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ETICA DI FINE VITA: LE DECISIONI DEL FINE VITA - Coggle Diagram

- - - - politico (introduzione democrazia), familiare (donne e figli rivendicano autonomia rispetto all’autorità del pater familias), culturale (diffusione conoscenza), giustizia (fiducia nell’autonomia individuale porta ad abbracciare teorie rieducative della pena (beccaria)), econimico (autonomia viene esaltata attraverso la promozione dell’iniziativa e della proprietà privata), religioso (protestantesimo), filosofia (produzione di pensiero che mira all’originalità e alla valorizzazione del singolo), Struttura complessiva dei saperi (rivendicazione di autonomia da parte delle singole discipline)
  - - - Fine 800: anestesia chirurgica -> oltre ad essere utilizzata x vincere il dolore, utilizzata anche x vincere la resistenza di alcuni pazienti a operazioni che i medici ritenevano necessarie; Inizio 900: vaccinazione obbligatorie, pratiche di sterilizzazioni in alcune cateogire di soggetti (ex. Ritardati mentali, criminali recidivi); Fine seconda guerra mondiale ->svolta definitiva dell’etica medica dal paternalismo all’autonomia ->scoperti abusi con sperimentazione di carattere medico dai nazisti nei campi di concentramento ->processo di norimberga: consenso volontario del soggetto umano è imprescindibile (valore dell’autonomia)
  - - - universalistico oppure individualistico/relativistico. Universalistico: Kant - autonomia come indipendenza dai condizionamenti sensibili. Se io perseguo il dovere per il puro dovere e non agisco in vista del piacere o della felicità, allora il mio comportamento morale si ispira alla regola dell’autonomia ->perciò per Kant essere autonomo significa la stessa cosa per ogni singolo individuo (l’uomo trova la sua ragione in un ordine universale esterno a lui stesso - tale ordine intende l’uomo come fine e mai come mezzo).
      - Individualistico/relativistico: Peter Singer: autonomia come principio che protegge l’individuo dalle sofferenze inutili che altri potrebbero infliggergli - essa è intesa come diritto del singolo a perseguire il suo individuale interesse, a condizione che ciò non interferisca con quello degli altri
    - - Autonomia a cui pensano i moderni -> autonomia in senso cognitivo (soggetto adulto, sano, perfettamente in grado di intendere e di volere) -> autonomia sbilanciata sul piano cognitivo (quasi non avesse più dignità chi ha una malattia psicoinvalidante)
        
        Uno dei compiti + importanti della bioetica -> mettere in discussione un’autonomia viziata da una forte ipertrofia cognitiva difendendo l’autonomia residuale che caratterizza i malati affetti da malattie neurodegenerative -> ma come cogliere questa forma residuale:
        
        Quando i malati non possono più parlare si può entrare in contatto con loro come fa un madre con il neonato, o semplicemente standogli accanto, prendendogli la mano o sussurrandogli qualcosa ->L’autonomia di queste persone viene definita in tedesco Augenblicks è il momento che gli altri possono cogliere con lo sguardo, ma solo se il loro sguardo è allenato (ex. terry schiavo)
- - - - • In passato: distinzione tra mezzi ordinari (mezzo non sperimentale, non eccessivamente gravoso, che dà ragionevoli speranze di benefici e con costi non elevati) -> poi giustamente contestata: fa riferimento solo ai mezzi e pretende di valere per tutti senza far riferimento alle diverse situazioni e condizioni diverse dei pazienti
      - • Oggi: si preferisce parlare di mezzi proporzionati o sproporzionati-> carattere gravoso cura dev’essere valutato dal paziente stesso
      - • Accanimento terapeutico: definizione non può essere oggettiva perché dipende dalla valutazione del paziente ->esso consiste “nell’ostinata rincorsa verso risultati parziali a scapito del bene complessivo del malato”-> duplice livello di bene complessivo: organico (non viene prestata attenzione al bene - eccessi diagnostici x il paziente), esistenziale (si prende in considerazione l’idea che il malato ha di una vita buona -il malato può preferire lottare e subire più trapianti, oppure scegliere di vivere ciò che gli resta come preferisce e al di fuori dell’ospedale) ex. scelta peter noll
- - - - Comitato nazionale x la bioetica: dichiarazioni anticipano tendono a favorire la socializzazione nei momenti + drammatici dell’esistenza e ad evitare che l’eventuale incapacità del malato induca i medici (inconsapevolmente) a non considerarlo + come una persona ma come un corpo malato -> quindi obiettivo delle dichiarazioni anticipate è rendere possibile una relazione tra malato e curante in quelle condizione estreme
    - - Chi è contrario sostiene che l’alimentazione e l’idratazione artificiale siano mezzi del tutto ordinari e non invasivi, che il nutrire non costituisca un trattamento medico -> la situazione è più complessa -> Infatti, l’idratazione e l’alimentazione artificiale risultano, in certi casi, inutili o gravose (come nello stato finale dell’Alzheimer, quando il corpo rifiuta il cibo perché non è più capace di assorbirlo) -> inoltre, quando il paziente rifiuta l’alimentazione e l’idratazione, si crea un conflitto di valori: da un lato il valore della vita, dall’altro lato il valore per il rispetto dalla libertà altrui
    - - nonostante l’utilità del testamento biologico, esso porta con sé dei limiti: il medico potrebbe avere il dubbio che il paziente non sia stato bene informato, oppure potrebbe pensare che, attraverso un dialogo con lui, il paziente avrebbe potuto cambiare opinione-> Oltre a questo, nel tempo tra la stesura del testamento e la morte, potrebbero intervenire dei progressi scientifici (come l’emodialisi) -> Alcuni modelli, per questo motivo, prevedono la sospensione dei trattamenti solo in stati di incoscienza irreversibili