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SISTEMA DIGERENTE 1 - Coggle Diagram

- - - - ARTERIE
        
        vascolarizzati dalle arterie labiali superiore e inferiore che provengono dall'arteria facciale. A esse giungono anche rami terminali delle arterie infraorbitaria, sottomentoniera, buccale (o buccinatoria), trasversa della faccia e del ramo mentoniero (o mentale) dell'arteria alveolare inferiore
      - VENE
        
        vena labiale superiore e vene labiali inferiori, tributarie della vena facciale e la seconda della vena sottomentoniera
      - LINFATICI
        
        I vasi linfatici del labbro superiore e del terzo laterale del labbro inferiore seguono la vena facciale e confluiscono nei linfonodi sottomandibolari e nei linfonodi cervicali superficiali; i vasi linfatici del terzo medio del labbro inferiore confluiscono nei linfonodi sottomentonieri
      - NERVI
        
        è fornita dal nervo facciale, quella sensitiva dal nervo trigemino, attraverso i nervi infraorbitario e mentoniero, che hanno origine rispettivamente dai nervi mascellare e mandibolare. Le labbra possiedono una notevole sensibilità tattile, a livello del margine libero e della tonaca mucosa, dovuta alla presenza di terminazioni nervose libere sottoepiteliali e intraepiteliali
    - - cute
        
        costituita dall'epidermide e dal derma; l'epidermide con i follicoli piliferi, le ghiandole sebacee e le ghiandole sudoripare è, a sua volta, rappresentata da cheratinociti, da melanociti in piccola parte e da cellule dendritiche, mentre il derma risulta costituito dal tipico strato papillare, in cui le papille sono più numerose che in altre regioni della faccia, e dal sottostante strato reticolare o fibrillare
      - tessuto sottocutaneo
        
        è sede di una ricca rete di vasi di pertinenza delle arterie e vene labiali
      - piano muscolare
        
        costituito dal muscolo orbicolare della bocca, formato da due fasci, superiore e inferiore, che si incrociano nella commessura labiale
      - piano sottomucoso
        
        rappresentato da un sottile strato di fibre collagene ed elastiche saldamente aderenti al piano muscolare
      - tonaca mucosa
        
        costituita da un epitelio di rivestimento pavimentoso composto non cheratinizzato e da una lamina propria costituita da tessuto connettivo fibroso con abbondanti fibre elastiche
  - - - VENE
        
        sboccano nella vena facciale, nelle vene temporali superficiali, tramite le vena trasversa della faccia e, in profondità, nel plesso pterigoideo
      - LINFATICI
        
        formano due reti, una mucosa e una cutanea. La cutanea sbocca nei linfonodi sottomandibolari e nei linfonodi parotidei superficiali; la rete mucosa drena nei linfonodi cervicali superficiali e, in parte, nei linfonodi sottomandibolari
      - ARTERIE
        
        provengono dall'arteria trasversa della faccia, ramo dell'arteria temporale superficiale, dall'arteria alveolare inferiore e dall'arteria buccale, rami dell'arteria mascellare
      - NERVI
        
        comprendono rami motori e rami sensitivi. I rami motori provengono dai tronchi temporofacciale e cervicofacciale del nervo facciale; i rami sensitivi provengono dal nervo buccale, ramo del nervo mandibolare
    - - strato fasciale
        
        costituito dalla fascia di rivestimento del muscolo buccinatore che, indietro, continua con il rafe pterigomandibolare
      - strato muscolare
        
        formato dal muscolo buccinatore che si estende dalla commessura labiale al rafe pterigomandibolare e, in altezza, è compreso tra la mascella e la mandibola. Questo muscolo conferisce alla guancia tonicità ed è innervato dal nervo facciale
      - tessuto sottocutaneo
        
        presenta abbondante tessuto adiposo che nello spessore della parte posteriore della guancia costituisce una particolare formazione adiposa, il corpo adiposo della bocca. All'esterno del corpo adiposo si trovano i fasci di muscoli cutanei della faccia come i muscoli grande zigomatico e piccolo zigomatico, il muscolo elevatore dell'angolo della bocca (o muscolo canino), il muscolo risorio (di Santorini), il muscolo elevatore del labbro superiore
      - tonaca mucosa
        
        costituita da un epitelio pavimentoso stratificato con una lamina propria ricchissima di fibre elastiche
      - cute
        
        si presenta sottile e vascolarizzata, ricca di ghiandole sudoripare e sebacee
  - - - VENE
        
        seguono lo stesso tragitto delle arterie, ma in senso inverso; alcune risalgono nella fessura pterigomascellare per sboccare nel plesso pterigoideo, altre attraversano dal basso verso l'alto i canali incisivi e vengono a riunirsi con le vene anteriori della tonaca mucosa nasale
      - LINFATICI
        
        formano nella tonaca mucosa una ricca rete che si getta nei linfonodi cervicali laterali profondi situati sulla vena giugulare interna
      - ARTERIE
        
        provengono dall'arteria sfenopalatina e dall'arteria palatina discendente, rami dell'arteria mascellare. L'arteria palatina discendente si divide in due ordini di rami: uno si dirige posteriormente ed è poco voluminoso (arterie palatine minori), mentre l'altro si porta verso la parte anteriore del palato duro (arteria palatina maggiore)
      - NERVI
        
        proviene dal nervo palatino maggiore (o anteriore) e dal nervo nasopalatino (di Scarpa), rami del nervo mascellare. I due nervi si anastomizzano tra di loro nel terzo anteriore della regione e si distribuiscono sia agli elementi propri della tonaca mucosa sia alle ghiandole palatine. I calici gustativi sono innervati dal nervo intermedio attraverso fibre sensitive viscerali che originano dal ganglio genicolato
    - - la tonaca mucosa è molto aderente al periostio e le due membrane non si possono separare l'una dall'altra. E' rugosa sul versante palatale che guarda verso la cavità orale. E' qui che costituisce il palato duro e risulta costituita da un epitelio e una lamina propria. L'epitelio è pavimentoso stratificato non cheratinizzato. La lamina propria è occupata da due ammassi ghiandolari, ovvero le ghiandole palatine
  - - - VENE
        
