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IL DISCORSO DEL BIVACCO 16 NOVEMBRE 1922, Agostino_Berenini - Coggle…
IL DISCORSO DEL BIVACCO
16 NOVEMBRE 1922
PRIMO DISCORSO IN PARLAMENTO
Mi sapete voi dire, per esempio, perché su undici milioni di elettori ce ne sono sei che se ne infischiano di votare? Potrebbe darsi, però, che se domani si strappasse loro il giocattolo, se ne mostrerebbero dispiacenti. Ma noi non lo strapperemo.
astensionismo incoraggiato
democrazia rispettata solo nella forma
«il deficiente Governo che siede a Roma, ove accanto al galantomismo bonario ed inutile dell’on. Facta stanno tre anime nere della reazione antifascista… alludo ai signori Taddei, Amendola ed Alessio… questo Governo mette il problema sul terreno della pubblica sicurezza e dell’ordine pubblico»
tutti coloro che sono nominati saranno attaccati dagli squadristi
debolezza del sistema giolittiano
Amendola bastonato
«tutte le volte nella storia, quando si determinano dei forti contrasti di interessi e d’idee, è la forza che all’ultimo decide. Ecco perché noi abbiamo raccolte e
potentemente inquadrate e ferreamente disciplinate
le nostre legioni: perché se l’urto dovesse decidersi sul terreno della forza, la vittoria tocchi a noi».
la Marcia aveva evidenziato scarsa disciplina
306 voti favorevoli
decisioni seguenti
scioglimento delle amministrazioni comunali
limiti ai sindacati
abbandono della politica economica liberale
RICHIESTA PARLAMENTARE per la fine delle violenze
opposizione di FARINACCI
MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE
legalizzazione della violenza
DON STURZO diventa apertamente antifascista - PP esce dal governo
conseguenza
legge ACERBO 14 NOVEMBRE 1923
CAMBIA IL SISTEMA ELETTORALE = MAGGIORITARIO
OPPOSIZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE DI BERENINI