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IPERSENSIBILITA', Esempi clinici, Esempio clinico, Esempio clinico:…

- - - - Complessi Ag-Ab (solubili) si formano in circolo.
      - In condizioni normali → eliminati da macrofagi (fegato, milza, polmoni)
    - - Dipende da:
        
        Dimensione
        
        Dimensione del complesso = cruciale
        
        Piccoli complessi solubili (es. in eccesso di antigene o anticorpo):
        ▪ Meno riconoscibili dai fagociti
        ▪ Rimangono in circolo o si accumulano nei tessuti
        
        Grandi complessi: facilmente fagocitati
        
        Carica elettrica del complesso
        
        Affinità per componenti della matrice extracellulare
      - Luoghi tipici:
        
        Glomeruli renali
        
        Sinovie articolari
        
        Capillari polmonari
        
        Vasi sanguigni (vasculite)
    - - I complessi depositati attivano il complemento → produzione di C3a, C5a
        
        ▪ Vasodilatazione
        
        Risultato: infiammazione locale / sistemica
        
        ▪ Aumento della permeabilità vascolare
        
        ▪ Chemiotassi per neutrofili/macrofagi
        
        - C3a e C5a (anafilotossine) → aumentano la permeabilità vascolare
        - C5a → potente chemotattico per i neutrofili
    - - I neutrofili si accumulano nel sito del deposito
      - Cercano di fagocitare i complessi ma non ci riescono (frustrazione del neutrofilo)
      - Rilascio di enzimi litici, ROS, citochine pro-infiammatorie
      - Vasculite fibrinoide, necrosi tessutale, edema
  - - - Si verifica quando:
        
        Gli anticorpi (IgG o IgM) si legano a antigeni solubili (esogeni o endogeni)
        
        Gli immuno-complessi non vengono eliminati efficacemente da macrofagi e sistema mononucleato fagocitico
        
        Si accumulano a livello vascolare o tissutale, in sedi dove il flusso è lento o la filtrazione intensa (rene, articolazioni, polmone)
  - - - Deposito diffuso in più tessuti/organi
      - Esempi clinici:
        
        ▪ Vasculiti da immunocomplessi
        
        ▪ Artriti immunomediate
    - - Deposito in sedi specifiche: ▪ Reni → glomerulonefrite
        
        ▪ Cute
        
        ▪ Articolazioni
    - - Esposizione ripetuta e prolungata a un antigene
      - Esempi clinici:
        
        ▪ Artrite reumatoide (autoimmune)
        
        ▪ Glomerulonefrite post-streptococcica
        
        Antigeni batterici → formazione di immunocomplessi
        
        Deposito nei glomeruli → proteinuria, ematuria, edema
        
        Dopo infezione da Streptococco β-emolitico gruppo A
        
        ▪ Polmonite da ipersensibilità (es. lavoratori a contatto con antigeni inalati)
  - - - ▪ Eruzioni cutanee (rash)
      - ▪ Dolori articolari / muscolari
      - ▪ Linfoadenopatia (linfonodi ingrossati)
- - - - Linfociti T helper (CD4+) → TH1 / TH17
        
        L’antigene esogeno o autoantigene viene presentato da: → APC (cellule presentanti l’antigene) → tramite MHC di classe II **ai** linfociti T NAIVE
        
        linfociti T NAIVE
        
        si differenziano in
        
        In TH1 (permane come cellula della memoria)
        
        al successivo contatto con lo stesso antigene
        
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        In TH17 (permane come cellula della memoria)
      - Linfociti T citotossici (CD8+)
        
        Riconoscono antigeni endogeni (es. virali o tumorali) su: → MHC di classe I delle cellule bersaglio
        
        causano la loro eliminazione
        
        tramite APOPTOSI (perforine e granzimi)
        
        lisi cellulari
        
        rilascio di citochine pro-infiammatorio
  - - - Tipizzazioni tissutali
    - - ▪ Ciclosporina
      - ▪ Azatioprina
      - ▪ Mofetil micofenolato
      - ▪ Anticorpi monoclonali (OKT3)
      - ↑ rischio di infezioni opportunistiche e tumori
- - - - L'allergene viene captato dalle cellule presentanti l'antigene (APC)
      - Riconoscimento dell'allergene da parte dei linfociti T helper 2 (Th2)
        
