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LA PIOGGIA NEL PINETO, PIOGGIA NEL PINETO - Coggle Diagram
LA PIOGGIA NEL PINETO
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Caratteristiche: Si tratta di una lirica composta fra metà luglio e metà agosto durante il soggiorno sulla costa della Versilia di D’Annunzio e la sua compagna, l’attrice ELEONORA DUSE (ERMIONE nell’opera) e inserita nella raccolta Alcyone, 3° sezione dell'opera più grande delle Laudi.
La poesia descrive i suoni, gli odori e i colori della vegetazione e le emozioni
del poeta mentre la pineta marittima è battuta dalla pioggia.
Trama: È estate e il poeta insieme alla sua donna amata Ermione si trova in una pineta sul mare non lontano da Marina di Pisa mentre scoppia improvvisamente un temporale estivo. Lui smette di correre e invita la donna al silenzio e ad ascoltare i suoni che emergono dalla pineta e che creano una trama musicale data dal ritmo della pioggia incessante che caratterizza tutta la poesia. I due non sono ancora entrati nella pineta quando inizia a piovere. Le “gocciole” sono strumenti musicali e a seconda di quanto sia fitto il fogliame su cui scendono (ogni pianta delle tamerici, pini, mirti, ginestre e ginepri) generano un particolare suono come una sinfonia boschiva. Questo concerto della natura esalta il rapporto sensoriale con la natura e consente la metamorfosi del poeta e dell’amata in elementi vegetali. I due sono immersi nella natura e si sentono un tutt’uno con la pineta. Al concerto di suoni si uniscono anche voci animali, prima il poeta sente il canto delle cicale (che smetterà a causa della pioggia più forte e rumorosa che ha impaurito le cicale mentre non sono impaurite dal cielo grigio). Sente provenire da lontano il gracidio di una rana solitaria che si aggiunge e poi sostituisce il canto delle cicale. Intanto il poeta e Ermione si allontanano dal mare per inoltrarsi nella pineta. La donna apprezza l’unione con la natura, inoltre sembra uscire dal tronco di un albero come una ninfa dei boschi. Infine i due camminano e non sanno dove stanno andando perché sono inebriati dalla trasformazione (mentre camminano la vegetazione selvaggia resiste al loro passaggio avvinghiandosi alle loro caviglie e stringendo le loro ginocchia) e si trasformano completamente in creature vegetali venendo avvolti dalla natura.
Forma metrica: versi liberi (non c’è uno schema metrico fisso), non c’è uno schema di rime fisso (possono non esserci rime) e i versi hanno un diverso numero di sillabe di diversa misura. Ci sono 4 lunghe strofe.
Tematica dominante: Panismo, ovvero della completa fusione dell'uomo con la natura. Subiscono una metamorfosi in elementi vegetali e fondono il loro corpo con la natura circostante.
PIOGGIA NEL PINETO
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Piove/piove/
-Anafora= ripetizione della stessa parola o dello stesso gruppo di parole all’inizio di più versi successivi. Non deve essere per forza una successiva all’altra e serve a dare ritmo e a rendere partecipe il lettore.
salmastre ed arse,
piove sui pini
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su la favola bella che ieri t’illuse, che oggi m’illude
La favola bella: l’amore dei due amanti, le loro aspirazioni e sogni sono una “favola bella” cioè una storia d’amore che domani potrebbe finire. Questa ieri illuse la donna e oggi illude lui, D’Annunzio parla dell’illusorietà e fugacità dell’amore e i sentimenti durano poco o non sono reciproci o condivisi contemporaneamente.
crepitio
-Onomatopea= riproduce il suono
dell’elemento a cui ci si riferisce.1° grado: riporta esattamente il suono che fa
quell’elemento. 2° grado: rende l’idea del suono che produce quell’elemento, ad esempio crosciare, croscio e frusciare (come in questo caso).
E immersi
noi siam
-Anastrofe= viene invertito l’ordine sintattico
tradizionale della frase (doveva essere “noi siamo immersi” = soggetto-verbi-complementi) si usa per focalizzare l’attenzione del lettore su uno specifico concetto (d’Annunzio vuole attirare l’attenzione su l'immersione nella natura).
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