Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
Mappa degli eventi fino ai Trattati di pace - Coggle Diagram
Mappa degli eventi fino ai Trattati di pace
Triplice Alleanza: Nel 1882, l'Italia si unì alla Triplice Alleanza insieme a Germania e Austria-Ungheria. Questa alleanza forniva una protezione strategica per l'Italia, specialmente contro la Francia.
Irredentismo: Nonostante l'alleanza con l'Austria-Ungheria, molti italiani erano delusi dal trattato che aveva portato all'unità italiana, poiché non includeva tutte le regioni a maggioranza italiana, come il Trentino, l'Istria e la Dalmazia, che erano sotto il controllo dell'Impero Austro-Ungarico.
Politica estera italiana: L'Italia mantenne una politica estera opportunistica, cercando di bilanciare tra le potenze europee e di ottenere vantaggi territoriali e coloniali. Questa politica si rifletteva nella cosiddetta "politica dello scontro" del ministro degli Esteri italiano, Sonnino.
Crisi di luglio e scoppio della guerra: L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria-Ungheria nel giugno 1914 scatenò una serie di eventi che portarono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Nonostante l'alleanza con l'Austria-Ungheria, l'Italia rimase inizialmente neutrale.
Neutralità italiana: Il governo italiano, guidato dal primo ministro Antonio Salandra, dichiarò la sua neutralità all'inizio del conflitto. Tuttavia, l'Italia era segretamente impegnata in trattative con entrambe le fazioni per ottenere concessioni territoriali in cambio dell'ingresso in guerra.
Offerte di territori: Entrambe le alleanze offrirono concessioni territoriali all'Italia per persuaderla ad entrare in guerra a loro favore. Gli Alleati offrirono territori contesi abitati da italiani, mentre le Potenze Centrali promisero territori nell'Adriatico e in Africa.
Entrata in guerra: Dopo negoziati complessi e la firma del Patto di Londra con gli Alleati nel 1915, l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria il 23 maggio 1915, seguita da una dichiarazione di guerra alla Germania nel 1916. Questo segnò l'entrata dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.
Fronte italiano: Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, i combattimenti si intensificarono sul Fronte italiano, che si estendeva lungo le Alpi e il confine con l'Austria-Ungheria. Le battaglie furono caratterizzate da aspre condizioni montane e pesanti perdite da entrambe le parti.
Battaglie principali: Alcune delle battaglie più significative sul Fronte italiano includevano la Battaglia dell'Isonzo, una serie di dodici scontri tra l'esercito italiano e l'Impero Austro-Ungarico lungo il fiume Isonzo, e la Battaglia di Caporetto nel 1917, durante la quale le forze austro-ungariche inflissero pesanti perdite all'esercito italiano, causando una ritirata disastrosa.
Intervento Alleato: Dopo la sconfitta di Caporetto, gli Alleati inviarono rinforzi e fornirono supporto logistico e materiale all'Italia per rafforzare il Fronte italiano.
Offensiva italiana: Nel 1918, l'esercito italiano, rinvigorito dalle forze Alleate e sotto il comando del generale Armando Diaz, lanciò un'importante offensiva sul Fronte italiano, noto come la Battaglia di Vittorio Veneto, che portò alla sconfitta decisiva delle forze austro-ungariche.
Crollo dell'Impero Austro-Ungarico: La sconfitta nella Battaglia di Vittorio Veneto segnò il crollo dell'Impero Austro-Ungarico. L'Austria-Ungheria firmò l'armistizio di Villa Giusti il 3 novembre 1918, ponendo fine alle ostilità con l'Italia.
Fine della guerra: Il 4 novembre 1918, l'Italia annunciò la vittoria sul Fronte italiano e la fine della sua partecipazione alla Prima Guerra Mondiale. La notizia della fine delle ostilità si diffuse rapidamente in tutto il mondo.
Conseguenze: La fine della guerra portò a cambiamenti politici e territoriali significativi in Europa. L'Italia ottenne alcuni dei territori promessi nel Patto di Londra, ma non tutti i suoi obiettivi territoriali furono raggiunti. Inoltre, la guerra lasciò un pesante tributo di morte e distruzione, con milioni di vite perse e un'Europa devastata dalla guerra.
Trattato di Versailles (1919): Questo trattato fu firmato il 28 giugno 1919 tra le Potenze Alleate e la Germania a Versailles, Francia. Fu il trattato più importante e noto, imponendo pesanti condizioni alla Germania, inclusi significativi pagamenti di riparazione, la perdita di territori e limitazioni sul suo esercito. Il trattato fu ampiamente criticato in Germania e contribuì alle tensioni che portarono alla Seconda Guerra Mondiale.
Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919): Questo trattato fu firmato il 10 settembre 1919 tra le Potenze Alleate e l'Austria, ponendo fine alla guerra tra l'Austria-Ungheria e gli Alleati. Il trattato ridusse notevolmente le dimensioni dell'ex impero austro-ungarico e impose limitazioni sulla sua capacità militare.
Trattato di Trianon (1920): Questo trattato fu firmato il 4 giugno 1920 tra le Potenze Alleate e l'Ungheria, ponendo fine alla guerra tra l'Ungheria e gli Alleati. L'Ungheria perse una significativa parte del suo territorio, inclusa la Slovacchia, la Transilvania, la Croazia e altri territori, riducendo notevolmente le sue dimensioni.
Trattato di Sèvres (1920): Questo trattato fu firmato il 10 agosto 1920 tra le Potenze Alleate e l'Impero Ottomano, ponendo fine alla guerra tra l'Impero Ottomano e gli Alleati. Il trattato prevedeva la spartizione dell'Impero Ottomano e la creazione di nuovi stati in Medio Oriente, ma fu successivamente sostituito dal Trattato di Losanna nel 1923.
Situazione politica italiana prebellica: All'inizio del XX secolo, l'Italia era uno stato relativamente giovane, unito solo dal 1861. Tuttavia, c'erano ancora profonde divisioni politiche e sociali nel paese. Il movimento irredentista, che mirava a unire tutti i territori italiani sotto il controllo italiano, era particolarmente influente.
Trattato di Neuilly-sur-Seine (1919): Questo trattato fu firmato il 27 novembre 1919 tra le Potenze Alleate e la Bulgaria, ponendo fine alla guerra tra la Bulgaria e gli Alleati. Il trattato impose pesanti condizioni alla Bulgaria, inclusa la perdita di territori a favore della Grecia, della Romania e della Jugoslavia.