        Le vene superiori si uniscono alle vene posteriori della tonaca mucosa delle cavità nasali e, insieme a esse, sboccano nel plesso venoso della fossa zigomatica; le vene inferiori, tra cui la vena palatina esterna, si uniscono con le vene delle tonsille e con quelle della base della lingua per gettarsi nella vena giugulare interna o nella vena facciale
      - LINFATICI
        
        si dirigono tutti posteriormente verso la faringe e terminano nei linfonodi cervicali laterali profondi, immediatamente al di sotto del ventre posteriore del muscolo digastrico
      - ARTERIE
        
        Hanno origine dall'arteria palatina discendente, ramo
        dell'arteria mascellare, dall'arteria palatina ascendente, ramo dell'arteria facciale e dall'arteria faringea ascendente, ramo dell'arteria carotide esterna
      - NERVI
        
        i nervi sensitivi provengono dai tre nervi palatini, rami del nervo nasopalatino, che a sua volta proviene dal nervo mascellare. I nervi motori sarebbero rappresentati da un ramo motore del nervo palatino posteriore, costituito da fibre motorie somatiche provenienti dal nervo facciale. Altre fonti affermano che questi muscoli del palato molle sarebbero innervati dal plesso faringeo attraverso il ramo faringeo del nervo vago
    - - muscolo tensore del velo palatino
        
        inserzione
        
        presenta una triplice inserzione: sulla fossa scafoidea del processo pterigoideo dell'osso sfenoide; sulla parte della grande ala dell'osso sfenoide situata davanti e all'interno del forame ovale; sulla parte cartilaginea e fibrosa della faccia anterolaterale della tuba uditiva. Da qui, i fasci di questo muscolo terminano sulla faccia inferiore dell'aponeurosi palatina
        
        azione
        
        uguale al muscolo elevatore
      - muscolo palatoglosso
        
        inserzioni
        
        nasce dalla parte posteriore o postsulcale del dorso della lingua e le sue fibre sidirigono in direzione di quelle controlaterali descrivendo una serie di curve a concavità inferiore
        
        azione
        
        contraendosi, i due archi palatoglossi si avvicinano come due tendini, la base della lingua si innalza, mentre il palato molle si abbassa e l'istmodelle fauci si chiude
      - muscolo elevatore del velo palatino
        
        inserzione
        
        presenta inserzioni sulla faccia inferiore della parte petrosa
        dell'osso temporale e sul pavimento della parte cartilaginea della tuba uditiva
        
        azione
        
        agisce come cinghia elevatrice del palato molle durante al deglutizione; è inoltre muscolo ventilatore dell'orecchio medio in quanto fa penetrare durante ogni movimento di deglutizione una certa quantità di aria nella tuba uditiva
      - muscolo palatofaringeo
        
        inserzioni
        
        si sviluppa dal palato molle sotto forma di fibre a ven-
        taglio che originano dal rafe mediano, posteriormente al muscolo dell'ugola, e si impegnano nella parete laterale della faringe con due ordini di fasci, uno faringeo e uno tiroideo
        
        azione
        
        i fasci del muscolo palatofaringeo restringono il meato nasofaringeo avvicinando tra di loro gli archi palatofaringei. Inoltre, il fascio tiroideo innalza la faringe e la laringe durante al deglutizione
      - muscolo dell'ugola
        
        è formato da un piccolo fascio cilindrico, situato sulla faccia posteriore del velo palatino, che unendosi con il fascio cilindrico controlaterale forma il muscolo azigos dell'ugola
        
        azione: quando i due muscoli dell'ugola si contraggono, innalzano l'ugola e la incurvano indietro accorciando il palato molle
  - - - occupa la concavità descritta sotto il nome di fossa o seno tonsillare, che risulta dal divaricamento tra gli archi palatoglosso e palatofaringeo del palato molle
      - faccia laterale
        
        circondata da tessuto connettivo denso che costituisce la capsula tonsillare. Questa è costituita da elementi fibroelastici misti a fibre muscolari,da cui partono prolungamenti
        che penetrano nel tessuto proprio della tonsilla e affondano verso la tonaca mucosa. Il muscolo amigdaloglosso o tonsilloglosso forma con il muscolo controlaterale un'ansa che corrisponde con le sue estremità alle tonsille e con al sua parte media alla base della lingua; la la fascia faringobasilare è spessa, mentre i fasci del muscolo costrittore superiore della faringe sono poco sviluppati. Il muscolo stiloglosso si trova in un piano anteriore, venendosi così a formare uno iato muscolare nella parete faringea.
        
        il nervo glossofaringeo decorre contro la parete muscolare. L'arteria palatina ascendente risale verticalmente all'e-
        sterno del nervo glossofaringeo, incrociandolo ed emettendo l'arteria tonsillare
      - faccia mediale
        
        ricoperta per tutta la sua
        estensione dalla tonaca mucosa della faringe; presenta numerosi orifizi che portano verso le cripte tonsillari. La tonaca
        mucosa che riveste l'arco palatoglosso si prolunga formando la piega triangolare
      - margini
        
        sono a contatto con gli archi palatoglosso e palatofaringeo. Tra il margine anteriore della tonsilla palatina e l'arco palatoglosso c'è un solco, detto spazio pretonsillare, mentre tra li margine posteriore e l'arco palatofaringeo è presente lo spazio retrotonsillare. In alto questidue spazi sboccano nella fossetta sopratonsillare
      - estremità
        
        quella inferiore guarda la base della lingua, mentrel'estremità supe- riore corrisponde all'angolo formato dall'avvicinarsi dei due archi palatoglosso e palatofaringeo. Tra la tonsilla palatina e la porzione alta dei due archi esiste una piccola depressione di forma triangolare, detta fossetta sopratonsillare. Questo spazio è invaso da tessuto linfoide e spesso continua con la fessura tonsillare
    - - VENE
        
        formano sulla faccia esterna della tonsilla palatina due plessi, anteriore e posteriore, che sboccano nella vena palatina esterna
      - LINFATICI
        
        originano dai plessi linfatici peri- e intrafollicolare e si dirigono verso i setti interlobari raggiungendo la faccia laterale della tonsilla palatina, da dove si portano all'esterno. Da qui, terminano nei linfonodi cervicali profondi
      - ARTERIE
        
        irrorata dall'arteria tonsillare, ramo dell'arteria palatina ascendente. Talvolta è presente anche un'arteria tonsillare
        superiore che proviene dall'arteria faringea ascendente. Nell'interno dell'organo le arteriole di divisione penetrano nei setti connettivali e si risolvono in una rete capillare che si irradia in tutti i sensi
      - NERVI
        
