Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
DALLE INTELLIGENZE MULTIPLE ALL'INTELLIGENZA EMOTIVA, EFFETTO…
DALLE INTELLIGENZE MULTIPLE ALL'INTELLIGENZA EMOTIVA
EMOZIONI
processo psicologico articolato i una sequenza di cambiamenti promossi da un evento scatenante interno o esterno
generati dalla parte antica del cervello
IL PALEOENCEFALO
coinvolge
aspetti biologici
Fenomeni fisiologici
Configurazioni tipiche o pattern fisiologici
Regolazione sistema immunitario
Pressione sanguigna
Attività cerebrale
Sistema endocrino
Funzioni vegetative
a livello biologico l'EMOZIONE viene gestita da
SNC
in particolare l'emisfero destro collegato a immaginazione e creatività
Reperire le informazioni afferenti agli organi di senso amigdala e ipotalamo assumono il controllo delle funzioni corporee e vegetative inoltre l'amigdala riveste un'importante ruolo nella prima risposta dell' organismo in seguito ad un evento emotigeno e il talamo è coinvolto nella memorizzazione dell'emozione correlata all'evento
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO
A forma binaria si suddivide in simpatico (eccitazione organi interni) e parasimpatico (inibitoria)
SISTEMA ORMONALE ED ENDOCRINO
Il sistema endocrino favorisce la secrezione di ormoni indispensabili per mobilitare l'organismo all'azione come ad esempio adrenalina e tiroxina
aspetti comportamentali
REAZIONI ESPRESSIVE Reazioni espressive manifestazioni involontarie segnali non verbali per ridurre il carico emotivo .
TENDENZE Sono caratterizzate dalla precedenza di controllo per questi impongono alle altre tendenze comportamentali
COMPORTAMENTI SPECIFICI
Realizzazioni delle tendenze mirano al ripristino dell'equilibrio .
aspetti cognitivi
3 PROCESSI
INTERPRETAZIONE scomposizione e analisi elemento che ha prodotto lo stato emotivo
VALUTAZIONE giusto o sbagliato
CONCETTUALIZZAZIONE registrazione nella memoria per poterlo utilizzare in futuro (talamo)
aspetti psicologici
aspetti ambientali
aspetti culturali
specialmente nella DISPLAY RULES, ovvero la modalità di manifestazione delle emozioni e nella valutazione dello stimolo che può variare da soggetto a soggetto anche in relazione al contesto sociale di riferimento
conseguenti a squilibri nell'APPRAISAL
(Monitoraggio dell'individuo e dell'ambiente, VALUTAZIONE COMPLESSIVA)
Nota bene si reagisce all'ambiente non in riferimento all'avvenimento ma a come questo viene percepito dal soggetto
RE-APPRAISAL (rivalutazione)
Strategia cognitiva di regolazione emotiva .
RIT Test per misurare flessibilità individuale nell'elaborare differenti rivalutazioni cognitive
APPRAISAL 3 fasi
PIANIFICAZIONE attuazione dei piani
COPING la rifinitura e attuazione dei piani
MONITORAGGIO degli effetti dell'azione
EMOZIONI ETNICHE
sebbene gli schemi evento emozione sono universali talvolta possono essere influenzati da schemi specifici legati alle emozioni etniche
PRIMARIE
DI BASE
FONDAMENTALI
innate, universali, ereditarie
Paura
Sorpresa
Rabbia
Disgusto
Gioia
SECONDARIE
determinate dall'interazione sociale
Vergogna
Imbarazzo
Senso di colpa
legata alla
COGNIZIONE
COLD COGNITION
Processo che coinvolge soltanto funzioni fredde come ad esempio percezione memoria attenzione linguaggio
HOT COGNITION
Processo che coinvolge la dimensione emotiva relazionale e della motivazione
Avviene prima della fredda
Ha un impatto maggiore sul giudizio degli avvenimenti
per Kenneth Dodge tutti i processi di elaborazione delle informazioni sono emozionali
Secondo Daniela Lucangeli invece il la relazione tra cognizione ed emozione risiede nell'anatomia del cervello poiché amigdala sono coinvolte sia nei processi cognitivi che in quelle motivi. Lavorano in stretta sinergia influenzandosi a vicenda rendendo possibile l'incontro tra emozione e memoria
AMIGDALA
Prima ad analizzare le esperienze sensoriali e inviare segnali al resto del cervello per attuare la prima reazione, Reagisci ancora prima che la neo corteccia riesca ad elaborare le informazioni e attuare processi complessi di pensiero
IPPOCAMPO
Sede della memoria emotiva. Associa le emozioni ad avvenimenti
È fondamentale legare esperienze di apprendimento a emozioni positive perché è così che verranno richiamate alla memoria
Bion Sostiene che ogni percorso di conoscenza è in primo luogo un'impresa emotiva
vengono espresse attraverso
REAZIONI
Facciali
Verbali
Motorie
Topologiche
Fisiologiche interne
Cognitive .
