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AFFERMAZIONE DINASTIA FLAVIA - Coggle Diagram
AFFERMAZIONE DINASTIA FLAVIA
La morte di Nerone determina un periodo di forte instabilità politica, perché senato, esercito, pretoriani e legionari tentano di imporre il proprio candidato.
Nel 69 d.C. si susseguono quattro imperatori, ciascuno dei quali è l’espressione della volontà di una diversa fazione di militari.
Sulpicio Galba: sostenuto da pretoriani e
legioni di Spagna
Marco Silvio Otone: sostenuto da pretoriani
e legioni del Danubio e d’Oriente
Aulo Vitellio: sostenuto dalle legioni di
Germania, Spagna e Gallia
Tito Flavio Vespasiano: sostenuto dalle
legioni d’Oriente
Dopo aver sconfitto le legioni di Vitellio, alla fine del 69 d.C. Vespasiano entra a Roma come nuovo principe, dando inizio alla dinastia Flavia.
Egli emana la “Legge sui poteri dell’imperatore Vespasiano”, con la quale si attribuisce tutte le prerogative dei suoi predecessori, che diventano anche ereditarie, e afferma così la superiorità del principe rispetto al senato.
Per garantire la pace e la sicurezza interne, Vespasiano cerca di rimettere in sesto le casse dello Stato svuotate da Nerone.
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Il nuovo imperatore mostra generosità e clemenza nei confronti dei sudditi, soprattutto in occasione di due gravi emergenze:
la terribile eruzione del Vesuvio che nel 79 d.C. colpisce Pompei, Ercolano e Stabia;
l’incendio che nell’80 d.C. devasta Roma.
Alla morte di Tito il potere passa al fratello Domiziano, la cui azione è diretta al rafforzamento del potere imperiale.
Questo lo porta a scontrarsi con il senato e ad attuare una forte repressione verso qualsiasi forma di dissenso.
Il suo atteggiamento dispotico lo porta ad essere assassinato nel 96 d.C. in una congiura di cui fa parte anche sua moglie
Con la morte di Domiziano si conclude anche la dinastia Flavia, dato che viene imposto come suo successore Cocceio Nerva, un anziano aristocratico sostenuto dai membri del senato.
VESP. E TITO: PROMOTORI DI CULTURA E DOMIZIANO ...
gli imperatori promuovono le lettere e le arti e controllano le manifestazioni di dissenso
Vesp. apre una nuova biblioteca, stipendia gli insegnanti di retorica e finanzia gli artisti
la sua gestione della scuola determina la dipendenza degli insegnanti dal potere politico e assicura la preparazione di collaboratori fedeli
Dom. compine poemi e indice concorsi letterari ma interviene in modo persecutorio contro intellettuali e filosofi
la sua zione repressiva è sempre più feroce
la politica culturale non influisce sulle scelte formali
continua l'emulazione, talora con tanta ricerca, dei grandi classici