        provengono dal plesso tonsillare, posto sulla faccia laterale dell'organo, costituito dai nervi linguale, ramo del nervo mandibolare e glossofaringeo
    - - la capsula tonsillare invia un sistema di setti verticali connettivali che dividono la tonsilla palatina in lobi. Questi setti decorrono tra due cripte tonsillari primarie. Da ognuno di questi diverticoli primari possono originare diramazioni, le cripte tonsillari secondarie. Le pareti delle cripte tonsillari sono rivestite da epitelio pavimentoso stratificato, al di sotto del quale vi è una lamina propria ricca di tessuto linfoide, con veri e propri noduli o follicoli. Intorno alla tonsilla palatina, si trovano numerose piccole ghiandole mucose di tipo salivare i cui dotti sboccano sulla superficie libera dell'epitelio che riveste la tonsilla palatina. La tonsilla palatina rappresenta un organo di difesa contro batteri patogeni
  - - - VENE
        
        si gettano nelle vena sottolinguale
      - LINFATICI
        
        confluiscono nei linfonodi cervicali anteriori e laterali profondi
      - ARTERIE
        
        vascolarizzazione assicurata. dall'arteria sottolinguale, ramo dell'arteria linguale, che si anastomizza con l'arteria sottomentoniera
      - NERVI
        
        l'innervazione sensitiva è data dal nervo linguale; i nervi motori, invece, provengono dal nervo trigemino , tranne per i muscoli genioglosso, innervato dal nervo ipoglosso, e genioioideo, innervato da fibre provenienti dal ramo anteriore del primo nervo cervicale
    - - tonaca mucosa
        
        aratterizzata da un epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato particolarmente sottile; la lamina propria è ricca di fibre elastiche con poche papille linguali
      - tonaca sottomucosa
        
        costituita da uno strato di tessuto connettivo particolarmente lasso che consente un'ampia possibilità di scorrimento alla tonaca mucosa soprastante e favorisce la mobilità della lingua.
- - - - organizzate in due plessi intramurali (plesso venoso faringeo), uno superficiale e uno profondo. Questi plessi sono drenati da numerose vene faringee che sono affluenti della vena giugulare interna
    - - formano una rete nella lamina propria della tonaca mucosa e un'altra rete nella tonaca muscolare. I vasi linfaticiposteriori vanno ai linfonodi cervicali laterali profondi; i vasi linfatici laterali vanno ai linfonodi cervi- cali profondi che sono in rapporto con il ventre posteriore del muscolo digastrico; i vasi linfatici anteroinferiori vanno ai linfonodi cervicali anteriori superficiali
    - - arteria faringea ascendente, ramo dell'arteria carotide esterna; altri rami provengono dalle arterie palatina ascendente e tiroidea superiore
    - - provengono dal plesso faringeo, che fornisce fibre motorie somatiche per i muscoli striati e fibre effettrici viscerali per i vasi e el ghiandole faringee
  - - - formata da tessuto connettivo lasso (fascia buccofaringea), avvolge esternamente i muscoli e si dispone sulle parti della fascia faringobasilare che non sono ricoperte dallo strato muscolare
    - - muscolo costrittore superiore
        
        innervazione
        
        è innervato dalla radice cranica del nervo accessorio attraverso il plesso faringeo
        
        azione
        
        costringe la rinofaringe ed eleva la parete posteriore della
        faringe
        
        inserzioni
        
        origina con diversi fasci dalla faccia interna e dal margine dorsale della lamina mediale del processo pterigoideo (parte pterigofaringea), dal rafe pterigomandibolare (parte buccofaringea) e dall'estremità posteriore della linea miloioidea della mandibola (parte milofaringea)
      - muscolo costrittore medio
        
        innervazione
        
        è innervato dalla radice cranica del nervo accessorio attraverso il plesso faringeo
        
        azione
        
        costringe l'orofaringe
        
        inserzioni
        
        origina dai corni maggiore (parte ceratofaringea) e minore del corpo dell'osso ioide e dal legamento stiloioideo (parte condrofaringea)
      - muscolo costrittore inferiore
        
        innervazione
        
        è innervato dalla radicecranica del nervo accessorio attraverso il plesso faringeo
        
        azione
        
        costringe la laringofaringe ed eleva la laringe
        
        inserzioni
        
        i suoi fasci si portano verso la parete posteriore della faringe andando a fissarsi sul rafe faringeo
      - muscolo stilofaringeo
        
        innervazione
        
        innervato dal nervo glossofaringeo
        
        azione
        
        innalza faringe e laringe
        
        inserzioni
        
        origina dalla faccia interna del processo stiloideo
        dell'osso temporale e raggiunge la parete laterale della faringe dove si mette in rapporto con i muscoli costrittori superiore e medio
      - muscolo salpingofaringeo
        
        innervazione
        
        innervato dalla radice cranica del nervo accessorio attraverso il plesso faringeo
        
        azione
        
        contribuisce a innalzare la faringe e faciliterebbe l'apertura della tuba uditiva durante la deglutizione
        
        inserzioni
        
        origina dalla parte cartilaginea della tuba uditiva e si porta in basso unendosi con il muscolo glossofaringeo
      - muscolo palatofaringeo
        
        innervazione
        
        innervato dalla radice cranica del nervo accessorio attraverso il plesso faringeo
        
        azione
        
        solleva al faringe, chiude la rinofaringe e restringe le fauci
        
        inserzioni
        
        si inserisce al margine posteriore della cartilagine tiroidea della laringe
        
        i fasci posteriori dei due muscoli palatofaringei concorrono alla formazione del muscolo sfintere palatofaringeo, che origina dalle parti anteriore e laterale della superficie superiore dell'aponeurosi palatina, decorre lateralmente al muscolo elevatore del velo palatino e piega insieme con il margine superiore del muscolo costrittore superiore. Quando il palato molle è sollevato, forma la cresta o anello di Passavant
      - fascia faringobasilare
        
