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Gli anni 30 fra totalitarismi e democrazie - Coggle Diagram
Gli anni 30 fra totalitarismi e democrazie
il fascismo e i fascismi in Europa 1
Con l'avvento del regime nazionalsocialista in Germania, il quadro politico europeo cambiò profondamente
il fascismo si diffuse anche al di la dell'Europa e i regimi autoritari nati negli anni 20 subirono una radicalizzazione
Germania e Italia accentuarono la militarizzazione e la politica espansionista. L'unica nazione dell'Europa centro-orientale che non conobbe la dittatura fu la Cecoslovacchia
Più complessa e foriera di gravi conseguenze dell'Austria
Nel luglio 1934, dopo che varata una nuova costituzione a carattere corporativo e autoritario, che annullava il pluralismo politico e sociali degli anni 20, i nazisti austriaci, con l'appoggio dei tedeschi, tentarono una prova di forza per annettere il paese della germania: il colpo di stato fallì
L'Italia dopo la crisi del 1929 2
La crisi del 1929 ebbe in Italia effetti meno devastanti in apparenza
Per affrontare la crisi economica, il primo provvedimento adottato dal governo alla fine del 1930 fu la riduzione dei salari dell'8% per i lavoratori industriali e per gli impiegati pubblici e privati
La situazione fu resa più grave perché gli effetti della crisi si andarono a sommare alle difficoltà creata dalla rivalutazione della lira
Le banche che avevano fortemente sostenuto lo sviluppo economico italiano attraverso il finanziamento alle industrie, si trovarono in condizione di non poter concedere nuovi sussidi alle imprese
alla creazione di IMI e IRI seguì nel 1936 una nuova legge bancaria, che definì la Banca d'Italia un "istituto di diritto pubblico". Fu comunque costretta alla valutazione della lira
Nel novembre 1931 fu creato un primo ente finanziatore delle industrie in difficoltà, l'istituto mobilitare italiano (IMI), e nel gennaio 1933 fu costruito l'istituto per la ricostruzione industriale
Mussolini si avvalse di tecnici ed esperti formalisti nell'Italia giolittiana
L'IRI fu ideato e presieduto da Alberto Benedice, collaboratore di Nitti al ministero dell'agricoltura, industria e commercio
Nella "battaglia del grano", il regime intensificò la propaganda a favore dell'aumento della produzione cerealicola e istituì consorzi agrari, offrendo agli agricoltori anticipi sulle vendite
Nel corso degli anni 30, l'intervento dello stato sull'economia e nei servizi pubblici divenne più consistente del passato
Gli istituti utilizzati furono di due tipi
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nel proliferare di tali enti, nel corso degli anni 30, la società italiana conobbe un significativo aumento del ceto medio e impiegatizio
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L'incentivazione delle opere pubbliche costituì un altro mezzo per superare la crisi, assorbendo la disoccupazione
La guerra di Etiopia 3
la risposta alla crisi del 1929 fu data dal regime fascista anche avviando una politica di conquista coloniale
Nel corso degli anni 20, la politica coloniale del fascismo era consistita nel completamento della conquista della Libia
In Africa orientale l'obiettivo rimaneva di estendere i possedimenti oltre le colonie della Somalia e dell'Eritrea e di annettere l'Etiopia
Per comprendere gli sviluppi della politica coloniale fascista e l'inizio della campagna di Etiopia, bisogna tener conto del mutamento che si era venuto a creare nei rapporti tra le diverse potenze europee all'indomani dell'avvento di hitler in Germania
In aprile si svolse a Stresa una conferenza anglo-franco-italiana in cui i tre paesi dichiararono di volersi opporre alla Germania nazista. Il futuro dell'Etiopia, che si concluse, con la conquista della capitale Addis Abeba il 5 maggio 1936
L'Etiopia fu unita alla Somalia e all'Eritrea che andarono a costituire l'africa orientale italiana e il re Vittorio Emanuele III fu proclamato imperatore di etiopia
l'impresa africana fu accompagnata da un ampio uso della propaganda. Numerose furono le manifestazioni di approvazione della politica del regime
Questo fu il periodo in cui il regime fascista raggiunse l'apice del consenso
La SDN subito dopo l'inizio delle operazioni militari in etiopia, condannò l'Italia in quanto paese aggressore di un altro Stato membro dell'organismo e deliberò nei suoi confronti sanzioni economiche
l'Italia da aggressore riuscì a farsi passare come paese aggredito e a farsi sentire tale dai propri cittadini
