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parte speciale - Coggle Diagram
parte speciale
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capitolo secondo
Bibliografia: amore del libro che si applica nella raccolta e nella cura di esemplari rari o di particolare valore.
questo amore per i libri ha portato al ritrovamento nel mercatino di antiquariato di Heidelberg, da parte di Basile, di un manoscritto di Emilio Betti (professore convinto del proprio ruolo, laureato in giurisprudenza e in storia antica)
sul manoscritto ritrovato compare la scritta tesi di laurea, anno accademico, università etc.
il titolo era: fonte delle obbligazioni. (tuttavia siamo a conoscenza del fatto che il titolo della tesi di Betti indica un tema più ristretto: le fonti delle obbligazioni da contratto)
Basile ipotizza che Betti avesse preparato questo manoscritto per il suo maestro Segrè (per partecipare a un premio intitolato al giurista Romagnosi, di cui Segrè era presidente della giuria)
opinione del professore di diritto romano Cosimo Cascione: argomento della tesi progettato dall'inizio fosse fonte delle obbligazioni, ma quello effettivamente scritto e discusso fu sulle fonti delle obbligazioni contrattuali
probabilmente perchè, in corso di stesura della tesi, ci si può concentrare su un argomento più ristretto rispetto al disegno originario, al crescere dei materiali.
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capitolo settimo
società di servizi, nel 2009 stipula un contratto con una ditta fornitrice ma non consegue necessaria approvazione ministeriale e il contratto resta inadempiuto
dopo più di 7 anni dalla stipula, la società cita in giudizio la parte contraente e il Ministero chiedendo il risarcimento dei danni.
i primi due gradi di giudizio rigettano la domanda, incorniciando la fattispecie nell'ambito della responsabilità extracontrattuale: era quindi decorso il termine quinquennale del ricorso.
in particolare affermano che il contratto non si era pienamente formato perchè mancava elemento essenziale per quel tipo di contratto: permesso del ministero.
nel ricorso per Cassazione la società afferma che tutte le trattative di fornitura con l'amministrazione si erano mosse in ambito contrattuale, vincolate dall'obbligo di buona fede in quanto vi era stato accordo tra le parti.
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capitolo quinto
2016 Corte Costituzionale dichiara illegittima norma del codice civile che non consente ai coniugi di comune accordo di trasmettere ai digli, al momento della nascita o dell'adozione, anche i cognome materno.
attuale modalità di attribuzione del cognome deriva da retaggio di superate concezioni della famiglia e contrastante con pari diritti costituzionali di uomo e donna
nella ricerca di un criterio di conferimento del cognome dei figli più rispettoso dell' autonomia e uguaglianza dei coniugi: Corte ha sviluppato argomentazione per consentire che a famiglie fondate sul matrimonio non sia preclusa possibilità di attribuire cognome materno.
la corte impone l'affermazione del diritto del figlio di essere identificato alla nascita con entrambi i cognomi: in tal modo riconosciuto rilievo di entrambe figure genitoriali
tradizione romana: cambiamento del prenome, nome gentilizio e cognome era lecito se fatto senza ledere nessuno; era possibile adottare anche il nome materno.
2017: Suprema Corte ha deciso che il figlio (quattordicenne) può rifiutarsi di assumere cognome paterno , mantenendo solo quello materno.
Corte di Cassazione ha affermato che attribuzione del cognome paterno è una "consuetudine" che entra in crisi di fronte al principio della parità tra uomo e donna
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capitolo sesto
art. 1, codice civile 1942, indica nascita come momento in cui si acquista capacità giuridica; comma 2: subordina all'evento della nascita i diritti che la legge riconosce in favore del concepito
possiamo rilevare quindi come il legislatore abbia inteso tutelare il nascituro, per quanto riguarda i diritti che gli spettano solo se nasce (vivo)
ordinamento prevede obbligo di sepoltura per il nato morto e per il feto con vita intrauterina superiore alle 20 settimane;
i genitori possono richiedere quella per il feto che non abbia superato tale lasso temporale
questo disposto normativo stabilisce: obblighi e facoltà per i genitori,
ma non attribuisce alcun diritto per un essere che non è nato o è nato morto
(quindi privo di capacità giuridica in base all'art 1)
in vista della sepoltura è possibile che si manifesti un diritto per in nato morto/non nato:
se appartiene a un gruppo familiare che gode di un sepolcro peculiare, può essere sepolto lì
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