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IL DOPOGUERRA E IL FASCISMO PAG. 124 - Coggle Diagram
IL DOPOGUERRA E IL FASCISMO
PAG. 124
ALL'INIZIO DEL DOPOGUERRA IL
NAZIONALISMO
DOMINAVA LA SCENA CON LA METAFORA DELLA
VITTORIA MUTILATA
CONIATA DAL POETA
GABRIELE D'ANNUNZIO
DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE, L'ITALIA OTTIENE IL TRENTINO, IL SUD TIROLO E TRIESTE. NON OTTIENE L'ISTRIA, LA DALMAZIA E LA CITTA' DI FIUME.
I NAZIONALISTI RITENGONO CHE L'ITALIA SIA STATA TRUFFATA DURANTE LE TRATTATIVE DI PACE, NON OTTENENDO QUELLO CHE MERITAVA.
QUESTA SITUAZIONE PORTO' GABRIELE D'ANNUNZIO, A CAPO DI EX MILITARI, SOPRATTUTTO ARDITI, A OCCUPARE LA CITTA' DI FIUME IL 12 SETTEMBRE 1919, CITTA' CHE ERA AMMINISTRATA DA FORZE ALLEATE SOTTO IL COMANDO ITALIANO.
LA QUESTIONE VERRA' RISOLTA DA GIOLITTI, IL 12 NOVEMBRE 1920 CON IL
TRATTATO DI RAPALLO
CHE ASSEGNAVA L'ISTRIA E ZARA ALL'ITALIA, LA DALMAZIA ALLA JUGOSLAVIA E RENDEVA FIUME UNO STATO LIBERO INDIPENDENTE, SOTTO LA TUTELA DELLA SOCIETA' DELLE NAZIONI.
A GENNAIO DEL1919,NASCE IL
PARTITO POPOLARE ITALIANO
, PRIMO PARTITO DI ISPIRAZIONE CATTOLICA, FONDATO DAL SACERDOTE
LUIGI STURZO
IL PAPA BENEDETTO XV APPROVA.
IL PROGRAMMA DEL PARTITO SI BASA SULL'ENCICLICA
RERUM NOVARUM
DI LEONE XIII:
RISPETTO DELLA PROPRIETA' PRIVATA, SOLIDARIETA' SOCIALE, RIFIUTO DELLA LOTTA DI CLASSE, LIBERTA' DI INSEGNAMENTO.
DURANTE LE ELEZIONIDEL 1919, IL PARTITO POPOLARE OTTENNE IL 20% DEI VOTI E 100 SEGGI, IL PARTITO SOCIALISTAIL 32% DI VOTI E 156 SEGGI, I FASCISTI 4000 VOTI E 0 SEGGI.
TRA IL 1918 E IL1922, 6 GOVERNI SI ALTERNANO AL POTERE: SOCIALISTI E POPOLARI HANNO, INSIEME, LA MAGGIORANZA, MA NON SI COALIZZANO.
DURANTE IL 1920 SI EBBE L'
OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE
.
GLI INDUSTRIALI RIFIUTARONO LE RIVENDICAZIONI SALARIALI DELLA FIOM ( SINDACATO DEGLI OPERAI METALLURGICI) E ATTUARONO UNA
SERRATA
, CIOE' CHIUSERO GLI STABILIMENTI.
GLI OPERAI OCCUPARONO LE PRINCIPALI FABBRICHE, GESTENDOLE ATTRAVERSO I
CONSIGLI DI FABBRICA
SUL MODELLO DEI SOVIET RUSSI.
LA LOTTA SI CONCLUSE CON UN
ACCORDO TRA IMPRENDITORI E SINDACATO
, GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL GOVERNO GIOLITTI.
CHE PREVEDEVA AUMENTI SALARIALI E UNA FUTURA, MAI REALIZZATA, PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI AL CONTROLLO DELLE AZIENDE.
ANTONIO GRAMSCI
FONDO' IL
PARTITO COMUNISTA D'ITALIA
NEL 1921, VICINO ALLE POSIZIONI SOVIETICHE.
FU UN SOSTENITORE DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA, CHE DEVE PORTARE A UNA SOCIETA' GOVERNATA DAI CONSIGLI DI FABBRICA.
CIOE' ORGANISMI DI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI CHE IN ITALIA NASCONO ALLA FIAT.