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Diritto del Lavoro - Coggle Diagram
Diritto del Lavoro
Tutela dei diritti del prestatore di Lavoro
tutela obbligatoria
si applica ai
imprenditori e non che occupino alle loro dipendenze fino a 15 lavoratori
datori di lavoro privati
quando il giudice accerta con sentenza che non ricorrano gli estremi del licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo
datore è intimato a scegliere tra
risarcire il danno patito dal lavoratore
indennità di importo compreso tra 2,5 e 6 mensilità dell'ultima retribuione
indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore a 10 anni e fino a 14 per lavoratore con anzianità superiore a 20 anni
riassumere il lavoratore entro 3 giorni
nuovo regime di tutela introdotto dal D.Lgs. 23/2015
indennizzo spettante al lavoratore della piccola impresa
in caso di licenziamento intimato per giusta causa, giustificato motivo oggettivo o soggettivo
se il giudice accerta l'illegittimità del licenziamento
importo pari a 1 mensilità per ogni anno di servizio
indennizzo non inferiore a 2 mensilità e non superiore a 6
in caso di licenziamento illegittimo
per violazione dell'obbligo di motivazione
al lavoratore spetta indennità pari a mezza mensilità per ogni anno di servizio
limite minimo 1 mensilità, limite massimo 6 mensilità
nuova procedura conciliativa
finalizzata a rendere la procedura più rapida
prevede l'immediato pagamento di un indennizzo da parte del datore di lavoro
entro il termine di impugnazione stragiudiziale del licenziamento (60 gg)
datore convoca il lavoratore presso una delle sedi concliliative e offrirgli un assegno circolare
accettazione dell'assegno comporta l'estinzione del rapporto e la rinuncia all'impugnazione
quietanza liberatoria
attività di vigilanza
esercitata dal personale ispettivo presso le direzioni regionali e provinciali del lavoro
dal personale di vigilanza dell'INPS, INAIL e ENPALS
lavoratore
contraente debole
crediti per retribuzioni, indennità legate alla cessazione del rapporto e per risarcimento danni
assistiti dal privilegio generale sui beni mobili del datore e successivamente da privilegio rispetto ai creditori chirografari sul prezzo degli immobili
i suoi assegni familiari sono insequestrabili, i salari sono pignorabili, i fondi previdenziali sono vincolati e i crediti previdenziali sono inpignorabili
licenziamento discriminatorio è nullo
tutela reale
condanna del datore alla reintegrazione del lavoratore e al risarcimento del danno da questi subito, non inferiore a 5 mensilità
lavoratore ha la facoltà di risolvere il rapporto e pretendere la corresponsione di un'indennità pari a 15 mensilità, da sommarsi all'indennità risarcitoria
datori con più di 15 dipendenti per ciascuna unità produttiva o più di 5 in caso di impresa agricola o più di 60 dipendenti complessivi
Diritto Penale del Lavoro
complesso di norme che puniscono con sanzioni tipiche del diritto penale
comportamenti diretti a violare il diritto all'integrità fisica, alla salute dei lavoratori e altri diritti previdenziali
falsità e omissioni fraudolente di denucne contributive
indebita riscossione dell'indennità di disoccupazione
omissione colposa di cautele contro disastri e infortuni sul lavoro
indebita riscossione degli assegni familiari a seguito di false dichiarazioni
rimozione dolosa di cautele
omesso versamento di contributi assicurativi
è consentita l'oblazione che estingue il reato se è prevista la sola amenda e se è prevista in alternativa la pena di arresto
norme particolari dettate da statuto dei lavoratori
art.28
punisce l'inottemperanza da parte del datore all'ordine di cassazione degli effetti della condotta antisindacale
art.16 e 18
pagamento di somme al fondo pensioni lavoratori dipendenti nei casi previsti da questi due articoli
art.38
violazione dell'articolo2,5,6,15 sono punite con l'ammenda di lire da 100.000 a un milione e con l'incarcerazione da 15 giorni a 1 anno
art.36
revoca di agevolazioni per l'imprenditore che non abbia ottemperato al trattamento dei lavoratori