Ulisse è sulla zattera. Tutto procede per il meglio dopo molti giorni di navigazione, l'eroe avvista una terra sul mare: è l'isola dei Feaci. Poseidone, scorge una zattera con qualcuno attaccato all'albero, subito riconosce Ulisse. La sua collera è immensa, scoppia incontenibile. Posidone non sentiva più parlare di quell'individuo da 10 anni , ma evidentemente ora gli dei hanno deciso altrimenti , Zeus deve aver messo fine alla questione. Non può trattenersi . Ancora una volta la zattera e folgorata esplode in mille pezzi ,ed ecco di nuovo Ulisse che nuota contro la violenza dei frutti .Sommerso dalle acque, teme di morire, ma l'eroe riemerge . L''istante fortunatamente è propizio. Anche un'altra divinità scorge l'eroe, è Ino Leocotea, la dea bianca che talvolta nelle tempeste più violente , appare ai naufraghi, salvandoli. Ino emerge dalle acque, si avvicina a Ulisse proponendogli, una fascia, con difficoltà impaziente di toccare terra, si avvicina più volte la costa, ogni tentativo di approdarvi la riscatta, lo allontana più volte. Finalmente nuotando lungo la costa, scorge lontano una specie di piccolo porto , la foce di un fiume, un angolo di terra riparo dal vento. Decide di non chiudere gli occhi**, nonostante la sua terribile stanchezza Ulisse giace interamente coperto di sale.