L'Impresa portò al peggioramento dei rapporti con la Francia e alla rottura con gli stati che avevano adottato le sanzioni
Nell'ottobre 1936 fu firmato un accordo (Asse Roma Berlino), con il quale i due paesi si impegnavano a lottare contro il bolscevismo
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La fascistizzazione e l'accelerazione totalitaria. Le leggi razziali 4
Nel corso degli anni 30, la fascizzazione della società italiana fu incrementata. Lo strumento utilizzato dal regime fascista in questa operazione fu il PNF
Tutte le organizzazioni esistenti furono poste alle dipendenze del partito, o in esso incorporate. Uno dei settori sui quali fu posta maggiore attenzione fu quello giovanile
Più in generale l'obiettivo del fascismo era di creare uno stile e una mentalità fascista, un "uomo nuovo", come si affermava. Atterverso le direttive inviate quasi quotidianamente alle organizzazioni del PNF, enfatizzando oltre ogni limite il culto di Mussolini, veniva indicato agli italiani quale dovesse essere il loro comportamento anche nella vita quotidiana
Grazie anche ai miglioramenti tecnici e alla loro diffusione, la radio e il cinema furono nel corso degli anni 30 molto più utilizzati e politicizzati del decennio precedente. Il cinema svolse una funzione propagandistica
ai giornali venivano inviati veri e propri ordini su quello che dovevano scrivere o tacere
Le organizzazioni sottocultura furono sottomesse a un controllo governativo più rigido e molte, di antiche origini, furono soppresse
Rientrava nel processo di fascistizzazione totale della società e della vita del singolo individuo la politica demografica
Fu avviata una politica a sostegno delle natalità, con agevolazioni ed esenzioni fiscali per le famiglie numerose
Anche l'omosessualità fu disccriminata
L'accelerazione del processo di "totalitarizzazione" dell'Italia fascista nel corso degli anni 30 subì una spinta maggiore man mano che si stringevano i rapporti con la Germania di Hitler
La politica razziale in senso antisemita fu preceduta dal Manifesto degli scienziati razzisti
Dopo i primi provvedimenti che vietarono il soggiorno in Italia a gli ebrei stranieri, il Gran consiglio del fascismo approvò il 6 ottobre 1938 quelle che divennero le leggi razziali
Il conflitto tra regime e Chiesa che si era manifestato, all'inizio degli anni 30 in merito alle organizzazioni cattoliche, si accrebbe all'indomani di tali provvedimenti
Molti ebrei scelsero la via dell'esilio
La donna fu esaltata più la sua immagine "sposa e madre esemplare"
La presenza femminile nell'insegnamento medio e superiore aumentò fino a superare quella maschile
L'unione Sovietica e il "grande terrore" 5
L'Unione Sovietica con l'avvento di Hitler al potere, determinarono mutamenti significativi nella sua politica estera e in quella internazionale comunista
dal punto di vista interno, questi furono gli anni che gli studiosi hanno definito del "grande terrore", durante i quali si realizzò quel piano accertamento al potere nella figura di Stalin iniziato a metà degli anni 20 e fu eliminata ogni opposizione
La storia della stato fu rivalutata in senso patriottico e come sviluppi ininterrotto della sua potenza, nella convinzione che solo facendo l'URSS una grande potenza sarebbe stato possibili consolidare il socialismo, ed era stata avviata la politica di industrializzazione a tappe forzate
anche l'agricoltura fu rivalutata: alla collettivizzazione coatta della terra si opposero i proprietari delle terre che avevano braccianti alle proprie dipendenze (kulaki), i quali diedero numerosi episodi di protesta. Fu scatenata una durissima repressione contro di loro
Tra il 1926 e il 1939, seguito alla politica economica imposta da Stalin, la popolazione urbana passò dal 18% al 32%
L'Unione Sovietica fece grandi passi avanti per la lotta contro l'analfabetismo e l'istruzione superiore
iI partito comunista divenne lo strumento di controllo nelle sue mani per eliminare ogni manifestazione di dissenso e qualsiasi posizione fautrice di maggiore moderazione nell'attuazione degli obiettivi nell'industrializzazione e nel ricorso della repressione.
L'assassinio nel dicembre 1934, di uno dei collaboratori di Stalin, Sergej Kirov, segnò la svolta dell'instaurazione piena dello stalinismo e la fase più acuta del terrore
ebbe inizio il periodo delle "grandi purghe"
a partire dal 1937 che le epurazioni e le esecuzioni divennero di massa.