        è uno strato fibroelastico della parete faringea posto internamente alla tonaca muscolare, entro la quale invia sepimenti. Tra la fascia faringobasilare e la tonaca muscolare si trovano lobuli di ghiandole faringee, che sono ghiandole tubuloacinose ramificate a secrezione mista.
    - - ha caratteristiche diverse nella rinofaringe (caratteri propri della tonaca mucosa delle vie respiratorie), rispetto all'orofaringe e alla laringofaringe
        
        RINOFARINGE -> l'epitelio è alto, prismatico pluriseriato; il margine libero delle cellule è provvisto di ciglia vibratili. Nell'epitelio si trovano cellule caliciformi mucipare. Nella lamina propria della tonaca mucosa rinofaringea si trovano ghiandole tubuloacinose ramificate a secrezione mista (ghiandole faringee). La tonsilla tubarica e faringea sono costituite da tessuto linfoide che occupa la lamina propria della tonaca mucosa, organizzandosi in noduli con ampi centri germinativi
        
        OROFARINGE e LARINGOFARINGE -> sono rivestite da un epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato che poggia su una lamina propria di tessuto connettivo denso. Rari calici gustativi si trovano nello spessore dell'epitelio
- - - - sono 8; hanno una sola radice e un margine libero. La corona ha forma di cuneo; I denti incisivi esplicano una funzione di prensione e incisione del cibo
    - - sono 4; hanno una sola radice e un margine incisale monocuspidale. Sono i denti più lunghi. La faccia linguale è convessa in corrispondenza del terzo cervicale dove forma un tubercolo detto cingolo, da cui diparte un rilievo. I denti canini guidano la mandibola nei movimenti di lateralità
    - - sono 8 e sono presenti solo nella dentatura permanente, in quanto costituiscono i denti molari decidui. Hanno tutti una sola radice, tranne il primo. La loro funzione occlusale
        èintermedia fra quella dei denti canini e quella dei denti molari
    - - sono 12 e sono denti monofisiti e non sostituiscono denti decidui
    - - SMALTO
        
        è un tessuto di origine epiteliale, non vascolariz- zato, privo di terminazioni nervose, acellulare e durissimo; si tratta di un tessuto con elevata mineralizzazione. I prismi dello smalto disposti in file sovrapposte dalla giunzione amelodentinale alla superficie esterna, sono separati da sostanza interprismatica, anch'essa formata da cristalli di idrossiapatite. Ciascun prisma appare delimitato dall'area della guaina del prisma. Mostrano striature trasversali distanziate che sono le strie trasversali
      - DENTINA
        
        è un tessuto connettivo non vascolarizzato, mi- neralizzato, che circoscrive la cavità pulpare sia della corona sia della radice. Deriva dalla papilla dentale ed è costituita da intreccio irregolare di fibrille collagene intimamente intessute con cristalliti di idrossiapatite che ne sostanziano l'alta mineralizzazione. E' E attraversata dai processi odontoblastici . Gli spazi in cui ha il passaggio dei processi odontoblastici sono detti tubuli o
        canalicoli dentinali. La riduzione del loro diametro si
        deve a un aumento della dentina peritubulare, mentre la diminuzione del numero dei tubuli si deve all'aumento progressivo dell'area di superficie del dente verso la giunzione amelodentinale. La parete dei tubuli è rivestita dalla guaina ipomineralizzata, visibile come demarcazione tra la dentina e lo spazio parodontoblastico
        
        Quest'ultimo è uno spazio compreso tra
        la parete del tubulo dentinale e il processo odontoblastico, contenente il fluido dentinale. Nella dentina gli odontoblasti, che provvedono alla deposizione della matrice organica e alla sua mineralizzazione, non restano inclusi nel tessuto prodotto. La dentina può essere divisa in tre regioni: la predentina è uno strato non mineralizzato posto tra polpa e dentina circumpulpare. La predentina si forma e persiste durante tutta la vita del dente. La sua formazione è continua e prevede l'indispensabile deposizione di predentina che viene mineralizzata alla stessa velocità con la quale si forma. Il confine con la dentina circumpulpare è segna- to dalla presenza di strutture globulari, i calcioglobuli o calciosferiti, che rappresentano il fronte di mineralizzazione della dentina. La dentina mantellare è uno strato periferico posto tra la dentina circumpulpare e la giunzione amelodentinale. La dentina circumpulpare costituisce la massa principale e calcificata della dentina. Al di sotto della mantellare, ci sono aree di circumpolare definite dentina interglobulare per la mancanza di calcioglobuli
        
        piccolissime e numerosissime aree di dentina ipomineralizzata costituiscono un sottile strato di aspetto granulare, lo strato granulare della radice. Si distinguono anche la dentina peritubulare, uno strato di dentina ipermineralizzata che riveste la parete interna dei tubuli dentinali, e la dentina intertubulare, presente tra i tubuli dentinali e meno mineralizzata rispetto alla dentina peritubulare, la quale viene depositata costantemente per tutta la vita del dente. Differenziare la dentina primaria, prodotta durante l'odontogenesi fino all'eruzione del dente nella cavità orale, dalla dentina secondaria, depositata per tutta la vita del dente sulla superficie pulpare della dentina primaria. Una maggiore produzione di dentina secondaria si verifica in corrispondenza di aree dentali sottoposte a leggeri stimoli irritativi. La dentina terziaria è invece quella che si produce in seguito a stimoli irritativi intensi. i tratti morti sono aree di dentina che assumono un colorito scuro nelle sezioni per usura dei denti
      - POLPA DEL DENTE
        
        è costituita da un tessuto molle di colore rossastro o roseo presente nella cavità centrale del dente. Il trofismo e la produzione della dentina sono sotto il controllo della polpa del dente; difatti, in essa si trovano sia gli elementi cellulari produttori della dentina sia i vasi sanguigni e linfatici. La polpa è accolta nella cavità pulpare. Si estende anche nel canale radicolare e attraverso il forame radicolare è in comunicazione
        con il tessuto periapicale. Immersi, si trovano numerosi piccoli tronchi nervosi, fibre nervose isolate e vasi sanguigni. Al limite tra la superficie della polpa e la dentina, è presente uno
        strato abbastanza regolare di cellule, rappresentate da odontoblasti, dal cui polo parte un prolungamento citoplasmatico lungo e sottile che si impegna in un canalicolo della dentina costituendo la fibra dentinale
        
        vascolarizzazione + innervazione
        
        NERVI
        
        penetrano nel forame apicale e si portano nella porzione coronale della polpa del dente, seguendo i vasi sanguigni e formando fascetti sempre più piccoli o dando fibre isolate
        
