzazione della transizione: - ΔM=0 per αβ - βα → questa transizione viene chiamata zero quantica - ΔM=2 per αα - ββ → questa transizione vede due variazioni; quindi, si chiama doppio quantica
alcuni nuclei possono subire una transizione verso uno stato energetico più basso attraverso un meccanismo di rilassamento doppio quantico (W2), mentre altri possono fare lo stesso attraverso un meccanismo di rilassamento zero quantico (W0). Questi due meccanismi sono in competizione dinamica tra loro.
L'effetto Overhauser riflette l'accoppiamento dipolare in un intorno spaziale dei nuclei coinvolti. Questi nuclei non devono essere necessariamente legati chimicamente, ma devono essere vicini nello spazio.
Tempo di correlazione (τc):
rappresenta il tempo necessario affinché una molecola ruoti su se stessa di un radiante nello spazio.
È un descrittore globale del moto molecolare e dipende da vari fattori come la temperatura, il peso molecolare, la viscosità, il pH e i legami idrogeno.
Il tempo di correlazione può essere determinato utilizzando il tempo di rilassamento spin-spin e l'effetto Overhauser relativo a un gruppo funzionale, applicando modelli matematici appropriati.
attraverso lo studio della differenza tra lo spettro dell'interazione complessiva tra i due ed uno spettro derivante dallo schermaggio di un gruppo funzionale della piccola molecola. La differenza tra i due evidenzierà i gruppi coivolti nell’interazione
calcolo delle distanze tra idrogeni:
L'effetto Overhauser può essere utilizzato percalcolare le distanze tra i nuclei di idrogeno all'interno di una molecola. Utilizzando due idrogeni di un gruppo CH2 come standard interno, è possibile determinare le distanze con altri idrogeni, fungendo da "righello interno".
Proiezione di Newman e costanti di accoppiamento:
La proiezione di Newman è un modo per visualizzare gli angoli diedri( ovvero gli angoli spaziali tra gli idrogeni di un carbonio) all'interno di una molecola. Le costanti di accoppiamento forniscono informazioni sulla distribuzione dei conformeri molecolari, consentendo di calcolare le conformazioni relative dei legami molecolari.
Esperimento NOESY e calcolo delle distanze interprotoniche:
L'esperimento NOESY (Nuclear Overhauser Effect Spectroscopy) è utilizzato per calcolare le distanze interprotoniche all'interno di una molecola.
Utilizzando le informazioni sui picchi in uno spettro bidimensionale, è possibile determinare le distanze tra i nuclei di idrogeno attraverso la relazione data.
Vediamo che tra i tre idrogeni possiamo avere le tre diverse condizioni: gli angoli possono essere o entrambi in trans oppure uno in trans e uno in g.
Costante di accoppiamento e conformazioni molecolari:
La costante di accoppiamento è una misura della distanza tra i picchi di un multipletto nello spettro NMR. Questa costante offre informazioni sulla media pesata delle conformazioni molecolari presenti in soluzione. Le conformazioni molecolari possono essere differenti conformazioni che la molecola può assumere a causa della rotazione intorno ai suoi legami chimici. Queste conformazioni sono rappresentate dalle frazioni molari P1, P2 e P3, che indicano la proporzione di ciascuna conformazione presente nella soluzione.
Applicazione del disaccoppiatore e segnale dell'acqua:
Il disaccoppiatore è un dispositivo utilizzato per eliminare o "sopprimere" determinati segnali nello spettro NMR.
Ad esempio, nel caso del segnale dell'acqua, che appare a 4.7 ppm, il disaccoppiatore può essere utilizzato per sopprimere questo segnale, consentendo una migliore risoluzione degli altri picchi nello spettro.
Esperimento NOESY e calcolo delle distanze interprotoniche: In un esperimento NOESY, si somministrano tre impulsi ai campioni: due impulsi a 90° intervallati da un tempo di attesa (t1), seguiti da un tempo di mixing e infine un terzo impulso a 90°. Durante il tempo di mixing, il sistema si rilassa e fornisce informazioni sulla distanza interprotonica.
Le distanze interprotoniche possono essere calcolate utilizzando la relazione tra le intensità dei segnali degli accoppiamenti, ottenendo così informazioni sulle distanze tra gli atomi di idrogeno all'interno della molecola.
In questo caso prendiamo in considerazione il volume sotteso ai picchi in uno spettro bi-dimensionale.
Queste intensità potrebbero essere la differenza tra i volumi dei cross-pick normali e quelli con schematura.
Introduciamo la curva di build up: questa curva ci mostra come varia l’intensità dei cross-pick al variare del tempo di mixing; vediamo che le due grandezze sono correlate.
Il grafico mostra come varia l’intensità del picco (volume sottesa al picco) in base alla distanza tra gli atomi. Ho bisogno di un tempo di mixing alto per apprezzare la differenza tra protoni a diverse distanze (come si vede); il tempo di mixing necessario per apprezzare queste differenze dipende dalla dimensione della molecola.
