Please enable JavaScript.

Coggle requires JavaScript to display documents.

Microbiomi - Coggle Diagram

- - - - Queste regioni variano sensibilmente nelle due stagioni: mentre nella stagione delle piogge l’erba cresce verde e rigogliosa, in quella secca l’erba inaridisce conferendo al paesaggio il suo caratteristico colore giallo.
      - La fauna comprende una grande varietà di insetti, rettili, uccelli corridori, erbivorii, predatori e animali tipici come il canguro, il puma e il giaguaro.
- - - - La temperatura scende, in inverno, sotto i
        10°C; in estate raggiunge i 40°C. L’elevata umidità favorisce lo sviluppo di magnolie, glicini, bambù, orchidee
        
        Questo tipo di clima si trova nella Cina centrale, nel Giappone meridionale
  - - - La vegetazione è costituita da brughiere e foreste di latifoglie (aceri, faggi, olmi, tigli, querce, sequoie), il cui sottobosco comprende piante rampicanti, felci, eriche e muschi.
        Sono presenti molte specie di mammiferi, tra cui scoiattoli, linci, daini, lepri, volpi
- - - - Essa si dispone su diversi livelli: agli alberi più alti (fino a 70 m), dall’ampia chioma, se ne affiancano altri più bassi, vari tipi di arbusti, rampicanti e liane. A causa del fitto intrico di rami e fogliame, la luce penetra con difficoltà fino al terreno: il sottobosco è quindi poco sviluppato.
        
        Animali:scimmie, rettili,uccelli dai colori vivaci, insetti; i corsi d’acqua sono abitati da coccodrilli e da una grande varietà di pesci, tra cui i voracissimi piraña.
- - - - Aree desertiche si trovano anche a latitudini medio-alte (fino al 60° parallelo), all’interno dei grandi continenti o al riparo di catene montuose elevate.
        Anche in questo caso, è l’escursione termica, sia diurna sia annuale: la temperatura può superare i 35°C in estate e scendere sotto i –30°C in inverno.
        Le rare precipitazioni si concentrano in genere nei mesi invernali, quando cadono sotto forma di neve.
        I deserti freddi sono diffusi soprattutto in Asia.
        Altre aree desertiche fredde sono la Patagonia, nel Sudamerica, e l’altopiano del Colorado, nell’America settentrionale
    - - In alcune regioni, come la pampa argentina e vaste aree della Russia meridionale, le piogge che cadono nei mesi estivi permettono lo sviluppo della steppa, costituita da graminacee basse e da rari arbusti nani.
    - - Sono situati a cavallo dei tropici, approssimativamente fra il 15° e il 30° parallelo.
        Le piogge vi cadono raramente,
        Le temperature medie sono elevate (oltre 20°C in inverno e oltre 30°C in estate).
        Notevole è l’escursione termica fra il dì e la notte: durante il giorno si possono raggiungere i 40°C, mentre di notte la temperatura scende bruscamente intorno allo zero.
        
        Nei deserti caldi la vegetazione è limitata a pochi arbusti spinosi e a piante striscianti, che attraverso la peluria radicale assorbono la poca umidità del terreno. La fauna, molto povera, comprende cammelli, dromedari, iene, rettili, roditori, insetti.
    - - Dove le piogge hanno un andamento più regolare nel corso dell’anno si sviluppano le praterie: distese di erbe folte, che non soffrono la siccità e si rigenerano velocemente. Grandi praterie sono presenti nell’America settentrionale, nella Russia e in Asia. La fauna è costituita da erbivori, carnivori, diversi roditori e alcuni rapaci.
- - - - la temperatura media annua non scende sotto lo zero e non supera i 10°C nel mese più caldo. Ampie zone sono interessate dal fenomeno del permafrost (permanent frost, ossia «gelo permanente»): nei lunghi mesi invernali il terreno infatti gela e rimane congelato fino a profondità variabili da alcune decine di metri (alle latitudini più basse) a 300-500 metri
        
        Durante la breve estate, il lieve aumento della temperatura e la caduta di piogge (200-250 mm) provocano il disgelo della parte superficiale del suolo. Si sviluppa così una rada vegetazione, costituita da muschi, licheni, rari arbusti (mirtilli, betulle e salici nani): la tundra. Gli animali più diffusi sono la renna, il caribù, il lemming (un piccolo roditore), la lepre artica, il bue muschiato.
    - - Le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide e la corona di terre che circonda il mar Glaciale Artico sono caratterizzate da un clima polare, con inverni rigidissimi, durante i quali le temperature oscillano fra i –20°C e i –65°C, con punte di –90°C
        
        Ai poli, durante i mesi estivi, il Sole non scende mai sotto la linea dell’orizzonte; nei mesi invernali, al contrario, il Sole non sorge e le ore diurne godono soltanto di un debole chiarore. La flora è quasi del tutto assente, a eccezione di radi licheni e muschi che crescono,nei sottilissimi lembi di terra presso le coste. Per questo motivo anche la fauna è molto scarsa: è costituita soprattutto da orsi bianchi, foche, trichechi, elefanti marini,pinguini, ovvero da specie marine che comunque ricavano il loro sostentamento dal mare, ricco di pesci e di plancton.
    - - Le temperature medie sono di circa 10°C nel mese più caldo e di poco superiori allo zero in quello più freddo. Gli inverni sono lunghi e rigidi (da sei a otto mesi), con precipitazioni nevose; le piogge, non abbondanti, si concentrano nei mesi della breve estate.
        
        Dove l’estate è meno fredda si sviluppano praterie e foreste di latifoglie. Più a nord (Canada, Scandinavia, Siberia) si estende la taiga, formata da alberi sempreverdi, betulle e vari tipi di arbusti. Nella taiga vivono ermellini, zibellini, volpi argentate, cervi, lupi, orsi bruni, renne e alci.
    - - Le aree montuose e gli altipiani più elevati hanno un clima più freddo e generalmente più umido rispetto a quello delle zone circostanti. I climi e i biomi di montagna presentano tuttavia, a livello locale, differenze significative che dipendono dalla latitudine e dall’insolazione. Sulle montagne delle zone temperate al di sopra della fascia dei 1000m si trovano le foreste di latifoglie, intorno ai 1600 m, le foreste di conifere; verso i 2000 m crescono praterie, oltre le quali si sviluppa la tundra.
        
        Il limite delle nevi perenni si aggira intorno ai 3000 m. Sui versanti delle montagne che si trovano nelle regioni equatoriali e tropicali si succedono associazioni vegetali molto diverse fra loro: la foresta tropicale, i boschi di latifoglie e di conifere, praterie e infine la tundra. Il limite delle nevi perenni è di solito oltre i 4500 m.