        ARTERIE e VENE
        
        ogni forame apicale è attra- versato da un'arteria e da una o due vene. Le arterie si ramificano in una ricca rete capillare dalla quale hanno origine le vene
      - CEMENTO
        
        è un tessuto connettivo calcificato che riveste le radici dei denti epermette l'attacco delle fibrecollagene del legamento parodontale. A differenza del tessuto osseo, il cemento presenta fenomeni di riassorbimento e di apposizione molto lenti e la sua attività metabolica viene garantita dalla vascolarizzazione del legamento parodontale. Il materiale inorganico è formato da piccoli cristalli di idrossiapatite, mentre il materiale organico è rappresentato da fibre collagene e sostanza fondamentale come i proteoglicani
        
        cemento acellulare
        
        il primo a formarsi durante la mor- fogenesi della radice e a depositarsi come esile strato sulla dentina sottostante. I cementoblasti restano intrappolati nel tes- suto prodotto e si trasformano in cementociti, i quali, allontanati progressivamente dal legamento parodontale per continua formazione di tessuto, subiscono processi degenerativi che trasformano le lacune e i canalicoli in spazi vuoti
        
        cemento cellulare
        
        le fibre collagene estrinseche sono rappresentate dalle parti terminali calcificate delle fibre del legamento parodontale che penetrano all'interno del tessuto come fibre perforanti; mentre le seconde sono prodotte dai cementoblasti. Nel cemento acellulare prevalgono le fibre estrinseche provenienti dal legamento parodontale, in quello cellulare sono invece prevalenti le fibre intrinseche disposte parallelamente alla superficie. Sia il cemento cellulare sia il cemento acellulare continuano con il legamento parodontale tramite un sottile strato di matrice non calcificata, il precemento o cementoide
  - - - VENE
        
        le vene anteriori si gettano in parte nella vena linguale e in parte nella venafacciale; quelle posteriori si portano al plesso alveolare eal plesso pterigoideo
      - LINFATICI
        
        formano un plesso che va a sboccare nei linfonodi sottomandibolari e nei linfonodi cervicali laterali profondi
      - ARTERIE
        
        provengono dall'arteria mascellare tramite l'arteria alveolare superiore posteriore, l'arteria infraorbitaria, l'arteria sfenopala-
        tina e l'arteria palatina discendente. Alla gengiva inferiore, giungono rami dall'arteria linguale tramite l'arteria sottolinguale, dall'arteria facciale tramite l'arteria sottomentoniera e dall'arteria mascellare tramite l'arteria alveolare inferiore
      - NERVI
        
        originano dal nervo trigemino, in particolare per la gengiva superiore dai nervi alveolari superiori, rami del nervo mascellare, e per quella inferiore dal nervo alveolare inferiore, ramo del nervo mandibolare
- - - - liberi e arrotondati e corrispondono alle arcate dentali mascellare e mandibolare
    - - corrisponde alla parte posteriore o postsulcale del dorso della lingua; è in rapporto con i muscoli miloioidei e genioioidei, con l'osso ioide, con l'epiglottide alla quale si uniscono le tre pieghe glossoepiglottiche mediana e laterali
    - - riposa sul pavimento della bocca; presenta un solco a cui fa seguito una piega della tonaca mucosa, ovvero il frenulo della lingua. Ai lati del frenulo vi sono le due vene profonde della lingua che sporgono sotto la tonaca mucosa. Nel neonato e nel bambino, questa faccia presenta una ripiegatura della tonaca mucosa che è chiamata piega fimbriata
    - - appiattito e mostra il punto di unione dei solchi superiore e inferiore della lingua, che dividono l'organo in due metà simmetriche
    - - presenta nella sua parte media le papille vallate disposte sul solco terminale della lingua. Talvolta il dorso è percorso da solchi profondi che definiscono la cosiddetta lingua a pieghe. Altri solchi, sono detti tardivi o fisiologici e compaiono nel 60% degli aduti > 40 anni e si impiantano su un solco mediano. Si notano 3 pieghe mucose aboralmente al solco terminale: le pieghe glossoe- piglottiche mediana e laterali
    - - parte non visibile dell'organo, costituita esclusivamente da tessuto connettivo con vasi e nervi e da muscoli
  - - - raggiungono la faccia esterna del muscolo ioglosso e qui siriuniscono in un tronco comune, la vena linguale propriamente detta, che si getta nella vena giugulare interna
    - - la rete linfatica della tonaca mucosa si suddivide in una parte anteriore o boccale e una posteriore o faringea nella tonaca mucosa: la prima è costituita da vasi estremamente sot- tili a livello dell'apice della lingua. I linfonodi linguali ricevono la linfa dai due terzi anteriori della lingua e drenano nei linfonodi sottomandibolari. L'apice della lingua drena nei linfonodi sottomentonieri, il terzo posteriore nei linfonodi cervicali laterali profondi
    - - provengono dall'arteria linguale, ramo dell'arteria carotide esterna, dall'arteria palatina ascendente, ramo dell'arteria facciale, e dall'arteria faringea inferiore, che è uno dei rami faringei dell'arteria faringea ascendente. Le arterie destinate alla tonaca mucosa hanno la stessa origine e sono fornite principalmente dai rami linguali dorsali dell'arteria linguale, dall'arteria profonda della lingua e dall'arteria sottolinguale, rami dell'arteria linguale
    - - I nervi motori per i muscoli sia intrinseci sia estrinseci della lingua, ad eccezione del muscolo palatoglosso, provengono dal nervo ipoglosso. Il muscolo palatoglosso è innervato, secondo alcune fonti, dal plessofaringeo, formato dai nervi vago e glossofaringeo, attraverso il ramo faringeo del nervo vago. Secondo altre fonti, il muscolo palatoglosso sarebbe innervato dalla radice cranica del nervo accessorio tramite fibre che passano attraverso il plesso faringeo. Il nervo linguale raccoglie la sensibilità gustativa dei due terzi anteriori della lingua
  - - - è formato dall'osso ioide e da due lamine fibrose, la membrana ioglossa e il setto linguale. L'osso ioide è situato al di sotto e al di dietro della lingua e su di esso si inseriscono i fasci muscolari; la membrana ioglossa è una lamina fibrosa situata nella parte arborale della lingua. Il suo margine inferiore corrisponde al margine superiore dell'osso ioide su cui si inserisce. Da un punto di vista strutturale, la membrana ioglossa è costituita da fibre di tessuto connettivo intrecciate, di cui alcune sono dirette dal basso verso l'alto e inframmezzate a fibre elastiche. Il setto linguale è una lamina fibrosa situata sulla linea mediana tra i due muscoli genioglossi
    - - ESTRINSECI
        
