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Schopenhauer, La volontà di vivere, La sofferenza cosmica, Schopenhauer -…
Schopenhauer
Studia
Le Upanishad
Che influenzano il suo pensiero
L’idealismo di Fichte
Che lo delude profondamente
Platone e Kant
Scrive
Il mondo come volontà e rappresentazione
Che rielabora e commenta per tutta la vita
Parerà e paralipomena
Che contribuisce al suo successo tardivo
Appartiene a una famiglia di ricchi commercianti
Dallla quale ottiene una rendita che gli consente di dedicarsi alla filosofia
La volontà di vivere
È
Una forza cieca ed irrazionale in quanto
Si sottrae al principio di causa
Non ha alcun fine
Una forza unica ed universale in quanto
Si sottrae allo spazio ed al tempo
Il principio metafisico della realtà in quanto
Anima ogni essere spingendolo alla autoaffermzaione
Si oggettiva nelle idee
Che sono le forme universali ed eterne di tutto ciò che esiste
La sofferenza cosmica
È causata dalla volontà di vivere
Che spinge alla lotta e sopraffazione reciproca e fa oscillare la vita umana fra il dolore e la noia
Si può alleviare mediante
L’etica
Che nasce dalla compassione e si articola in giustizia e carità
L’arte
L’arte che consente una momentanea cessazione dei dolore, in quanto contemplazione delle idee
L’ascesi
Che si pratica tramite la mortificazione di se e porta alla
noluntas
Schopenhauer
Accoglie la distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno affermando che
Il noumeno è la cosa in sè che è volontà di vivere
Ovvero una forza invisibile di cui facciamo esperienza riflettendo sul nostro corpo
Il fenomeno è il mondo sensibile che è rappresentazione
Ovvero una costruzione illusoria, un “velo di Maya” che nasconde la realtà utentica