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DAGLI STATI GENERALI ALL'ASSEMBLEA COSTITUENTE - Coggle Diagram
DAGLI STATI GENERALI ALL'ASSEMBLEA COSTITUENTE
i
Cahiers de doléances (
quaderni di lamentele
):
il re chiese ai suoi sudditi di esprimere le loro esigenze
per fornire agli Stati Generali un materiale
informativo
sui problemi della nazione
Le richieste più frequenti riguardavano:
elaborazione di una costituzione
uguaglianza fiscale
abolizione dei diritti signorili
periodo di
crisi economica:
pessimo raccolto che provocò l'
aumento
del prezzo del pane
cresceva la
disoccupazione
e il popolo di campagna e città diede vita alle prime
rivolte
si verificarono
3 rivoluzioni
contemporaneamente:
rivoluzione dei sanculotti:
iniziata a Parigi con le rivolte per la fame e con l'assalto alla
Bastiglia
(14 luglio 1789)
rivoluzione dei contadini:
si ribellarono nelle campagne in modo
disordinato
rivoluzione parlamentare:
borghesi di ceto
medio-alto
, di idea illuminista; volevano
abolire
lo Stato assoluto
5 maggio 1788:
Luigi 16° convoco gli Stati Generali e si discusse sul
sistema di votazione
per le scelte da prendere
Terzo stato:
chiedeva che si votasse
«per testa»
così avrebbe ottenuto la maggioranza
la richiesta fu
rifiutata
e loro si proclamarono unico e vero
rappresentante della Nazione
definendosi
Assemblea Nazionale
Il re alimentò l’agitazione con
2 scelte
che ebbero effetti provocatori:
organizzare le riunioni a
Versailles
, dove si svolgeva la vita sfarzosa della corte
che gravava in misura intollerabile sul bilancio statale
l'abbigliamento dell'assemblea:
Terzo stato:
obbligato ad indossare un modesto abito nero
nobili e clero:
consentito vestirsi con abiti sontuosi
aristocratici:
volevano che si votasse
«per ordine»
(con un solo voto)
così nobiltà e clero, votando uniti, avrebbero avuto la maggioranza
reazione del Re
di fronte all'assemblea nazionale: fece chiudere la sala in cui si riunivano gli Stati Generali
giuramento della pallacorda del 20 giugno:
i rappresentati del Terzo stato penetrarono nella sala destinata al gioco della pallacorda
giurarono solennemente
di NON sciogliersi finché non fosse stata promulgata una
costituzione
9 giugno 1789:
il re riconobbe l'Assemblea che prese il nome di
Assemblea Nazionale Costituente
formata da:
democratici
costituzionali
aristocratici
e
monarchici