        I Th2 rilasciano interleuchina-4 (IL-4), che stimola i linfociti B a produrre anticorpi **IgE**.
      - L'allergene viene processato e legato a molecole MHC-II (complesso maggiore di istocompatibilità di classe II)
      - L'allergene viene esposto sulla superficie delle APC
      - Le IgE si legano tramite il frammento Fc a mastociti e basofili.
      - si svolge senza sintomi clinici evidenti, ma prepara il sistema immunitario alla risposta successiva
    - - Al secondo contatto con l'allergene, quest'ultimo si lega a due IgE adiacenti già legate ai mastociti, creando un legame a ponte (bridging)
      - Questo legame stimola l'attivazione di enzimi come fosfolipasi C e fosfolipasi A2
        
        Fosfolipasi C: Aumenta il calcio intracellulare, che stimola l'esocitosi dei granuli contenenti mediatori preformati (come istamina)
        
        Effetti dell'istamina: vasodilatazione, aumento della permeabilità vascolare, broncospasmo
        
        Fosfolipasi A2: Stimola la produzione di mediatori lipidici derivati dall'acido arachidonico (come prostaglandine e leucotrieni)
        
        Effetti: broncospasmo, vasodilatazione, chemiotassi (movimento di cellule infiammatorie verso il sito dell'infiammazione)
      - Attivazione della cascata chinasica con produzione di TNF-α e citochine infiammatorie
  - - - la risposta è mediata da anticorpi IgE legati a mastociti e basofili.
      - Osservata in individui atopici, predisposti geneticamente a sviluppare reazioni immunitarie esagerate contro antigeni normalmente innocui.
      - Allergeni
        
        Sono antigeni incompleti (aptèni) con basso peso molecolare provenienti dall'ambiente (aria, cibo, ecc.).
        
        Animali: acari, insetti.
        
        Vegetali: pollini.
        
        Alimentari: latte, uova, pesce, fragole.
        
        Farmacologici: aspirina, penicillina
  - - - può causare crampi addominali, vomito, diarrea, orticaria o reazioni sistemiche come shock anafilattico (es. frutta secca, latte, pesce)
    - - si manifesta con eritema, edema e prurito nella zona interessata (es. punture di insetti, lattice)
    - - può provocare rinite allergica, congiuntivite, asma bronchiale (es. polline, forfora di animali, acari)
  - - - Forma grave e generalizzata di ipersensibilità di tipo I, con attivazione diffusa dei mastociti
    - - vasodilatazione massiva, ipotensione, edema generalizzato (specialmente a mani, volto, e glottide), con rischio di soffocamento e shock anafilattico
    - - Adrenalina e noradrenalina (vasocostrittori di emergenza)
      - Antistaminici (per bloccare l'effetto dell'istamina)
      - Corticosteroidi (per ridurre la risposta infiammatoria)
- - - - nel momento in cui: un anticorpo si lega ad un antigene di membrana
        
        Attivano la cascata del complemento → culmina con la formazione del complesso di attacco alla membrana = MAC che perfora la membrana cellulare, causando → lisi osmotica e morte cellulare
    - - Il legame degli anticorpi agli antigeni espressi sulla superficie cellulare può determinare l'opsonizzazione della cellula, promuovendone
        
        il riconoscimento e la successiva fagocitosi da parte di fagociti (neutrofili, macrofagi)
        
        attraverso
        
        recettori per il complemento (come CR1 per C3b)
        
        recettori per il frammento Fc
    - - Anticorpi si legano a recettori cellulari, mimando o bloccando l'azione del ligando naturale
        
        questo causa ALTERAZIONI FUNZIONALI senza indurre lisi cellulare
- - - - CONSEGUENZE (possono essere gravi): febbre, ipotensione, shock ipovolemico, emoglobinemia, emoglobinuria, IRA (insufficienza renale acuta)
- - - - il feto sviluppa
        
        anemia
        
        e attiva MECCANISMI COMPENSATORI epatosplenomegalia per ↑ emopioesi
        
        MA l'eccessiva degradazione dell'emoglobina (toxic) porta a:
        
        IPERBILIRUBINEMIA
        
        la bilirubina si accumulanel SNC causando
        
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- - - - Linfociti T helper del ricevente
        
        che riconoscono DIRETTAMENTE
        
        MHC II del donatore
        
        attivano TH1 e macrofagi e causano → infiammazione
      - attivazione linfociti T citotossici CD8+
        
        che riconoscono DIRETTAMENTE
        
        MHC I del donatore
        
        portano
        
        lisi cellule trapiantate
  - - - attivazione di linfociti I del ricevente da parte di APC proprie che presentano antigeni del donatore
        
        portando a
        
        attivazione di macrofagi
        
        fibrosi
        
        danno progressivo dell'organo