TEORIE DELLE EMOZIONI E MODELLI SULL'EMPATIA
TEORIA DARWINIANA
Teoria evoluzionistica
EMOZIONI come ELEMENTI INNATI
alla cui base vi sono
3 PRINCIPI
Principio dell'ANTITESI
Quando sopravviene uno stato d'animo contrario a quello precedente si tende a compiere movimenti di natura opposta rispetto a quelli compiuti prima
Principio degli ATTI DETERMINATI DAL SISTEMA NERVOSO
Come ad esempio la sudorazione il rossore in viso o il pallore
Principio delle ABITUDINI ASSOCIATE UTILI
per cui gli atti utili in certi stati d'animo tendono a divenire abitudini
TEORIA DI JAMES LANGE
detta anche TEORIA PERIFERICA
Individua la genesi delle emozioni nel corpo .
Sono quindi le risposte fisiologiche del corpo che determinano successivamente gli stati emotivi
es: si prova paura perché si sta tremando
TEORIA DI CANNON BARD detta anche TEORIA CENTRALE DELL'EMOZIONE
Secondo la teoria di Canon board la teoria centrale dell'emozione confutata la teoria periferica di James Lange poiché in seguito ad esperimenti dove sono state INTERROTTE LE VIE NERVOSE AFFERENTI AL CERVELLO è stato dimostrato che il soggetto era comunque capace di provare emozioni
Sede delle emozioni è il TALAMO che invia impulsi sia al sistema nervoso centrale il quale attiva le reazioni fisiologiche che alla neocorteccia (consapevolezza emotiva)
TEORIA SCHACHTER SINGER o TEORIA DEI DUE FATTORI per cui l'emozione è caratterizzata da
COMPONENTE FISIOLOGICA
attivazione stato fisiologico
COMPONENTE COGNITIVA riconoscimento stato emotivo e interpretazione cognitiva che ne viene fornita
LE DOUX E IL CERVELLO EMOTIVO la NATURA NEUROBIOLOGICA DELLE EMOZIONI
Ruolo dell'AMIGDALA che riesce ad esercitare un primo controllo sulle azioni quando ancora la neocorteccia non si è attivata poichè esistono VIE NEURALI CHE AGGIRANO LA NEOCORTECCIA (fibre nervose che dagli organi di senso arrivano direttamente all'amigdala)
PRIMA RISPOSTA EMOZIONALE
che in un primo momento non vede coinvolti i processi di controllo della neocorteccia
PHILIP SHAVER EMOZIONI COME CATEGORIE che si differenziano per
QUALITA' che può essere positiva o negativa
POTENZA
ATTIVITA' alta o bassa
PAUL EKMAN E L'UNIVERSALITA' DELLE ESPRESSIONI
Esistono espressioni universali innate comuni a tutto il genere umano
Tristezza
Paura
Rabbia
Disgusto
Gioia
Disprezzo
DISPLAY RULES
Regole sociali di espressione delle emozioni
MASCHERAMENTO O DISSIMULAZIONE
INTENSIFICAZIONE
DEIDENTIFICAZIONE
Consiste nel mostrare emozioni di intensità minore di quella provata .
