Risulta interessante la diversa rappresentazione del corpo: quasi contadino quello di Giotto, elegante e arcuato quello di Cimabue. Giotto presenta la pesantezza della caduta verso il basso di un ventre gonfio, mentre Cimabue, dipinge un addome scolpito come in una statua antica; le mani inchiodate del Cristo in Cimabue sono tutt'altro che sofferenti, mentre in Giotto il costato è sanguinante, il pollice cade quasi e nasconde il chiodo, le dita sono piegate e i muscoli rilasciati, tipici di un corpo morto.
La differenza tra il crocifisso di Cimabue e quello di Giotto è che il primo è stato dipinto in modo astratto, come i modelli bizantini, mentre il secondo in modo realistico, mostrando un uomo vero in croce. La luce del crocifisso di Cimabue è irreale, mentre in quello di Giotto è diretta e coerente e trasforma, quasi, il suo dipinto in una scultura.