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ORAZIO (172 -173-174-175) - Coggle Diagram
ORAZIO (172 -173-174-175)
SATIRE
infatti la sua satira si avvicina al osservazione della società e natura umana che nasce dalle esperienze della vita e mette in risalto i difetti della gente
le satire di Orazio si aprono con massime generali o con scene di dialogo o con racconti autobiografici .
Orazio fa riferimento a Lucilio riconosciuto come iniziatore del genere e sceglie la forma del esametro
si mette in risalto l'impressione di partecipare a un conversazione che ci spiega l'occasione in cui l'interlocutori si sono trovati a scambiare le battute che leggiamo
Orazio riflette sul carattere e abitudini degli uomini , della cultura e della sua città infatti parla di romani del suo tempo che sono modelli della vita di tutti i giorni
SATIRE DEL PRIMO LIBRO
SATIRA I 1
: è dedicata a Mecenate e si affronta il tema della felicità e Orazio dice che la felicità non dipende dalla vita che si vive quindi è inutile accumulare ricchezze , ma basta accontentarsi di quello che è sufficiente per vivere , e in tutto c'è una misura
SATIRA I 2
: nella seconda si continua l'argomento della prima e orazio parla delle preferenze nella vita sessuale della gente , c'è chi ama l'adulterio e chi le prostitute
il poeta nelle prime due satire del libro descrive comportamenti ridicoli e attacca in prima persona a chi non abbia una visione morale fondata su Metriotes (misura) e Autarkeia (autosufficienza) entrambe da adattare alla realtà politica , sociale , culturale in cui si vive
SATIRE I 3
: parla dei vizi umani , Orazio parla dei propri , la satira finisce con una presa in giro della figura del saggio stoico che si propone perfetto
SATIRA I 4
: nella quarta satira Orazio parla della satira luciliana e della propria e Orazio dice di considerare nella vita altrui la condotta da tenere nel proprio comportamento
SATIRA I 5
: nella quinta si racconta il viaggio verso brindisi fatto con Mecenate e altri amici nel 37 a.C , importante qui l'ideale della amicizia
SATIRA I 6
: Orazio parla del proprio carattere e del educazione ricevuta dal padre e ringrazia a mecenate che ha deciso di ammettere fra i suoi amici il figlio di un liberto
SATIRA I 7-8-9
: sono le piu brevi e hanno 3 episodi divertenti ,
nella settima
c'è un comico contrasto fra i due personaggi davanti a bruto ,
nel ottava
, la statua del dio della fecondità maschile Priapo racconta degli episodi notturni fatte dalle streghe Canidia e Sagana e come le mise in fuga ,
nella nona satira
orazio racconta l'incontro e il dialogo con un seccatore che incontra mentre passeggia nel foro e che insiste di essere presentato a mecenate
SATIRA I 10
: nella decisa satira Orazio torna a giustificare il suo giudizio negativo sulla scrittura luciliana e illustra i principi della propria poetica e la fiducia che ha nei suoi docti amici (poeti)
ORAZIO PENSA CHE LUCILIO ABBIA DEDICATO TROPPO AL CONTENUTO E POCO ALLA CURA DEI VERSI E COME QUESTI SIANO STATI SCRITTI
SATIRE DEL SECONDO LIBRO
tutti i componimenti di questo libro tranne il II e il VI si basano come scambio di battute fra 2 interlocutori dove quasi sempre uno è il poeta
SATIRA II 1
: il poeta rivolge delle domande a un giurista sul opportunità di scrivere una poesia satirica e pensa di ricevere risposte scoraggianti e lui difende la sua vocazione
nel secondo libro privilegia lo schema del dialogo dove il poeta assume diverse posizioni , ammonisce (elimina), viene rimproverato e osserva i vizia altrui ,
SATIRA II 2
: critica il lusso e l'avarizia e celebra la frugalità (temperanza nel mangiare e nel bere)
SATIRA II 3
: è la satira piu lunga e parla di un commerciante fallito che va a trovare orazio nella sua villa in Sabina e vuole dimostrare che è pazzo come tutti tranne quelli dedicati alla filosofia
SATIRA II 4
: un amico incontra orazio per strada e gli enuncia nuove regole riguardanti la gastronomia in chiave ironica
SATIRA II 5
: il fantasma di tiresia dice dei precetti a ulisse che lo interroga su come potrà ricostruire il proprio patrimonio
SATIRA II 6
: Orazio invoca mercurio perché gli conservi la villa Sabina che gli aveva donato mecenate e fa una lode della vita in campagna contrapponendola alla fatica di chi vive a Roma . alla fine un commensale di orazio racconta la favola del topo di campagna e del topo di città
SATIRA II 7
: si parla e si prendono in giro alcuni precetti della diatriba (discussione) stoica , allo schiavo Davo viene concessa libertà di parola
SATIRA II 8
: nel ottava viene descritto il banchetto di un uomo ricco ma privo di eleganza , Fundanio racconta la cena offerta da Nasidieno . esultava tanto le portate ma era avaro (pricchio) nel offrire il vino
nella secondo raccolta è interessante la satira 7 dove il servo Davo fa al poeta una critica infatti lo schiavo rimprovera al poeta l'incoerenza infatti orazio vuole la campagna quando è a Roma mentre lontano dalla città vuole tornarci .
se non è invitato a cena loda il cibo modesto ma quando lo chiamano si affretta ad andare quindi fra davo e il suo padrone il vero schiavo è orazio perche non ha dominio su se stesso e dovrebbe avere libertà