NEUTRALIZZAZIONE
Nascondere quello che si prova
FALSIFICAZIONE
Simulare uno stato d'animo che non si prova
MARTHA NUSSBAUM
LE EMOZIONI COME CRITERIO VALUTATIVO E COGNITIVO
LA TEORIA DELLE EMOZIONI
Le emozioni sono come SOMMOVIMENTI GEOLOGICI DEL PENSIERO
EMOZIONI sono REAZIONI INTELLIGENTI ALLA PERCEZIONE DEL VALORE che attribuiamo alle cose, alle persone, alle situazioni della nostra vita, si compongono di GIUDIZIO E PENSIERO, CRITERI DI VALUTAZIONE E COGNIZIONE
MAGDA ARNOLD "COGNITIVE APPRAISAL"
LA TEORIA DELLA VALUTAZIONE EMOTIVA
(O COGNITIVA)
Il COGNITIVE APPRAISAL è quel processo attraverso cui valutiamo se uno stimolo è positivo o nocivo e se quindi è opportuno allontanarsi o avvicinarsi
è immediato è complesso e DIPENDE DA
FATTORI INTERNI esperienze precedenti ed emozioni suscitate da queste; ricordi personali
FATTORI ESTERNI caratteristiche dello stimolo (intensità, familiarità)
4 aspetti fondamentali nell'appraisal (valutazione)
DIFFERENZA TRA PERCEZIONE E VALUTAZIONE
IMMEDIATEZZA DELLA VALUTAZIONE EMOTIVA
TENDENZA ALL'AZIONE
stati fisiologici non attivati portano a frustrazione;
prima agiamo e poi pensiamo all'oggetto che ha scatenato l'azione
INVARIABILITA'
sostiene STRETTO LEGAME
TRA FATTORI COGNITIVI E FATTORI EMOTIVI poiché le emozioni che proviamo dipendono in larga misura da come interpretiamo gli stimoli che provengono dall'ambiente
SILVAN TOMKINS
GLI AMBIENTI EMOTIVI GENITORIALI
determinano lo sviluppo emotivo del bambino
sono 4
MONOPOLISTICO
esperienza dominata da una singola emozione
INTRUSIVO
è presente un'emozione secondaria che interferisce con l'emozione dominante
EMOZIONE COMPETITIVA
l'aspetto emotivo dei genitori può entrare in competizione (conflitto familiare) .
EQUILIBRATO
madre e padre manifestano ricca espressività emotiva sono emotivamente competenti
NORMA FESHBACH il primo MODELLO MULTIDIMENSIONALE DELL'EMPATIA
FASTE "Feshbach Affective Situation Test for Empthy"
3 componenti dell'EMPATIA
CAPACITA' DI DECODIFICARE STATI EMOTIVI ALTRUI (cognitiva)
CAPACITA' DI ASSUMERE RUOLI E PROSPETTIVE ALTRUI (cognitiva)
CAPACITA' DI RISPONDERE AFFETTIVAMENTE o RESPONSIVITA' EMPATICA, si assume intorno ai 6 aa (affettiva)
MARTIN HOFFMAN
L'EMPATIA E LO SVILUPPO MORALE
Procedendo nello sviluppo la componente cognitiva acquisisce un'importanza crescente compenetrandosi con la dimensione affettiva permettendo quindi lo sviluppo di forme più evolute di empatIa
aggiunge LA MOTIVAZIONE
aiutare gli altri, condividendo le loro emozioni fa stare meglio (allontana il senso di colpa)
individua 5 FORME DEL SENTIMENTO EMPATICO che si strutturano nello sviluppo
DISTRESS EMPATICO GLOBALE
I bambini non distinguono tra sé e gli altri quindi quando percepiscono un'emozione altrui la fanno propria
DISTRES EMPATICO EGOCENTRICO Nel primo anno di vita iniziano a distinguere tra sé e l'altro ma non riescono a distinguere tra Stati propri interni e quelli altrui, i tentativi di aiuto in realtà sono volti a consolare se stessi
DISTRESS EMPATICO QUASI EGOCENTRICO Il bambino riesce a distinguere tra i propri stati interni con quelli altrui ma consola con i metodi che sono efficace per consolare se stesso
VERA EMPATIA PER LO STATO D'ANIMO Attorno ai due anni i bambini riescono ad empatizzare con i sentimenti e anche i desideri dell'altro e anche l'aiuto risulta più efficace inoltre con l'emergere della funzione simbolica, riesce ad interagire in modo più appropriato , si consolida la capacità di decentramento che li rende più abili nell'assumere il ruolo dell'altro .