        genioglosso
        
        inserzioni
        
        si inserisce sulle spine mentoniere superiore e inferiore. Le fibre inferiori si portano in basso verso l'osso ioide e si fissano alla parte superiore di questo osso; le fibre superiori si portano in alto e in avanti per terminare all'apice della lingua; le fibre mediane si irradiano verso li dorso della lingua e terminano sulla faccia profonda della tonaca mucosa, dalla membranaioglossa fino all'apice della lingua
        
        azione
        
        contraendosi, le fibre mediane agiscono direttamente sulla lingua portandola in avanti e fuori dalla cavità orale
        
        ioglosso
        
        inserzioni
        
        si divide in due porzioni che sono separate da. un interstizio di tessuto adiposo attraverso cui passa l'arteria linguale. I fasci di questo muscolo terminano sul setto linguale dalla base all'apice della lingua
        
        azione
        
        abbassa la lingua e la comprime trasversalmente avvicinandola all'osso ioide; riporta così indietro la lingua nella cavità orale
        
        stiloglosso
        
        inserzioni
        
        is divide in tre ordini di fasci. fasci inferiori is interpongono tra i fasci del muscolo ioglosso e continuano ni parte con i fasci del muscolo longitudinale inferiore della lingua; i fasci medi costeggiano li margine corrispondente della lingua, descrivendo una leggera curva a concavità mediale; i fasci superiori si inflettono medialmente dirigendosi orizzontalmente verso li setto linguale
        
        azione
        
        i fasci medi e inferiori sollevano i margini della lin-
        gua formando una specie di doccia. I fasci superiori portano la lingua in alto e indietro, applicandola fortemente contro il palato duro
        
        palatoglosso
        
        inserzioni
        
        si inserisce in alto sulla faccia inferiore del palato molle per poi discendere verso la base della lingua, interponendo le sue
        fibre a quelle della parte glossofaringea del muscolo costrittore superiore della faringe
        
        azione
        
        quando si contrae, porta la lingua in alto e indietro
        
        parte glossofaringea del muscolo costrittore superiore della faringe
        
        inserzioni
        
        i suoi fasci superiori costeggiano li margine corrispondente della lingua; i fasci inferiori si si portano sotto il muscolo ioglosso continuando in parte con le fibre del muscolo genioglosso, in parte con le fibre del muscolo longitudinale inferiore della lingua
        
        azione
        
        porta al lingua indietro e in alto
        
        muscolo amigdaloglosso
        
        inserzioni
        
        si inserisce sulla fascia faringobasilare che ricopre la tonsilla palatina; in basso si porta tra la parte glossotaringea del muscolo costrittore superiore della faringe e la tonaca mucosa
        della lingua per raggiungerne la base. Ha poi un decorso trasversale e incontra sulla linea mediana il muscolo controlaterale
        
        azione
        
        i due muscoli formano una specie di cinghia che tende a contrapporre la base della lingua al palato molle
      - INTRINSECI
        
        longitudinale inferiore
        
        è una lamina ristretta di tessuto muscolare che si trova vicino alla superficie inferiore della lingua tra i muscoli genioglosso e ioglosso e che si estende dalla radice all'apice della lingua. Anteriormente, si fonde con lo stiloglosso
        
        azione
        
        contraendosi, accorcia la lingua longitudinalmente, portandone l'apice in basso e indietro, quindi retraendolo
        
        trasverso della lingua
        
        costituito da un insieme di fasci che si
        portano trasversalmente dalla linea mediana verso i margini della lingua. Isuoi fasci si inseriscono sulle due facce laterali del setto linguale e terminano sulla tonaca mucosa dei margini della lingua
        
        azione
        
        contraendosi, avvicina alla linea mediana i margini dellalingua diminuendonele dimensioni trasversali.
        
        longitudinale superiore
        
        costituito da uno strato sottile di fibre longitudinali e oblique poste sotto al tonaca mucosa del dorso della lingua che si estendono dal tessuto fibroso sottomucoso vicino all'epiglottide in avanti e dal setto linguale ai margini della lingua
        
        azione
        
        contraendosi, il muscolo longitudinale superiore della lingua eleva l'apice della lingua
        
        verticale della lingua
        
        così chiamato per la direzione delle fibre che dal dorso si portano alla faccia inferiore della lingua
        
        azione
        
        appiattisce la lingua riducendo el dimensioni del dorso a quelle della superficie inferiore della lingua
    - - copre tutte le regioni ad eccezione della base della lingua, sul contorno della quale si riflette per continuare con la tonaca mucosa delle strutture vicine. Posteriormente, continua con la tonaca mucosa della faringe e della laringe formando le tre pieghe glossoepiglottiche mediana e laterali
      - è formata da un epitelio di rivestimento pavimentoso stratificato, di regola non cheratinizzato, e da una lamina propria costituita da fasci di fibre collagene con fibre elastiche. L'aderenza della tonaca al piano profondo fibroso dipende dalla tonaca sottomucosa, che si apprezza in corrispondenza della base della lingua, dove si trova- no numerose ghiandole
      - ai margini laterali del corpo della lingua, l'aderenza della tonaca mucosa diminuisce e sulla faccia inferiore della lingua si trova una tonaca sottomucosa costituita da tessuto connettivo lasso che permette lo scorrimento della tonaca mucosa sugli strati profondi. Sul dorso della lingua si ritrovano rilievi papillari simili
        alle papille del derma; inoltre, sono presenti un ricco contingente ghiandolare, costituito da ghiandole mucose e sierose e i noduli linfoidi che costituiscono la tonsilla linguale
    - - sono piccole sporgenze che si trovano su tutta la superficie superiore della tonaca mucosa della lin- gua e le conferiscono un aspetto vellutato
      - vallate
        
