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EURIPIDE da stampare - Coggle Diagram

- - - - Pare che fosse morto sbranato dai cani di Archelao mentre era nel bosco a meditare. Sofocle si presentò in teatro vestito a lutto.
- - - - moduli costanti
        
        variazioni significative di euripide
        
        il sacrificio subisce una forte dilatazione
        
        inserito l’inganno conclusivo di Eracle ad Admeto, del quale viene così messa alla prova la fedeltà
        
        la morte non vorrebbe cedere la sua vittima e viene costretta a farlo
  - - - preso il posto di un dramma satiresco che non era stato rappresentato, poteva dunque contenere elementi di comicità
    - - il finale positivo è spiegato dalla maggior parte dei critici con questo motivo.
  - - - quando si definisce “la miglio-re fra le donne” (v. 324
  - - - appare egoista, cinico, ipocrita nelle sue manifestazioni di dolore, falsamente fedele alla moglie
    - - l’esaltazione della fedeltà di Admeto alla sposa costituiva un’innovazione rispetto alla mentalità del tempo, che concepiva tale dote come tipicamente femminile
  - - - morire per l’οἶκος è la donna mentre è il marito a compiangerla
      - la “vestizione” di Alcesti che si appresta al sacrificio (vv. 158-161) ricorda la “scena tipica” omerica della “vestizione” dei guerrieri prima di un’ἀριστεία;
      - Admeto ricorda l’Andromaca dell’Iliade, anche perché “assolutizza” il suo rapporto con la moglie
  - - - l’anziano padre di Adme-to si rivela quindi personaggio* opportunista, legato alle gioie della vita e lontanissi-mo dal tradizionale ideale di saggezza “senile
  - - - La scena costituisce un bizzarro rovesciamento del consueto rito nuziale:
        
        Admeto, capo dell’οἶκος, non ha la facoltà di scegliere la sua sposa, ma assume i connotati di una “fanciulla da marito”, cui il suo “tutore” Eracle propone una partner sconosciuta
        
        D’altro canto, il velo e il silenzio di Alcesti costituiscono elementi inquietanti:
        
        chi ha provato l’esperienza del trapasso,
- - - - I figli uccisi da Medea per renderli immortali
      - Uccisi dai parenti paterni incolpando Medea
      - Pseudo-apollodoro diche che Medea fuggi abbandonando i figli
      - Sciolta significativa
        
        Garantisce all’autore una serie di appigli per dare un quadro psicologico della figura di Medea
      - L’uccisione dei figli è una rottura in più con quella che è il mondo antico (Giasone)
  - - - “La madre guarda con occhio torvo e selvaggio i figli ”
    - - Io son la sola priva di patria, sottoposta agli oltraggi dell’uomo che mi ha portato via come preda di una terr di barbari, sono in una situazione disperara,non mi possono salvare madre o fratello
    - - a guidarla è il modello comporta-mentale eroico, che le consente di dialogare con gli uomini da pari a pari
- - - - per motivi moralistici
      - per motivi politici, proprio perché questi rituali avvenivano al di fuori delle consolidate leggi della πόλις
  - - - Due dunque sono le possibili chiavi di lettura
        
        il dramma evidenzia a quali sventure può condurre il fanatismo religioso e quindi conferma il “razionalismo” dell’autore
        
        euripide razionalista
        
        Dioniso è un dio ingiusto e crudele; il trionfo del suo culto è deleterio
        
        Penteo è simbolo della lotta della ragio-ne contro l’aberrazione della religione;
        
        Il comportamento del coro* è emblema della follia rovinosa cui conduce il culto dionisiaco
        
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        il dramma attesta, al contrario, una “conversione” di Euripide, una “palinodia” ma-turata nel volontario esilio macedone
        
        euripide convertito
        
        Dioniso è emblema della potenza della divinità; l’adesione al suo culto provoca una felicità estatica, mentre opporsi ad esso è impossibile
        
        Penteo è un empio che si oppone stoltamente alla divinità
        
        Il coro vive una condizione di beatitudine; nella parodo formula un μακαρισμός* che esalta il dionisismo:
        
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        terza chiave
        
        chi opta per una prospettiva “aperta”, secondo la quale le Baccanti intenderebbero stimolare una discussione.
  - - - un coro* che partecipa all’azione attivamente
      - l’assenza di canti scenici degli attori
      - l’utilizzazione – in alcune scene – dell’arcaico tetrametro trocaico
      - lessico religioso che in certi punti ricorda il teatro eschileo
      - schema narrativo simile a quello dell’Ippolito, sviluppando lo stesso tema del conflitto fra uomo e divinità, con identica conclusione disastrosa per l’uomo