DISTRESS EMPATICO OLTRE LA SITUAZIONE
Il bambino sviluppa un senso di sé stabile e coerente capiscono che anche gli altri hanno una propria identità che influenza i loro comportamenti la conoscenza della vita degli altri influenza le risposte empatiche del bambino. L'empatia nella sua forma matura si caratterizza come una risposta a un'insieme di stimoli comprendenti il comportamento espressività e tutto ciò che si conosce dell'altro
JANET STRAYER
MODELLO MULTIDIMENSIONALE
La condivisione emotiva è necessaria per lo sviluppo emotivo
CONTAGIO EMOTIVO forma di partecipazione emotiva automatica ed involontaria, non si tratta di vera e propria empatia
l'EMPATIA è possibile quando è presente la MEDIAZIONE COGNITIVA
2 FORME DI EMPATIA
per CONDIVISIONE PARALLELA
Mediata da processi cognitivi poco sofisticati come associazione diretta e condizionamento classico quindi l'osservatore focalizzando l'attenzione sull'evento che sta interessando l'altra persona rivive e richiama la mente l'emozione che ha provato in quella stessa circostanza
per CONDIVISIONE PARTECIPATORIA Forma di empatia più evoluta alla base del role taking e perspective taking . È mediata da processi cognitivi complessi . Basata sulla rappresentazione del vissuto dell'altro, mettendosi nei panni dell'altro si cerca di comprendere quello che si vivrebbe nella sua situazione .
MARK DAVIS L'EMPATIA TRA COGNIZIONE ED EMOZIONE
EMPATIA ha natura MULTIDIMENSIONALE costituita da ELEMENTI
COGNITIVI
PROCESSI NON COGNITIVI
Davis parla di reazione circolare primaria quando un neonato piange se sente un altro neonato piangere;
Davis parla di imitazione motoria quando assumiamo la postura e l'espressione facciale di un altro osservandolo
PROCESSI COGNITIVI SEMPLICI
Prevedono una mediazione cognitiva sebbene non complessa .
CONDIZIONAMENTO CLASSICO (siamo tristi perchè la mamma è triste);
ASSOCIAZIONE DIRETTA (quando vediamo stimoli espressivi altrui e riviviamo emozioni che riconduciamo a tali stimoli);
ETICHETTAMENTO (Quando siamo esposti ad uno stimolo che basta da solo in futuro ad evocare la specifica emozione che ci ha suscitato la prima volta)
PROCESSI COGNITIVI AVANZATI (periodo prescolare-adolescenza)
ASSOCIAZIONE MEDIATA DAL LINGUAGGIO
Per provare determinate emozioni non è necessario essere esposti direttamente alla situazione ma è sufficiente una sua descrizione verbale
ROLE TAKING Processo più avanzato delle esperienze epatica perché quello che ci consente di assumere il ruolo dell'altro mettendoci nei suoi panni
AFFETTIVI
MOTIVAZIONE
DISAGIO PERSONALE
aiutiamo l'altro per lenire il nostro stato d'angoscia
CONSIDERAZIONE EMPATICA Considerazione dello Stato emotivo altrui ciò che facciamo è volto a migliorare la sua condizione
HEINZ KOHUT
Rapporto del bambino con le figure genitoriali
OTTO STADI DI ALAN SROUFE Prospettiva evolutiva
4 ASSUNTI NELLO STUDIO DEI PROCESSI EMOZIONALI
C'è UN ORDINE NELLO SVILUPPO
L'EMOZIONE è LEGATA ALL'EVOLUZIONE IN ALTRE DIMENSIONI DELLO SVILUPPO
LE DIMENSIONI DELLO SVILUPPO EMOZIONALE SONO PARTE DELLA STESSA UNITà
L'ADEGUATEZZA DI UNA DESCRIZIONE EVOLUTIVA DIPENDE DALL'UNIFICAZIONE
si può parlare di EMOZIONE solo quando il bambino ATTRIBUISCE SIGNIFICATO A CIò CHE L'HA GENERATA
Nei primi mesi è presente un CORREDO EMOZIONALE INDIFFERENZIATO, le emozioni vere e proprie non esistono nel primo anno ma sono presenti i PRECURSORI (prototipi che possiedono una caratteristica fondamentale dell'emozione, visibili nei primi 5 mesi di vita, con prevalenza della natura PSICOFISIOLOGICA)
