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IL REGIME FASCISTA - Coggle Diagram
IL REGIME FASCISTA
1924: Il socialista Giacomo Matteotti denuncia il parlamento le violenze, le minacce e i brogli dei fascisti durante le elezioni. Il 12 giugno viene rapito da una squadra di fascisti e assassinato.
Molti deputati socialisti, comunisti, cattolici e liberali abbandonarono per protesta il parlamento (secessione dell'Aventino) ma questa decisione non ottenne i risultati sperati.
Mussolini si attribuì la responsabilità politica di quanto avvenuto e subito dopo promulgò le Leggi fascistissime con cui diede inizio a alla sua dittatura.
Leggi fascistissime
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Vennero creati: il Ministero della Cultura popolare, Tribunale Speciale per la difesa dello Stato e polizia politica,(OVRA, Opera di Vigilanza, Repressione dell'Anti Fascismo)
Dal 1925 molti oppositori del fascismo vennero condannati al carcere, all'esilio o al confino.
Il Gran Consiglio dei Fascisti (formato dai dirigenti del PNF) prendeva le decisioni più importanti mentre il parlamento perse ogni funzione.
Le province erano governate dai prefetti e i comuni dai podestà. Entrambi erano nominati dal governo.
Venne creata la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, un corpo militare formato da fascisti.
In un periodo di crisi economica internazionale, il fascismo attuò degli interventi a favore dell'agricoltura.
Battaglia del grano (1925), aumento delle aree coltivabili e modernizzazione delle tecniche agricole. Obbiettivo: autosufficienza per le risorse alimentari.
In realtà l'agricoltura italiana rimase arretrata. L'aumento della produzione del grano avvenne a scapito delle colture di frutta e verdura che erano molto redditizie per l'esportazione. L'Italia inoltre dovette continuare a importare prodotti alimentari.
Bonifiche di varie zone paludose (Veneto, Maremma, Agno Pontin, Sardegna). Bonificati oltre 250000 ettari di terreno e fondate numerose città.
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Vengono istituite le corporazioni (22) a cui dovevano aderire sia gli imprenditori che i lavoratori dello stesso settore