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CAPITOLO 10 - Coggle Diagram
CAPITOLO 10
Ci sono delle variabili su cui ci concentreremo e che confronteremo nel tempo e nello spazio come il prodotto pro capite, cioè il PIL di un paese diviso per il numero dei suoi abitanti
Paesi diversi usano valute diverse e la produzione di ciascun paese è espressa in termini della propria valuta nazionale
Per confrontare il prodotto pro capite tra paesi, una soluzione potrebbe essere quella di usare i tassi di cambio, solitamente questo metodo però non funziona per due motivi:
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Generale: quanto minore è il livello pro capite in un paese, tanto minori saranno i prezzi dei beni alimentari e dei servizi essenziali in quel paese
Conseguenza: quando vogliamo confrontare la qualità della vita in paesi diversi, per ottenere confronti più significativi dobbiamo tener conto di due effetti: le fluttuazioni del tasso di cambio e le differenze sistematiche dei prezzi tra paesi
La misura del Pil reale così ottenuta, può essere considerata una misura del potere di acquisto nel corso del tempo in paesi diversi; è una misura detta in parità dei poteri d'acquisto
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I dati messi a confronto tra Pil pro capite degli USA, della Francia, dell'Italia del Giappone, riflettono la cosiddetta forza dell'interesse composto
Il regime dell'interesse composto è un regime secondo il quale gli interessi prodotti da un investimento vengono capitalizzati, a questo viene aggiunto il capitale iniziale che contribuisce alla maturazione dei nuovi interessi
Il punto di partenza nella formulazione di una qualsivoglia teoria della crescita deve essere una funzione di produzione aggregata, che specifichi la relazione tra produzione aggregata e fattori produttivi: Y = F (K , N)
Nella funzione abbiamo: Y che è la produzione aggregata; K che è capitale, somma di macchinari, impianti, uffici e immobili; N è lavoro, il numero di individui impiegati nel lavoro ed infine F indica quanto prodotto è stato ottenuto per dare quantità di capitale lavoro
Questa funzione dipende dallo stato di tecnologia cioè l'insieme dei progetti che definiscono sia la gamma dei beni che possono essere prodotti nell'economia e sia le tecniche disponibili
Vi è la proprietà dei rendimenti di scala costanti in cui raddoppiando la scala di produzione cioè raddoppiando la quantità di capitale e di lavoro impiegato, anche il prodotto raddoppierà: 2Y = 2F (2K , 2N) in generale per ogni x: xY = xF (xK , xN)
Se dovessimo chiederci che cosa può accadere quando un solo fattore produttivo ad esempio il capitale aumenta, chiaramente la produzione aumenterà, ma è anche ragionevole assumere che aumenti di capitale identici comporterebbero aumenti di prodotto tanto minore quanto più elevato è il livello di capitale stesso
Se inizialmente c'è poco capitale impiegato per produrre, una piccola aggiunta di capitale avrà un grande effetto
Se invece l'impiego di capitale già elevato, una piccola aggiunta di capitale farà poca differenza
Ci riferiamo alla proprietà secondo la quale dato il lavoro, aumenti di capitale possono generare aumenti di prodotto tanto minore quanto maggiore è il livello di capitale con il termine rendimenti decrescenti del capitale
La proprietà simile vale per l'altro fattore produttivo, il lavoro: infatti dato il capitale, aumenti della quantità di lavoro genereranno incrementi di prodotto tanto minore quanto maggiore è la quantità di lavoro impiegato e questa proprietà prenderà il nome di rendimenti decrescenti del lavoro
Per la funzione di produzione le due proprietà comportano una relazione tra prodotto per lavoratore e capitale per lavoratore
Se poniamo X uguale a 1/ N otteniamo: Y/N = F (K/N , N/N) = F (K/N , 1) dove Y/N rappresenta il prodotto per occupato e K/N il capitale per occupato
Quindi l'equazione dice che la quantità di prodotto per lavoratore dipende dalla quantità di capitale per lavoratore
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