APPLICAZIONE REALE
Nelle molecole complesse come gli amminoacidi, le tecniche NMR come COSY, TOCSY e NOESY sono utilizzate per studiare la struttura e le interazioni molecolari.
Attraverso la COSY e la TOCSY, è possibile rilevare le connessioni tra gruppi funzionali vicini, consentendo di identificare gli amminoacidi in una catena peptidica. Con lo spettro NOESY, invece, è possibile apprezzare distanze maggiori e determinare la sequenzialità della proteina, identificando le interazioni tra gli atomi di idrogeno in gruppi amminici successivi. Queste informazioni sono cruciali per comprendere la struttura e la funzione delle proteine.
la tecnica DOSY (Diffusion Ordered Spectroscopy) è una tecnica avanzata utilizzata nella spettroscopia NMR per ottenere informazioni sulla mobilità delle molecole all'interno di una soluzione. Questa tecnica sfrutta le differenze nella diffusione delle molecole per separare e identificare i diversi componenti di una miscela.
- generazione del campo magnetico variabile: Utilizzando un sistema di bobine, viene generato un campo magnetico variabile progressivo che viene applicato al campione. Questo campo magnetico varia in modo graduale lungo una dimensione spaziale.
- Impulsi e tempo di diffusione: Vengono applicati impulsi NMR al campione, intervallati da un tempo di diffusione specifico. Durante questo tempo, le molecole all'interno del campione si muovono nello spazio a causa della loro diffusione.
- Effetto sulla risonanza NMR: A causa della diffusione delle molecole, ciò comporta una variazione nella velocità con cui le molecole "vedono" il campo magnetico. Questa variazione di velocità influisce sull'intensità dei picchi nello spettro NMR.
- Analisi dei dati: Analizzando l'intensità dei picchi nello spettro NMR ottenuto, è possibile ottenere informazioni sulla mobilità delle molecole nel campione. Le molecole che si diffondono più rapidamente mostreranno un allargamento maggiore dei picchi, mentre quelle che si diffondono più lentamente mostreranno un allargamento minore.
- Localizzazione spaziale: Utilizzando la tecnica DOSY in tre dimensioni, è possibile localizzare i segnali delle molecole all'interno di un volume di campione, consentendo di ricostruire la posizione tridimensionale degli elementi all'interno del sistema.
come avviene la separazione tra il contributo del rilassamento del sistema e l'autodiffusione delle molecole d'acqua utilizzando i gradienti di campo magnetico.
- Sequenza di impulsi CPMG: Iniziamo con una sequenza di impulsi di tipo Carr-Purcell-Meiboom-Gill (CPMG), che è una tecnica NMR comunemente utilizzata per misurare i tempi di rilassamento effettivi del sistema. Questa sequenza comprende un impulso iniziale di 90°, seguito da un intervallo di tempo di rilassamento tau, un impulso di 180° e infine un treno di impulsi per misurare l'evoluzione della magnetizzazione nel tempo.
Utilizzo dei gradienti di campo magnetico:
Sovrapponiamo due impulsi di gradiente (rappresentati in giallo) alla sequenza CPMG. Questi impulsi di gradiente servono a etichettare i sistemi di spin nel campione. Se il sistema di spin è fermo durante l'intero esperimento, il secondo impulso di gradiente ripristinerà le condizioni iniziali di risonanza.
Tuttavia, se il sistema è in movimento (a causa dell'autodiffusione delle molecole d'acqua, ad esempio), il secondo impulso di gradiente non ripristinerà completamente le condizioni iniziali perché parte delle molecole si sarà traslata durante l'intervallo di tempo tra i due impulsi di gradiente.
Misurazione dell'attenuazione del segnale:
La presenza di autodiffusione delle molecole d'acqua porta a una perdita di coerenza del segnale NMR, che si riflette in una riduzione dell'intensità dell'eco ottenuto. Questo è dovuto al fatto che le molecole d'acqua in movimento causano una distribuzione più ampia delle frequenze di risonanza.
Misurando l'attenuazione del segnale rispetto al tempo, possiamo ottenere informazioni sull'autodiffusione delle molecole d'acqua nel sistema.
Calcolo del rapporto di attenuazione R:
Utilizzando i dati sperimentali ottenuti, è possibile calcolare il rapporto di attenuazione R, che è definito come il rapporto tra l'intensità dell'eco con gradienti di campo magnetico e l'intensità dell'eco senza gradienti di campo magnetico.
Il logaritmo naturale di R fornisce informazioni sull'autodiffusione delle molecole d'acqua nel sistema, consentendo di separare questo contributo dal rilassamento del sistema.
riassunto : utilizzo dei gradienti di campo magnetico durante una sequenza CPMG consente di separare il contributo dell'autodiffusione delle molecole d'acqua dal rilassamento del sistema, permettendo così di ottenere informazioni specifiche sull'autodiffusione nelle risonanze NMR.