L’ordine dorico, elaborato fra VIII e VI secolo a.C. nel Peloponneso e in Magna Grecia, ha un carattere severo: le colonne, rastremate (cioè ristrette) verso l’alto e scanalate, poggiano direttamente sulla base del tempio, con un effetto di grande stabilità, e sono coronate da un capitello disadorno formato da due parti: l’echino, una specie di cuscino, e l’abaco, un parallelepipedo schiacciato. Sul fregio della trabeazione si alternano metope (lastre scolpite) con figure e triglifi (decori con tre solchi verticali). Sul fregio della trabeazione si alternano metope (lastre scolpite) con figure e triglifi (decori con tre solchi verticali).