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MALATTIE DEL DESIDERIO: ANATOMIA DEL DESIDERIO - Coggle Diagram
MALATTIE DEL DESIDERIO: ANATOMIA DEL DESIDERIO
INTRODUZIONE DEL DESIDERIO
Etimologia del desiderio: de siderus (assenza di stelle) -> aruspice (sacerdote etrusco e romano) che, trovando il cielo coperto dalle nuvole, non era in grado di compiere le proprie funzioni divinatorie. In quei momenti si accendeva nell’aruspice un desiderio profondo delle stelle
etimologia ci rimanda ad una condizione di assenza dell’infinito, caratteristica del desiderio. A quale assenza rimanda il desiderio?
desiderio nostalgico: tensione verso una condizione di beatitudine originaria, a cui si spera di ritornare (ex. ulisse mondo greco)
desiderio escatologico: non aspira al ritorno ma ad un futuro ignoto-> ciò non deriva dalla perdita di una qualche origine, ma dal fatto che la perdita è essa stessa l’origine (mondo ebraico, levinas ex. Abramo)
desiderio e bisogno:
Il rimando all’infinito è ciò che distingue il desiderio dal semplice bisogno -> bisogno è determinato dal suo oggetto, il desiderio tende alla totalità -> desiderio non è mai appagato in modo definitivo da cose determinate
Ex. Pranzare umano non solo mangiare ma anche rito, riconoscimento dell’altro; mangiare animale solo x saziarsi. Ex. Desiderio sessuale: scarica pulsione per animale, sessualità umana molto differente
Uomo desidera perché è un animale di natura razionale: Heidegger critica Aristotele spiegando che l’uomo non può essere inteso solo come un animale a cui si aggiunge la razionalità -> la razionalità permea intrinsecamente e profondamente l’animalità dell’uomo ex. Concetto di morte, riprodursi e nutrirsi (qualunque funzione biologica vissuta in maniera totalmente differente)
TRASCENDENTALITA DELLA COSCIENZA E DEL DESIDERIO
la razionalità dell’animale di natura razionale non è la pura razionalità logico-scientifica (Logos: capacità di mettere in relazione - coscienza che è per natura sempre in relazione con qualcosa) -> logos può essere inteso come coscienza (Aristotele, Brentano, Husserl), la quale è intenzionale, cioè termina sempre in qualcosa, sempre in presa diretta con l’essere
coscienza trascendentale (coscienza trascende ciascun singolo ente), nella storia del pensiero filosofico occidentale, è stato applicato ad una serie di concetti che assumono una portata interale, trascendendo, singoli enti o insiemi complessi di singoli enti
guardare concetto coscienza trascendentale nella sua evoluzione storica
RAPPORTO CON L'ALTRO E DESIDERIO
infinità uomo: solo formalmente (solo Dio lo è) -> anima è un’apertura all’infinito (nella forma non nel contenuto) -> che aspira all’infinito, lo desidera e lo cerca -> x questo uomo sempre alla ricerca di qualcosa che possa colmare questo vuoto infinito
ex. Cibo, droga, sesso, o qualsiasi altra realtà finita non possono diventare un surrogato dell’anima, non saranno mai infinito
Solo un rapporto d’amore con un’altra persone può veramente saturarlo, perché nell’altra persona è presente un vero infinito offerto dalla sua coscienza trascendentale -> Per saturare il desiderio, tale relazione deve essere di vero riconoscimento
Il desiderio e l’altro
Sartre: gli altri sono la nostra condanna, perché, con il loro sguardo, riducono la nostra trascendentalità a oggetto e ci fanno provare vergogna e pudore (la vergogna, infatti, è vergogna di fronte a qualcuno -> orrore dell’uomo per la sua oggettivazione)
Sartre, nella sua analisi, non considera le relazioni di vero riconoscimento; nei rapporti d’amore veri è assente il pudore e lo sguardo viene percepito come accogliente
Due coscienze possono riconoscersi in questo modo, non solo relazionandosi a un oggetto comune (Heidegger: attraverso la cura) o conoscendo un oggetto comune (Husserl: la verità intersoggettiva), ma anche riconoscendosi a vicenda (Scheler)
la morte dell'altro e la fede:
lo sguardo dell’altro può, quindi, farci sentire fino in fondo soggetti e farci percepire appieno la nostra trascendentalità (pensiero hegel in fenomenologia dello spirito -> solo lo sguardo degli altri può avvolgerci di totalità) (in psicologia il bambino, per esempio, acquisire il senso di sé attraverso il rapporto con la madre)
Anche secondo Pirandello, lo sguardo altrui è ciò che ci fa vivere e la sua assenza è causa di morte
L’altro, come noi, è infinito solo formalmente ed è perciò soggetto al tempo; egli può esserci sottratto (morte) o liberamente sottrarsi (perché smette di amarci)-> Il nostro desiderio, invece, sarebbe quello di essere riconosciuti sempre da qualcuno di eterno -> Questo qualcuno è colui che la fede ebraica, cristiana ed islamica chiamano Dio