La repressione si volse anche contro alcune nazionalità che componevano il grande territorio sovietico
Nel corso degli anni 30 i gulag (istituiti da Lenin) ampliarono la loro struttura organizzativa e divennero il principale strumento di repressione di ogni forma di dissenso
I fronti popolari in Francia e in Spagna 6
con la prese del potere di Hitler, provocò preoccupazioni per l'unione sovietica, che cominciò a rivedere la propria politica estera
L'URSS si indirizzò verso un riavvicinamento alle democrazie occidentali, entrò nella SDN
incoraggio politiche unitarie tra comunisti e socialisti e la costituzione di fronti antifascisti
In Francia gli effetti della crisi economica del 1929 furono meno gravi che in altre nazioni, ma ebbero una durata più lunga
Si rafforzarono movimenti di destra
il 6 febbraio 1934, la destra filofascista, con alla testa l'Action Francaise, tentò di assaltare il Parlamento, ma fu bloccata dalle forze dell'ordine dopo cruenti scontri.
la reazione fu immediata: PCF e SFIO marciarono insieme. I due partiti firmarono un patto di unità d'azione. Tale iniziativa si riflesse sui partiti comunisti e socialisti italiani e spagnolo che firmarono
in questo periodo, cambiamenti significatici si verificarono al vertice dell'internazionale comunista
Il primo effetto della nuova politica unitaria fu la formazione alleanze elettorali delle sinistre (fronti popolari) in Spagna e in Francia
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La guerra civile spagnola (1936-39) 7
Dopo la vittoria del fronte popolare, in Spagna non cessarono le difficoltà e le tensioni
L'uccisione del leader dell'opposizione parlamentare Josè Calvo Sotelo (13 luglio 1936), fu determinante, perché le forze politiche della destra si organizzassero a tal fine di abbattere la Repubblica
Alcuni generali videro il via all'insurrezione. Il generale Francisco Franco prese il comando dell'armata dell'Africa in Marocco
Per trasportare l'esercito dall'Africa alla Spagna, il generale Franco rivolse a Mussolini e a Hitler, chiedendo, e ottenendo di essere rifornito di aerei da trasporto. La Germania inviò soprattutto aerei e mezzi, mentre l'Italia assicurò non solo armi e specialisti militari, ma anche un corpo di spedizione
Da quel momento, l'esito della guerra cambiò: le truppe guidate da Franco iniziarono la loro avanzata e si congiunsero con quelle che avevano conquistato il Nord-Ovest, unendo così i due blocchi del territorio nazionalista
L'Unione Sovietica fu la sola nazione a intervenire in difesa della Repubblica spagnola
La Gran Bretagna e la Francia si astennero nel timore che il conflitto si allargasse e tenendo più pericolosa l'affermazione del comunismo che la vittoria del fascismo
Con la Guerra civile apparve più chiaro che si era determinato uno scontro tra antifascismo e fascismo, il cui esito sarebbe stato decisivo per la difesa della democrazia e libertà
Nella Spagna repubblicana fu avviato un processo rivoluzionario: furono istituiti comitati di operai e tribunali del popolo. Ci furono anche le donne attive sul fronte militare e su quello organizzativo
Tra le forze del Fronte popolare, polemiche in merito al fatto se la rivoluzione proletaria dovesse continuare o se invece dovesse cessare. Anche in Spagna si ripercorsero gli effetti del terrore staliniano e la rerpressione in atto in URSS contro i trozkisti e tutti coloro che erano ritenuti nemici della rivoluzione
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L'odio contro la chiesa cattolica, si espresse da parte delle truppe repubblicane e dei militanti dell'estrema sinistra con violenza
Ma l'avanzata delle truppe franchiste proseguì, continuando a macchinarsi di episodi di inaudita violenza
militarismo e aggressività del Giappone 8
Il fascismo si estese oltre l'Europa e arrivò in Asia orientale: in Giappone si affermò negli ani 30 con una particolare forma di regime autoritario
Dopo la prima guerra mondiale, il Giappone era notevolmente cresciuto a livello economico e aveva rafforzato la propria supremazia commerciale sl mercato asiatico
Il paese era afflitto dalla mancanza di materie prime e dall'enorme crescita demografica
Con l'ascesa al trono imperiale nel 1926 di Hiroito, reggente dal 1921, furono accentuati gli aspetti antidemocratici della politica interna
la basa ideologica della destra era costituita dal militarismo e da una particolare come di imperialismo, il panasiatismo, il ci obiettivo era di restituire l'Asia agli asiatici e di espandere il dominio del Giappone sul continente
Le mire espansionistiche ricaddero sulla Cina
Nel settembre 1931 ebbe inizio l'invasione della Manciuria
L'esercito procedette all'occupazione della Mongolia e delle province settentrionali cinesi. Dopo che la SDN denunciò il suo comportamento illegale, il Giappone contemporaneamente alla Germania, uscì dall'organismo internazionale
Nel 1937 scoppiò la guerra con la Cina
Il Giappone si era avvicinato alla Germania hitleriana, con la quale nel novembre 1936, firmò a Londra il Patto anticomiten (contro l'unione sovietica)
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Sulla politica interna, il governo con l'appoggio dell'esercito soppresse gli ultimi residui di democrazia parlamentare e infine sciolse tutti i partiti
Fu avviato un tipo di fascistizzazione simile a quella dei regime europei, ma con caratteristiche peculiari
La situazione economica si fece più difficile in seguito alla crisi del 1929 e alla contrazione del commercio mondiale
La Cina tra nazionalisti e comunisti 9
Tra il primo conflitto mondiale e la metà degli anni 20, la Cina era stata segnata dalle guerre dei generali per il possesso di Pechino
Il paese si divise in due
La parte settentrionale dominata dai militari
quella meridionale, con un governo democratico e nazionalista
Nel 1919, la Cina vide nascere un movimenti di protesta, per liberare il paese dal dominio dei giapponesi e delle potenze imperialistiche occidentali.
