FAVISMO:
Un'altra problematica collegata alla via dei pentosi fosfato è il favismo, patologia metabolica genetica che porta a carenza dell’enzima glucosio 6P deidrogenasi, che inizia e regola la via.
Questa presenta una sintomatologia di anemia emolitica, il soggetto è proprio l’eritrocita perché è una cellula senza organelli cellulari, mitocondri e nucleo, quindi se ci si trova in carenza dell’enzima non si può sopperire a questa assenza sintetizzando nuove molecole, non avendo più gli organelli.
Quindi l’eritrocita maturo ricava dal ciclo dei pentosi tutto il NADPH che è presente in questa cellula e in queste condizioni la carenza diventa una patologia molto evidente.
Questo è dato dal fatto che senza NADPH l’eritrocita non può ridurre il glutatione, così da mantenere il rapporto tra GSSG e GSH intorno a 1/500.
Infatti, se non lo manteniamo allo stato ridotto non possiamo nemmeno mantenere ridotto il ferro dell’emoglobina, formando metaemoglobina non attiva per l’ossigeno, modificandone così il trasporto. L’altro ruolo importante è quello di agire con i perossidi che vanno a danneggiare l’integrità degli acidi grassi di membrana.
Infatti, i perossidi portano all'ossidazione dei lipidi che porta alla distruzione del doppio strato lipidico.
Questa patologia colpisce quindi sia l'integrità strutturale che quella funzionale. Si instaurano legami crociati tra i gruppi S-H delle cisteine presenti nelle catene globiniche e si formano precipitati che si legano alla membrana eritrocitaria, chiamati corpi di Heinz.
L’alterazione della membrana dell’eritrocita porta anche alla modifica della permeabilità della membrana, che sarà più permeabile all’H2O e proseguirà all’assorbimento fino allo scoppio, detto emolisi.
Sostanze che provocano emolisi in individui carenti di G6PD:
La crisi emolitica può essere scatenata da farmaci, come il composto antimalarico primachina oppure dalla ingestione di FAVE che contengono i glucosidi vicina e convicina.
Dove è più diffusa la carenza di G6PD (luogo geografico)?
La carenza di G6PD è l’enzimopatia più diffusa, soprattutto nelle zone malariche ed ex- malariche, poiché determina un vantaggio selettivo per chi presenta eterozigosi, visto che la mutazione conferisce la resistenza al parassita che causa la malaria. Questi eritrociti infatti, avendo meno glutatione al loro interno, risultano meno attraenti per il plasmodio.
Questo vale soprattutto nelle donne, visto che i geni femminili sono responsabili dei caratteri ereditari e determinano quindi la fissazione di questo vantaggio, trovandosi sul cromosoma X.
In Italia è diffusa soprattutto in Sardegna, 15%, a causa anche dell’isolamento genetico che favorisce la persistenza di queste mutazioni all’interno di queste popolazioni.
Lo screening è neonatale, questo perché parliamo di una di quelle patologie mono-fattoriali.