dopo avere ultimato la grande tavola con l'ultima cena per il refertotio del convento delle murate a firenze su una comisione di paolo iii,e la deposizione per il duomo di pisa,vasari si era sposatto a rimini.qui aveva presso acordi con giovani matteo faitani,abbate del monastero olivietano di santa maria in scolca e apasionato di pittura,per l'esecuzione di una pala d'altare per la chiesa,in cambio di consitere aiuto nella trascrizione e nella revisione del maoscritto delle vite.l'adorazione dei magi e di per se allestita combinado un po come in una college figure gia utilizate altrove:ma giorgio adopera in proseguo la pala riminese alla stregua di un repertorio di idee di riavolgere,come acade nella sacra familgia di valduz,e poi persino nell'omagio degli ambasciatori a lorenzo il magnifico dipinto alla metta degli anni 50 in palazo vechio.ai lavori di rimini si intreciano dal gennaio del 1548 gli impegni per l'abazia camaldolese di ravenna,guidata allora da un amico di minianto pitti,don romualdo da verona,per il quale vasari poco dopo esegue il compianro sul cristo morto oggi nella pinacoteca della citta,solo legermente rispetto alla tavola pisana.dopo questo primo contatto all'nizio degli anni 20,vasari pur con vari movimenti,gravitera su ravenna,come si evince incrociando vari documenti,dalla fine di marzo e di gugnio,un periodo quasi concidente con i due mesi del sogiorno ravennate di cui parlera nella vita di primaticcio.a quasta fase rimonta anche la pieta con san francesco,su tavola oggi in colezione privata.alla fine del anno precedente,1547,il testo delle vite trascritto in pulitto dal monaco messo a disposizione del faitani,era sottoposto alla tornata di lettura del giovio e del caro aroma.conosciamo le reazioni dei due amici letterati della rispetive lettere,entrambe giustamente famose,spedite a vasari a rimini.
e durante la gravitazione in romagna che sembra avenuta,oltre che la citata visita a urbino,anche la punta a milano nella primavera del 1548 della quale si parla nelle lettere col giovio,e che potrebe dirimetere il problema dell'unico segnale milanese di vasari costituito nella torrentiniana della espanzione"ho veduto" con cui e introdoto il ricordo del compianto sul cristo morto di bramante.l'escursus di bramantino e pure un castone tardo,che viene incorporato entro una perstitente vita di pietro della francesca,a motivo delle scarsisime informazioni su vasari che a sul suardi:la strepitosa incordatura propestica del compiato oviamente piu potente agli ochi di vasari che lo vedeva integro,e il motivo per riannodare il pittore lombardo alla lezione di piero di cui vasari lo crede eroniamente contemporaneo,per questo l'ativita di bramantino nel pallazo vaticano,di cui ha notizia via giovio che si era procurato prima che venisero distutte con la nuova campagna decorativa di rafaelo.e delle chiacchere del giovio sembra venire anche l'anedato plinanio con cui si conclude il medaglione di bramantino,dove e richiamato tra le opere milanesi,un cavalo afrescato cosi simile al vero da esere statto statto scalciato da un cavallo vero.penso sia giovio,forse anche le anotazioni prese a seguito della lettura del manoscritto delle vite,la principale fonte per tutto il gruppo di artisti milanesi che vengono a galla nella terza eta della torrentiniana.
la buona conoscenza che giovio mostra in generale di avere delle cose artistiche lombarde,il quadro in quanto vivido che egli da nel dialogus della botegga di leonardo a milano,la sua precipitazione al cantiere della fabrica del duomo nella seconda meta degli anni 30,e il verosimile giro per la citta compiuto con vasari nel 1548,insieme alla conoscenza da parte di quest'ultimo di vitruvio,possono spiegare il ricordo di maestri come boltraffio e marco d'oggiono,citati in fondo alla vita di carpaccio e poi dinuovo nella biografia di valerio belli,benardo luini e un girolamo milanese minatore,che e provabile da identificare in girolamo figino,registratti al termine della biografia di boccaccino.andrea solario menzionato al termine della vita di coregio,e zenale citatto nel testo della biografia di bramante.il nome di zenale che tra quelli fatti gia dal cesariano,si sostanza pero di un ricordo apparentemente autopico,quello degli scorti belissimi della resurezione di cristo afrescata da benardo nel chiostro di santa maria della grazia a milano.li nel refertorio della chiesa,credo che vasari abia visto con i suoi occhi il cenacolo di leonardo:la descrizione vivida che ne da nella torrentiniana,comunicando al lettore l'impresa dell'ondata di moti dell'animo che percore gli apostoli di fronte all'anuncio del tradimento.
che questa visita di vasari a milano non sia avenuta al tempo del viaggio venziano (1541-42),ipotesi che qualche volta e circolata negli studi,ma piu avanti e a ridosso apuntto degli acordi pressi nelle lettere scambiate col giovio ormai nel 1548,e riprovato anche della menzione,in fondo alla vita di pelegrino da modena,dal ultima cena di gaudenzio della basilica di santa maria della pasione come opera rimasta incompiuta,poche come e statto oservato,la composizione della biografia di leonardo dovette esere aviata dalla morte di ottaviano de medici che scmparve nella primavera di quello stesso anno 1546 e che vi e citatto come ancora vivente.e ancora si pensa che da giovio,vasari potra cavre notizie anche di diferente ambito geografico,come quello sulle opere d'arte racolte da alfonso d'avalos nel castello di ischia,dove lo storico era stato ospite dopo il sacco.