Sotto la spinta della Rivoluzione bolscevica e l'influenza delle idee marxiste, nel luglio 1921 in questi ambienti nacque Shangai il Partito Comunista cinese (PCC): tra i fondatori vi era un maestro di origine contadine di nome Mao Zedong
Terminata la guerra di Jiang, che stabilì la sede a Nanchino, ruppe con i sovietici e i comunisti: contro di loro fu attuata una feroce repressione e compiuti massacri in diverse città a Shangai, Pechino e Canton
Nello Jianxi si costituì la Repubblica sovietica cinese, presieduta da Mao che elaborò un'originale teoria della rivoluzione distaccandosi dal marxismo ortodosso
Nel 1930 Mao costituì l'Armata rossa che tentò di abbattere il potere di Jiang ma fu soprafatta. Mao radunò i superstiti e li portò via in salvo nella Cina del nord, con quella che fu chiamata "Lunga marcia"
Con l'inizio della penetrazione giapponese e poi della guerra, Jiang fu costretto interrompere le "campagne di annientamento" contro i comunisti e nuovamente ad allearsi con loro per dare vita a una coalizione antinippoica
Populismo e autoritarismo in America Latina 10
La crisi del 1929 ebbe conseguenze pesanti
non essendo in gradi di pagare i debiti contratti con le potenza straniere, i governi di Argentina, Brasile, Messico, Cile e Colombia abbadonoraono il liberismo economico e adottarono, una politica protezionistica che favorisse le industrie nazionali
Le caratteristiche delle dittature sud-americane, fu il sostegno dei miliari filofascisti, fortemente indirizzato vero il populismo
L'Argentina visse alla Prima guerra mondiale un periodo di crescita economica, favorita dall'afflusso di capitali stranieri e di forza di lavoro europea
La vita politica Brasile fu dominata soprattutto dalle potenti oligarchie delle Repubbliche di San Paolo e di Minas Geralis
Il presidente dello Stato di Rio grande do Sul, Gertulio Vargas, nel 1930 cn l'appoggio dei militari si impadronì del potere.
Nel 1937 con un colpo di Stato sciolse il congresso e abolì tutti i partiti. Mantenne il potere fino al 1945, quando fu rovesciato dal colpo di stato militare e poi dal 1951 al 1954
Anche nei paesi Centro America, in seguito alle difficoltà provocate dalla crisi del 1929 e al crescere del malcontento della popolazione, furono instaurati regimi dittatoriali
Diverso il caso del Messico. Dopo i travagliati anni rivoluzionari, il paese continuò a essere caratterizzato da una situazione politica instabile. Un cambiamento si ebbe nel 1934 con la presidenza del generale Lazaro Cardenas, del partito nazionale rivoluzionario, che varò la riforma agraria
Durante la sua presidenza, il Messico diede il proprio appoggio militare alla Repubblica spagnola contro i ribelli franchisti e fornìnasilo ai perseguitati politici antifascisti
Nel 1930 una coalizione militare si impossessò del potere con un colpo di Stato e restaurò il vecchio sistema oligarchico dei grandi proprietari terrieri, fin quando nel 1943 fu abbattuto da un gruppo di colonnelli filofascisti
Il totalitarismo 11
Proprio la "massificazione degli individui" è stata il punto di partenza per l'affermazione di movimenti totalitari
L'appoggio e la fiducia delle masse sono stati la condizione per l'affermazione dei regimi totalitari e il mantenimento del dominio
La questione del totalitarismo, a partire da quest'analisi e dalla compassione tra i regimi nazista e comunista, è stato oggetto di riflessione e di polemiche nel corso degli anni
Anche in Italia non sono mancate discussion se il fascismo potesse essere ritenuto totalitario o meno
Nel corso degli anni molti studiosi sono invece arrivati a riconoscere la natura totalitaria del fascismo italiano, non condividendo la definizione defeliciana di "incompletezza" del totalitarismo fascista
uno dei temi al centro del dibattito è stato se considerare regimi totalitari sia quelli fascisti e nazisti sia quello sovietico, giudizio che durante la guerra fredda è stato enfatizzato da parte occidentale e negato con settario disdegno, da parte comunista