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l'antropologia del secondo novecento - Coggle Diagram
l'antropologia del secondo novecento
nella seconda metà del novecento il soggetto dello studio antropologico è profondamente cambiato
a causa di una progressiva scomparsa delle culture indigene
Questa scomparsa danneggia però il turismo che molte volte è la causa di riprese di tradizioni a scopi di lucro
la politica di integrazione sociale ha cambiato radicalmente ogni tribù e etnia anche con l'arrivo dei mass media
ogni cultura adesso è interdipendente ma anche internamente differenziata e articolata
quindi il mondo contemporaneo è caratterizzato da processi di fusione coesistenza e sovrapposizioni di tradizioni
sottolineando come una cultura è un organismo dinamico
il materialismo culturale
è un indirizzo teorico che spiega la cultura come insieme delle risposte che l'essere umano da alle sfide della natura
si propone di conoscere l'uomo quale essere biologico
esponente di questo pensiero fu Marvin Harris
la ricerca materialista si propone di utilizzare l'oggettività delle scienze naturali per studiare i fenomeni umani
quindi per tutti gli aspetti della cultura è possibile fornire una spiegazione materiale o funzionale
la cultura viene quindi identificata come insieme delle risposte che gli uomini hanno dato a problema della sopravvivenza
il materialismo culturale riprende alcuni concetti chiave tra cui:
la teoria della selezione naturale di Charles Darwin
la psicologia comportamentista
il materialismo storico di Marx
la demografia di Malthus e la sua teoria
l'antropologia interpretativa
si propone di conoscere le culture dall'interno, considerate un mondo a se che può essere decritto e interpretato ma non spiegato
considera l'uomo come un essere vivente profondamente diverso dagli altri poiché capace di elaborare significati e valori
il maggior esponente fu Clifford Geertz
i teorici appartenenti a questo pensiero non cercano una spiegazione della cultura concepita come un mondo a se bensì la vogliono descrivere dall'interno
per etnografia Geertz intende una descrizione densa quindi tramite elementi raccolti egli fa un interpretazione
quindi una vera e propria interpretazione dell'interpretazione e secondo Geertz è questa la bellezza dell'etnografia quindi il senso della soggettività e con l'incrocio delle interpretazioni quindi la varietà e la complessità
per Geerzt la scrittura è il mezzo fondamentale per descrivere la diversità di tutte le culture che secondo lui non hanno elementi comuni (universali)
l'antropologia e la globalizzazione
la globalizzazione è il fenomeno che ha iniziato a caratterizzare la nostra società globale dall'ultimo quarto del XX secolo
caratterizzato da un accorciamento delle distanze tra le diverse aree del mondo
la globalizzazione ha avuto anche un ruolo nella trasformazione o scomparsa delle culture native locali
quindi le società che avevano studiato i classici non esistono più, società immobili e prive di influenze non esistono più
di fronte a questi scenari l'antropologia ha dovuto cambiare i propri metodi fondendosi parzialmente anche con la sociologia
un'esempio di qeusto rinnovamento è lo studioso Marc Augé che grazie alla sua pubblicazione Un etnologo nel metrò ha fondato il metodo dell'antropologia culturale
Un'altra fondamentale pubblicazione fu Non-Luoghi in cui sosteneva che a causa di questo fenomeno si stava creando un'unica immensa città
questi non luoghi quindi non hanno una storia ma sono luoghi adibiti per esempio al commercio (aeroporti)
la globalizzazione culturale
si intende che in ogni parte del mondo le persone condividono prodotti culturali di ogni genere si va quindi incontro a una omogeneizzazione
Geroge Ritzer introduce poi il concetto di Macdonaldizzazione
quindi uno scenario globale in cui la standardizzazione e la ripetibilità caratterizzano la fruizione dei prodotti
e sostiene anche le culture diverse stiano andando incontro a un appiattimento attraverso canoni di mediocrità
al contrario di quello che sostiene Ritzer molti studiosi sostengono che l globalizzazione non distrugge le tradizioni locali bensì si fonde con esse utilizzando il termine Glocalizzazione
il multiculturalismo e l'interculturalismo
per multiculturalismo si intende un pensiero politico rivolto a tutelare le culture presente nel territorio
per esempio un gruppo minoritario può desiderare il rispetto delle proprie specificità e il fattivo esercizio delle libertà civili
il primo documento legislativo storico fu il multiculturalism act promulgato in Canada
i progetti multicultarlistici contribuiscono in modo efficace alla salvaguardia delle minoranze
il multiculturalismo ha però delle problematiche
la tutela però va a sottolineare la fisionomia del diverso
la difficoltà della separazione della sfera pubblica e privata
i diritti umani e universali in contrasto con alcune pratiche culturali
queste problematiche poi portano a dei rischi che possono sostenere delle dottrine a livello teorico
la concezione delle culture come essenze immutabili essenzialismo culturale
e questa concezione porta poi a vedere lo straniero come portatore di cambiamenti non ben accetti
l'identificazione delle persone solo secondo la cultura di appartenenza
il razzismo differenzialista termine nato da Pierre -André Taguieff quindi un comportamento che cerca di accentuare le differenze tra le culture in modo da dichiarare impossibile ogni forma di dialogo
L'interculturalismo
ovvero un atteggiamento che vede le diversità culturali non come punto di arrivo bensì come punto di partenza per impostare un dialogo
questa prospettiva si deve muovere da due presupposti
la possibilità di trovare un terreno comune per il dialogo
il confronto tra le diverse prospettive
questo processo non serve solo alla gestione dell'immigrazione per esempio ma serve per la costruzione di veri e propri dialoghi tra culture fondate sull'apertura
questa prospettiva porta quindi a rompere quei gusci in cui spesso i cittadini delle società si chiudono e ad aprirci a nuovi orizzonti cognitivi