        dette anche circumvallate o caliciformi ; risultano costituite ciascuna da una sporgenza centrale, la papilla propriamente detta, con attorno una ripiegatura a forma di orletto circolare o calice; tra la papilla propriamente detta e l'orletto periferico è scavato un solco. La papillla centrale è delimitata da un rilievo, il vallo, da cui deriva il nome di questo tipo di papille. Al fondo del vallo si aprono i dotti escretori di numerose ghiandole a secrezione sierosa pura, le ghiandole linguali posteriori profonde o gustative
      - fungiformi
        
        sono rigonfie alla loro estremità libera, la testa, e ristrette alla loro estremità aderente, il peduncolo; sono localizzate sul dorso della lingua e risultano più numerose in corrispondenza dell'apice della lingua
      - emisferiche
        
        occupano la faccia superficiale della lamina propria della tonaca mucosa e presentano forma che può essere sia conica, sia emisferica, sia mammellonata
      - foliate
        
        si osservano sul margine della lingua; costituite da una serie di pieghe verticali, addossate le une alle altre Ognuna di queste pieghe è separata da quella adiacente attraverso un piccolo solco; sui versanti di ogni solco vi sono numerosi calici gustativi e nel fondo dei solchi si aprono i dotti escretori di numerose ghiandole gustative a secrezione sierosa. Questo tipo di papilla è molto sviluppata nei roditori
      - filiformi
        
        sono conosciute anche come corolliformi; sono presenti su tutto il dorso della lingua e hanno due funzioni: la prima è di trattenere gli alimenti impedendone lo scivolamento e mantenendo il cibo tra i denti durante la masticazione; la seconda è tattile, in quanto sono riccamente innervate da fibre nervose non mielinizzate
        e vengono considerate meccanocettori. Queste papille presentano al loro apice un epitelio pavimentoso composto cheratinizzato che in stati febbrili va incontro a desquamazione. In queste papille mancano i calici gustativi
    - - questi corpuscoli epiteliali sono stati descritti nel palato e sulla faccia anteriore dell'epiglottide. I calici gustativi sono formati da cellule epiteliali chiare; sono costituiti da una base allargata e da un'estremità apicale ristretta. Le cellule dell'epitelio delimitano un breve tragitto, chiamato canale gustativo, che si apre in superficie in un poro gustativo esterno e in profondità in un poro gustativo interno
      - Le cellule epiteliali gustative sono tipiche cellule sensoriali secondarie; sono elementi piuttosto allungati, che occupano una posizione centrale nel calice gustativo e la cui estremità apicale è corredata di peli gustativi sporgenti nel canale gustativo. Le cellule epiteliali di sostegno comprendono le cellule a
        pilastro e le cellule a bastoncino: le prime occupano soprattutto la periferia del canale gustativo, mentre le seconde sono meno numerose e contraggono rapporti più diretti con le cellule gustative. Infine, le cellule epiteliali basali, che si trovano al polo profondo del calice gustativo, sarebbero elementi di rimpiazzo o elementi di supporto per le cellule epiteliali di sostegno
    - - dietro il solco terminale, la tonaca mucosa cambia la propria configurazione e presenta sporgenze mammellonate. Queste formazioni sono dovute all'accumulo di tessuto linfoide con voluminosi follicoli detti follicoli linguali, che formano un insieme continuo dall'epiglottide alle papille vallate, la tonsilla linguale
      - all'estremità si nota un orifizio puntiforme che immette in una cavità centrale, detta cavità del follicolo, rivestita da epitelio pavimentoso composto. Nella tonaca propria si trovano i noduli linfoidi. Al di sopra degli ammassi di tessuto linfoide, l'epitelio pavimentoso stratificato appare perciò infiltrato da numerosi linfociti, particolarmente nei fondi dei solchi che separano i rilievi della tonaca mucosa
      - i follicoli linguali sono organi linfoepiteliali che costituiscono la tonsilla linguale, che completa l'anello linfoide della faringe. Questa tonsilla appare simile a quella palatina nell'istmo delle fauci; da essa si differenzia per le dimensioni minore e perchè risulta meno delimitata in profondità in quanto manca una capsula fibrosa che separi il territorio linfoide dalla struttura fibromuscolare profonda della base della lingua
    - - sono ghiandole salivari minori e appaiono distinte in tre gruppi: posteriore, laterale e anteroinferiore
        
        il gruppo posteriore comprende tutte le ghiandole situate dietro li solco terminale della lingua li cui corpo giace sul muscolo longitudinale superiore e il cui dotto escretore si apre sulla superficie libera della tonaca mucosa. Del gruppo posteriore, si distinguono le ghiandole linguali posteriori profonde e le ghiandole della radice della lingua
        
        il gruppo laterale forma una catena continua che si estende dalle papille vallate all'apice della lingua. A livello della regione posteriore del margine della lingua le ghiandole linguali costituiscono un piccolo gruppo, definito impropriamente ghiandola di Weber.
        Non si tratta infatti di una ghiandola unica, ma di un gruppo di ghiandole raccolte nello stesso punto, i cui dotti escretori si aprono sulla faccia inferiore della lingua
        
