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L'età giolittiana - Coggle Diagram
L'età giolittiana
1
- Re Vittorio Emanuele II nel 1900 nomina Zanardelli capo del governo.
- Giovanni Giolitti è Ministro degli Interni.
- Nel 1903 Zanardelli lascia il posto di capo del governo a Giolitti.
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2
Politica interna
L'industria cresce grazie a:
- sostegno economico all'industria elettrica;
- estensione della rete stradale e ferroviaria.
Vengono approvate riforme a favore dei lavoratori:
- innalzamento dell'obbligo scolastico a 12 anni e divieto del lavoro minorile sotto i 12 anni;
- istituzione delle pensioni di vecchiaia e invalidità e della giornata di riposo retribuita;
- orario massimo di lavoro giornaliero fissato a 10 ore;
- aiuti alle madri lavoratrici (un mese di congedo pagato).
- In caso di scioperi, il governo rimane neutrale e favorisce il dialogo tra operai e imprenditori.
- Si diffondono le Camere del Lavoro: assemblee di lavoratori che discutono e chiedono aumenti di stipendio.
- Giolitti sostiene la necessità di alzare i salari per aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori e migliorare l'economia.
Nel Sud la situazione è diversa:
- l'industria non si è sviluppata e continua a dominare il latifondo;
- Giolitti prende accordi con i latifondisti: i latifondisti possono continuare con la loro attività e in cambio garantiscono voti a Giolitti (clientelismo);
- Giolitti viene accusato di essere "ministro della malavita" e "Giano bifronte".
3
Politica estera
La politica coloniale italiana si concentra sulla Libia:
- è in posizione strategica, sul Mediterraneo;
- fa parte dell'Impero turco ottomano, che è indebolito.
In Italia ci sono:
Favorevoli all'impresa coloniale: nazionalisti, militari e industriali.
- L'Italia avrebbe acquisito più prestigio internazionale;
- l'industria avrebbe venduto armi all'esercito;
- si poteva risolvere il problema dei migranti italiani.
La posizione dell'Italia in Europa la porta nel 1911 a dichiara guerra:
- Giolitti giustifica l'impresa con l'idea di missione civilizzatrice.
- La conquista è difficile: l'Italia subisce alcune sconfitte ma adotta metodi brutali (deportazioni, uccisioni di civili, distruzione di villaggi ecc,) e alla fine prevale.
- L'impresa di Libia è un fallimento economico (in Libia non ci sono infrastrutture e risorse) ma viene presentata come un successo: l'Italia ha conquistato una terza colonia.
Contrari all'impresa coloniale: socialisti pacifisti e liberali democratici.
- L'Italia avrebbe perso denaro;
- sarebbero morte inutilmente molte persone.
Nel 1912 viene introdotto il suffragio universale maschile: nel 1913 per la prima volta votano operai e contadini (spesso favorevoli ai socialisti).
I liberali (rappresentano la borghesia) fanno un accordo con i cattolici, il Patto Gentiloni:
- i cattolici voteranno per i liberali;
- i liberali non faranno approvare leggi sgradite alla Chiesa (come il divorzio).
I liberali però non ottengono una maggioranza abbastanza ampia, quindi Giolitti si dimette nel 1914.