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L'Italia tra le due guerre - Coggle Diagram
L'Italia tra le due guerre
Durante la conferenza di Versailles, per il patto di Londra l'Italia doveva ottenere la Dalmazia lasciando fiume agli austriaci.
Lo stato Iugoslavo rivendica la Dalmazia; Vittorio Emanuele Orlando come presidente del consiglio e con Sonnino ministro degli esteri si opposero in modo incerto.
Il presidente Wilson obbliga l'Italia ad accettare le condizioni.
e una vittoria mutilata.
Viene eletto Nitti come presidente del consiglio e cresce il malcontento della borghesia rappresentata da D'Annunzio che nel settembre 1919 occupa Fiume.
Ritorna al potere Giolitti e firma il trattato di Rapallo con cui la Iugoslavia mantiene la Dalmazia, L'Italia ottiene l'Istria e Fiume rimane indipendente.
Crisi economica
Caratteristiche
Aumento del debito pubblico e dell'inflazione.
Svalutazione lira.
600 mila caduti e 400 mila invalidi.
La piccola e media borghesia insieme ai piccoli proprietari terrieri soffrono di più e nasce risentimento.
Aumento lotte sociali perché chi aveva rischiato la vita in guerra subiva le conseguenze economiche.
Lotte della CGL (confederazione generale dei lavoratori) e della CIL (Confederazione italiana dei lavoratori).
Gli scioperi portano a qualche risultato grazie anche all'zione della federterra in cui si affacciò il Bolscevismo bianco.
Aumento salari, parziale redistribuzione, giornata lavorativa di otto ore.
PPI (partito popolare italiano)
Fondato nel 1919 da Luigi Sturzo e si propone come partito di massa coinvolgendo i cattolici e secondo lo spirito della dottrina speciale della chiesa.
Fasci di combattimento
Fondato da Mussolini nel 1919 collocandosi politicamente a sinistra con idee sociali radicali; manifesto politico fu chiamato programma di Sansepolcro ma Mussolini eliminò il programma e promosse la violenza.