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L'ANTROPOLOGIA ECONOMICA - Coggle Diagram
L'ANTROPOLOGIA ECONOMICA
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sostanzialisti
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caposcuola
Karl Polanyi
radicale critico dell'economia di mercato, che a suo avviso non è soltanto irrazionale, ma anche passeggera: travolta dalle crisi
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3 principali tip di relazioni economiche, ciascuno dei quali corrisponde a un particolare contesto storico-sociale
reciprocità, contesti sociali caratterizzati da simmetria (gruppi familiari)
ridistribuzione, contesti sociali caratterizzati da centralità (antichi stati teocratici, stato moderno), una parte dei beni viene tenuta, l'altra parte va restituita a chi ne ha bisogno
scambio, contesti sociali caratterizzati dalla libera circolazione delle merci e dalla legge della domanda e dell'offerta
Marshall Sahlins ne "L'economia dell'età della pietra" propone una visione alternativa dei cosiddetti popoli primitivi
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questi popoli riescono a procurarsi da vivere con 3-4 ore di lavoro, dedicando il resto del tempo al riposo, alla famiglia, agli svaghi
potrebbero produrre di più, ma non sono interessati agli eccessi o a maturare il loro tenore di vita e la loro organizzazione (modo di produzione domestico)
queste popolazioni sono un oggetto di riflessione a una società da lui ritenuta malata di produttivismo e incapace di comprendere stili di vita e valori diversi dai propri
formalisti
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antepongono alla ricerca storica e antropologica le regole del comportamento economico, come l'iniziativa individuale e la ricerca del massimo vantaggio
la produzione per lo scambio, la ricerca del profitto, il mercato e la libera concorrenza sono le forme più razionali dell'attività economica
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Karl Polanyi nell'articolo "Leconomia come processo istituzionale" (1978) distingue due accezioni dell'aggettivo economico:
quella formale si riferisce al processo mentale di economizzare, cioè ottenere uno scopo con il minore dispendio di mezzi
quella sostanziale riconosce un comportamento economico in ogni attività che soddisfa i bisogni primari