Dai PRECURSORI SI SVILUPPANO LE EMOZIONI, natura prevalentemente PSICOLOGICA
sviluppo attraverso 3 CANALI
PIACERE-GIOIA
FRUSTRAZIONE-RABBIA
CIRCOSPEZIONE-PAURA
SORRISO NEL SONNO
SORRISO RICONOSCIMENTO PUPAZZO
SORRISO PER MAMMA CHE FA FINTA DI BERE DAL BIBERON
8 STADI
1 BARRIERA ASSOLUTA ALLA STIMOLAZIONE Insensibilità alla stimolazione esterna .
2 GIRARSI VERSO 1-3 mesi
Interesse iniziale e curiosità verso le cose
3 EMOZIONE POSITIVA 3-6 mesi
Emozione immediata dal contenuto il bambino è in grado di sperimentare delusione e alcune reazioni di frustrazione e circospezione ed è anche in grado di suscitare nel caregiver un coinvolgimento positivo
4 PARTECIPAZIONE ATTIVA 7-9 Gioia nel sentirsi causa di un evento sperimenta piacere quando la sua intenzionalità produce effetti positivi mentre mentre prova frustrazione quando gli effetti sono negativi . Inizia a mostrare esitazione davanti a oggetti nuovi o estranei, incominciando a diventare consapevole della propria gioia , rabbia o paura
5 ATTACCAMENTO 9-12 mesi Momento in cui il bambino sviluppa interesse specifico per caregiver e risulta più evidente la paura dell'estraneo
6 SPERIMENTAZIONE 12-18 mesi La madre è base sicura per l'esplorazione . Il bambino in questo periodo cerca equilibrio tra attaccamento ed esplorazione in cui prevengo prevalgono emozioni positive che determinano esuberanza è molto attivo e si confronta però anche con l'angoscia della separazione e sul con la consapevolezza di avere un potere limitato sulle cose del mondo
1 more item...
TEORIA DIFFERENZIALE IZARD
Al contrario di Alan Sroufe sostiene che già alla nascita l'individuo possiede un corredo emotivo di EMOZIONI FONDAMENTALI come rabbia tristezza gioia sorpresa disgusto e disprezzo con VALORE ADATTIVO
L'AMBIENTE contribuisce a rendere le emozioni fondamentali più complesse
Alla nascita soddisfano bisogni primari (il bambino non ne ha consapevolezza)
a partire dal secondo anno il bambino modula le espressioni emozionali in base al contesto (EMOZIONI SOCIALI)
SIEGEL LA MENTE RELAZIONALE distingue tra
EMOZIONI PRIMARIE
"cambiamento cerebrali generati dalle risposte orientative e dai processi di valutazione e aurosal" si caratterizzano per il loro essere INDEFINITE, hanno NATURA INIZIALE E UBIQUITARIA, possono combinarsi come fanno i colori primari
EMOZIONI DI BASE, FONDAMENTALI, DISCRETE quelle che nascono da un'ulteriore valutazione cognitiva, sono BEN DEFINIBILI (gioia, rabbia, paura, disgusto, tristezza, sorpresa)
APPROCCIO FUNZIONALISTA
considera il ruolo adattivo delle emozioni ma soprattutto il RUOLO REGOLATORE che media il rapporto tra organismo e ambiente
EFFETTO SPETTATORE O EFFETTO TESTIMONA (Bystander effect)
Caso in cui gli individui non prestano aiuto in presenza di altri maggiore è il numero degli astanti minore è la probabilità di intervento
Variabili che intervengono nel processo:
ambiguità
coesione sociale
diffusione di responsabilità
per i bambini:
banalizzazione
dissociazione
imbarazzo
LATANE E DARLEY
Il grado di responsabilità avvertito da uno spettatore dipende da tre fattori
1 la percezione che la persona sia meritevole di aiuto
2 la competenza dello spettatore
3 la relazione tra lo spettatore e la vittima
edonismo
Aristippo da Cirene Principio secondo il quale l'uomo ricerca il piacere e rifugge il dolore e riduce il bene al piacere che l'essere umano può godere momento perché non vi è nessuna certezza che ne possa godere del futuro
CONTAGIO EMOTIVO
Si verifica quando un'emozione manifestata nell'emittente ne suscita un'altra simile o complementare nel ricevente armonizzando le emozioni individuali e quelle collettive