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Servizi residenziali per minori in situazioni di disagio, I.I.S.S.…
Servizi residenziali per minori in situazioni di disagio
Si ricorre ai
servizi residenziali (o comunità)
, quando la famiglia non è in grado di occuparsi del minore. Qui, il bambino può trovare un
ambiente protetto
in cui
sviluppare la proria personalità in modo equilibrato
.
Il lavoro con le famiglie dei minori allontanati
Se l'allontanamento dalla famiglia non è definitivo, bisogna cercare in tutti i modi di
rimuovere i motivi che hanno portato alla separazione dalla famiglia
Si deve, pertanto,
intervenire anche sulla famiglia
e non solo sul minore, con i seguenti obiettivi:
Recuperare, potenziare a mantenere le compotenze genitoriali
Coinvolgere i genitori nella definizione e nella realizzazione del progetto, valorizzando le risorse nel loro contesto
I rapporti con i figli vanno risanati e rafforzati
Aiutare i genitori a superare la rabbia e l'ostilità per l'allontanamento del minore
Tipologie di comunità
Comunità di accoglienza (o comunità alloggio)
suddivise per fasce d'età
0-6 anni
6-14 anni
14-17 anni
Queste comunità in genere accolgono bambini da 0 a 3 anni, spesso sotto l'anno di vita
Si tratta di bimbi: abbandonati alla nascita, non riconosciuti dalla madre o da entrambi i genitori; oggetto di contenzioso giudiziario del genitori, che vogliono evitare l'affido o l'adozione
Questi bambini dovrebbero stare in comunità per qualche mese e non per anni, in quanto lo sviluppo sano della personalità richiede che, oltre al siddisfacimento dei bisogni fisici ci sia anche quello dei
bisogni affettivi
, cosa che in una comunità è impossibile da garantire.
In genere
accolgono 6-8 minori
e prevedono la
presenza costante di educatori
che si alternano tutti i giorni dell'anno, 24 ore al giorno
Comunità per gestanti o per madri con bambino
dedicate a minorenni e non incinte o con un bambino piccolo. Vi si ricorre in caso di emergenza dovuta alla mancanza di famigliari di riferimento, assenza di lavoro, problemi psichici o statud di immigrata.
Obiettivo: responsabilizzare le mamme, per creare condizioni di vita stabile per se stesse e per i loro figli
Comunità di tipo familiare
rivolte a minori allontanati temporaneamente dalla famiglia d'origine. Sono
strutturare come una famiglia
: una
coppia di adulti
, sposati o convinventi, uno dei quali deve essere un educatore professionale,
con o senza figli
.
Obiettivi: sostegno alla genitorialità e mantenimento del legami tra figlio e genitori, allo scopo di modificare le dinamiche negative e promuovere cambiamenti positivi. Esse svolgono il ruolo di anello di congiunzione tra il minore e la sua famiglia.
Strutture post-comunità
Per ragazzi tra i 18 e i 20-21 anni. Esse si occupano dei ragazzi maggiorenni in attesa che completino gli studi e trovino una sistemazione.
Offrono
vitto e alloggio
, a fronte di un
progetto di vita ben preciso
e fissanto nei termini di
1-2 anni al massimo
.
Comunità di pronta accoglienza
Vi si ricorre in casi di urgenza, quando il minore è privo di tutela o in presenza di situazioni molto gravi.
In genere si accolgono minori tra i 6 e i 17 anni
Obiettivo: accogliere il minore, soddisfare i suoi bisogni primari e trovare con lui un canale di comunicazione adeguato. In un secondo momento, si individua un progetto di vita personalizzato
Un ambiente terapeutico
Ogni comunità deve fornire un
ambiente terapeutico globale*
(Bruno Bettelheim), vale a dire uno
spazio positivo a disposizione dei soggetti disagiati
un simile ambiente permette di
ritrovare fiducia nel mondo esterno e una condizione di benessere psicologico
Per far questo, l'ambiente deve assolvere la funzione di
rieducare alla vita
e svolgere un
ruolo riparativo
, in cui il soggetto recupera le condizioni in cui viveva prima dell'evento traumatico
L'ambiente deve essere
accogliente
e gli operatori devono
comunicare affetto e protezione con i loro gesti
La routine quotidiana e le regole
permette di acquisire
consapevolezza rispetto agli avvenimenti
della giornata e alla
continuità nelle relazioni
scandire la giornata secondo mementi stabiliti, predefiniti e prevedibili infonde sicurezza
Le
regole
sono fondamentali, in quanto facilitano
la gestione della quotidianità
(orari, turni di pulizia, etc.) e sono utili
per evitare conflitti
. Le regole devono essere rispettate anche dagli operatori, chiamati a dare l'esempio e a fornire un
modello di comportamento
.
E' opportuno stringere con i bambini/ragazzi che vivono in comunità un
patto formativo
, che stabilisce le regole da seguire e sancisce l'impegno a non trasgredirle.
Quando le regole vengono violate, si può ricorrere alla
punizione
, che va considerata come un
intervento residuale
e non come l'unico modo per ottenere il rispetto delle regole
Dinanzi ad una trasgressione, l'equipe deve sempre interrogarsi sul motivo alla base di quel comportamento e chiedersi se si tratti di una
modalità
usata dal minore per
comunicare un disagio
I.I.S.S. Giannelli a.s. 2023/2024 Prof. Nutricati Alberto