Riorganizzazione dell'offerta assistenziale in area materno-infantile e implementazione dell'Agenda di Gravidanza: il modello organizzativo e assistenziale in area materno-infantile operativo dalla d.g.r. 34-8769 del 2008 e dalla pianificazione regionale che definiscono il percorso nascita che si basa su: definizione dei percorsi assistenziali e costituzione di una rete integrata di servizi territoriali e ospedalieri. Le attività: ambulatori distrettuali, consultori familiari e pediatrici, punti nascita e punti di sostegno per allattamento al seno coordinate con il dipartimento Materno Infantile. Si definisce percorso nascita: insieme di tutte le prestazioni offerte dalla regione per promuovere la salute della donna e del bambino e per fornire assistenza in gravidanza, all'atto del travaglio, parto e allattamento e puerperio. Principi: potenziamento e promozione della continuità, uniformità e coerenza dell'assistenza, coinvolgimento della persona assistita e collaborazione con servizi socio-sanitari, scelta informata e consapevole, pianificazione assistenziale e integrazione tra i vari servizi.
Agenda di gravidanza: distribuita gratuitamente a mamme italiane e immigrate, strumento degli operatori sanitari per riportare i dati clinici da monitorare durante la gravidanza, mezzo informativo per la donna: opzioni assistenziali possibili per gravidanza, parto, puerperio, informazioni su azioni di protezione e prevenzione e sui diritti di lavoratrici legati alla maternità/paternità, suggerimenti su stili di vita, 16 impegnative mutualistiche esenti ticket già firmate. Focus sulla fisiologia dell'evento nascita, visione olistica dell'assistenza, promozione della centralità della persona e sua partecipazione attiva, prestazioni suddivise per trimestri, previste prescrizioni di assistenza addizionale o specialistica in caso di complicazioni, promozione del diritto alla salute, migliore assistenza, scelte consapevoli, empowerment, integrazione e collegamento tra servizi ospedalieri ed extra ospedalieri, bilancio di salute. Criticità: le versioni in lingua straniera mai stampate, ragioni economiche e scarsa qualità delle traduzioni, capire se può essere utile per i professionisti che non parlano italiano, rischio di praticare modelli assistenziali differenziati e dipendenti dalla provenienza geografica della donna.