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L' IMPERO DI CARLO MAGNO - Coggle Diagram
L' IMPERO DI CARLO MAGNO
Con l incoronazione di Carlo Magno nacque l' impero carolingio un' istituzione che mise fine all' impero dei popoli romani germanici
Per la prima volta dal 476 in occidente si era formato un regno unitario nato dalla tradizione romana con elementi tipici della germania
Carlo lo rese saldo , ben amministrato, con una capitale : Aquisgrana e una cultura comune
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Il titolo di imperatore dei romani che il pontefice aveva conferito a Carlo Magno non fu pero' gradito dai Bizantini
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i bizantini in cambio rafforzarono la loro presenza in italia meridionale e riottennero la citta' di Venezia ponte commerciale e culturale tra oriente e occidente
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L' impero carolingio non possedeva solide strutture amministrative e per governarlo Carlo si servi' del VASSALLAGGIO un sistema basato su un rapporto tra uomo chiamato vassallo e il sovrano
Nel corso di una solenne cerimonia chiamata investitura , il vassallo giurava fedelta' al sovrano e si impegnava a servirlo
e a combattere per lui ogni volta che veniva chiesto
in cambio il sovrano garantiva al vassallo la sua protezione e un beneficio cioe' un appezzamento di terra
le rendite ottenute da questa terra consentivano il vassallo di mantenersi e di comprare il costoso equipaggiamento da cavaliere
quando il vassallo moriva il beneficio che non era trasmissibile in eredita' tornava al sovrano che lo assegnava al nuovo vassallo
in questo modo l imperatore si assicurava la fedelta dei vassalli senza indebolirsi, dal momento che le sue terre venivano restituite
a partire dal XI secolo i benefici iniziarono ad essere chiamati feudi e a trasmettersi in eredita da padre in figlio
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Il principale compito dei vassalli era combattere al fianco del sovrano e sostenerlo nelle sue campagne di conquista
Non avendo a disposizione un gruppo numeroso e organizzato di funzionari a cui affidare l amministrazione dell impero Carlo si servi' dei vassalli anche per governare il territorio locale
Carlo suddivise l' impero in territori piu piccoli chiamati contee oppure marche se si trovavano in aree piu' difficili da difendere o se si trovavano in confine
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i principali compiti dei marchesi e dei conti erano amministrare la giustizia nei loro territori, riscuotere le tasse e in caso di necessitaì fornire al sovrano uomini armati
Conti e marchesi erano legati al sovrano solo da un rapporto di fedelta' personale e governavano i loro territori con un autonomia quasi totale
Per tenere sotto controllo il loro operato Carlo realizzo' un sistema di controllo: una volta all' anno inviava nelle contee e nelle marche dei funzionari chiamati missi dominici cioe' inviati dall' imperatore
Di solito i missi dominici erano 2 un laico ed un ecclesiastico e controllavano che le leggi emanate dall' imperatore fossero applicate correttamente e soprattutto che conti e marchesi non abusassero del loro potere
Carlo cerco' di affermare la sua autorita' sui vassalli anche attraverso un intensa attivita' legislativa
Due volte l' anno convocava i placiti che erano assemblee alle quali partecipavano tutti i suoi vassalli
Durante i placiti Carlo prendeva decisioni che avevano valori di legge in tutto l' impero e che si chiamavano capitolari
I capitolari trattavano molti aspetti della vita dell' impero dalle questioni economiche a quelle religiose
Carlo rivolse attenzione particolare all' agricoltura sulla quale si basavano l 'economia dell' impero regolamentando la gestione delle proprieta' agricole per aumentare la produttivita
Abbasso' poi i prezzi dei beni di prima necessita' a favore della popolazione piu' povera. Fece utilizzare il "denarius" una moneta realizzata non in oro ma in argento piu' adatta ai modesti scambi che avvenivano nell' impero carolingio
Dal punto di vista religioso Carlo cerco' di porre il clero sotto controllo imperiale e scelse molti ecclesiastici trai suoi collaboratori
Carlo inoltre era convinto che l' unita religiosa fosse indispensabile per la stabilita' dell' impero per mantenere il controllo
Cerco' quindi di uniformare la liturgia e impose ai monaci di osservare la regola benedettina trasformandola nella forma di monachesimo piu diffusa d' occidente
Carlo magno era semianalfabeta , ma sapeva riconoscere il valore dell' istruzione e della cultura
egli desiderava che i suoi funzionari fossero ben preparati in modo che avessero le competenze necessarie per governare i territori assegnati
per questa ragione decise che presso i monasteri e presso le sedi dei vescovi nascessero delle scuole in cui membri del clero e funzionari imparassero a leggere e a scrivere
in questo modo si affermo' il monopolio della chiesa sulla cultura che e' durato fino ai giorni nostri
Carlo inoltre raccolse intorno a se' i maggiori eruditi dell' epoca dando vita alla Scuola palatina o accademia palatina elaborando anche un nuovo stile di scrittura semplice e facilmente leggibile chiamato minuscola carolina