        il gruppo anteroinferiore è situato nella faccia inferiore della lingua a ciascun lato della linea mediana. Si tratta
        di un piccolo gruppo di ghiandole linguali noto anche come ghiandola di Blandin. I dotti escretori si aprono sulla faccia inferiore della lingua a ciascun lato del frenulo della lingua
- - - - una delle facce è rivolta verso l'esterno e corrisponde alla parte superficiale della ghiandola e le altre due costituisocno insieme con la base la parte profonda della ghiandola. I I rapporti della faccia esterna sono con la cute e il tessuto sottocutaneo. La faccia anteriore è in rapporto con il margine posteriore del ramo della mandibola, inguainato dai muscoli massetere lateralmente e pterigoideo mediale medialmente. La faccia posteriore o mastoidea della ghiandola è in rapporto con l'apice del processo mastoideo dell'osso temporale inguainato dal muscolo sternocleidomastoideo, con il ventre posteriore del muscolo digastrico, con il processo stiloideo dell'osso temporale e il fascio di Riolano. La faccia superiore è in rapporto con l'articolazione temporomandibolare e con il meato acustico esterno. L'estremità inferiore è in rapporto con la loggia sottomandibolare e con la regione sternocleidomastoidea
    - - l'arteria carotide esterna si impegna nel suo parenchima per raggiungere il collo della mandibola. Durante questo tragitto, l'arteria carotide esterna emette l'arteria auricolare posteriore. Lateralmente, decorre la vena retromandibolare. Essa emerge dietro l'apice della ghiandola, dove si divide in un ramoanteriore,che si porta in avanti fino a congiungersi con la vena facciale, e un ramo posteriore, che si unisce con la vena auricolare posteriore per formare la vena giugulare esterna. La vena retromandibolare riceve la vena trasversa della faccia e spesso è collegata attraverso un'anastomosi con la vena giugulare interna
      - Idue nervi che attraversano al ghiandola parotide sono li nervo facciale e li nervo auricolotemporale, ramo del nervo mandibolare. Il nervo facciale si impegna nello spessore della ghiandola parotide, all'esterno dell'arteria carotide esterna e della vena retromandibolare, formando il plesso parotideo; il nervo auricolotemporale penetra nella ghiandola parotide attraversando di sbieco la capsula. La ghiandola parotide contiene anche li plesso carotideo esterno. I linfonodi parotidei superficiali si trovano sulla faccia esterna della ghiandola, sotto la fascia parotidea; i linfonodi parotidei profondi distinti in preauricolari, infrauricolari e intraghiandolari, sono addossati all'arteria
        carotide esterna e alla vena giugulare esterna e ricevono i vasi linfatici provenienti dal meato acustico esterno, dal palato molle e dalla parte posteriore delle cavità nasali
      - i nervi carotidei esterni circondano come rami
        perivascolari l'arteria carotide esterna e i suoi rami e nella ghiandola parotide si ramificano formando una rete peritubulare da cui partono numerosissimi ramuscoli che penetrano nello spessore dei lobuli
    - - VENE
        
        decorrono nei setti connettivali e si uniscono formando vasi che si aprono nella vena giugulare esterna
      - LINFATICI
        
        avvolgono i vasi sanguigni e i dotti escretori e sboccano nei linfonodi parotidei superficiali e profondi, che drenano nei linfonodi cervicali laterali superficiali e profondi
      - ARTERIE
        
        provengono dai rami auricolari anteriori dell'arteria temporale superficiale, dall'arteria auricolare posteriore, dall'arteria traversa della faccia e direttamente dall'arteria carotide esterna
      - NERVI
        
        è innervata dai rami parotidei del nervo auricolotemporale, ramo del nervo mandibolare, che contengono fibre eccitosecretrici parasimpatiche postgangliari provenienti dal ganglio otico, annesso al nervo mandibolare. Le fibre parasimpatiche pregangliari originano dal nucleo salivatorio inferiore, escono dal tronco encefalico con li nervo glossofaringeo, passano nel nervo timpanico e giungono al ganglio otico con il nervo piccolo petroso. La sensibilità cutanea è raccolta da rami del nervo grande auricolare che origina dal plesso cervicale e provvede anche all'innervazione sensitiva della fascia parotidea. I nervi carotidei esterni circondano come rami perivascolari l'arteria carotide esterna e i suoi rami
    - - è una ghiandola acinosa composta che presenta un caratteristico aspetto lobulare e il cui secreto, insieme con quello delle altre ghiandole salivari, costituisce la saliva. Numerosi altri tralci di tessuto connettivo più fini formano il tessuto trofoconnettivale intorno ai singoli acini, formando così gli adenomeri, cioè le unità ghiandolari. Gli acini parotidei hanno una porzione basale che possiede un RER dovuto all'intensa attività di sintesi degli enzimi che costituiscono il secreto parotideo. Gli adenomeri versano il loro secreto nei dotti o tratti intercalari o preterminali, che drenano all'interno dei singoli lobuli attraverso i dotti intralobulari o salivari, i quali si raccolgono nei dotti interlobulari e da qui nel dotto interlobare, che drena ogni lobo ed è diramazione del dotto parotideo
      - dotto parotideo
        
        nasce
        sulla faccia anterointerna della ghiandola e si dirige verso la porzione posteroinferiore della ghiandola. Piegandosi in avanti decorre orizzontalmentesulla faccia esterna del muscolo massetere, insieme con l'arteria trasversa della faccia, che è situata al di sopra di esso. Arrivato al margine anteriore del muscolo massetere, lo contorna aggirando anche il corpo adiposo della bocca, che si trova profondamente e anteriormente al muscolo massetere. Dopo un decorso più o meno lungo sulla faccia esterna del muscolo buccinatore, lo perfora obliquamente e arriva a ridosso della tonaca mucosa della bocca. Dopo aver perforato la tonaca mucosa, si apre nel vestibolo della bocca con uno stretto orifizio a forma di fessura al davanti del secondo dente molare superiore
      - I dotti intercalari hanno una struttura semplice costituita da un epitelio cubico basso monostratificato. Le cellule dei dotti intercalari tendono a invaginarsi nel lume degli acini. I dotti intralobulari sono costituiti da un unico strato di cellulecubiche alteo cilindriche che presentano una striatura longitudinale dovuta a introflessioni o infolding della porzione basale della membranaplasmatica, in cui si allineano numerosissimi mitocondri. La presenza di tale struttura è dovuta all'intensa attività svolta dai dotti intralobulari, in cui il secreto viene modificato nella sua composizione non solo per il riassorbimento di acqua ma anche per gli scambi di elettroliti. I dotti interlobulari e interlobari sono costituiti da cellule cilindriche
  - - - la faccia esterna si modella sulla faccia interna del corpo della mandibola, accolta nella fossetta sottolinguale; la faccia interna corrisponde ai muscoli longitudinale inferiore della lingua e genioglosso; il margine inferiore riposa nello spazio angolare che si forma tra i muscoli miloioideoe genioglosso, mentre quello superiore corrisponde alla tonaca mucosa del
        pavimento della bocca, che sollevandosi forma le due sporgenze rappresentate dalle caruncole o papille sottolinguali. L'estremità anteriore è in rapporto con le spine mentoniere e con i quattro muscoli che si distaccano dalla faccia interna del corpo della mandibola; l'estremità posteriore è in rapporto con
        li prolungamento anterioredella ghiandola sottomandibolare dello stesso lato
    - - VENE
        
        si gettano nella vena sottolinguale, che affluisce alla vena linguale che drena nella vena giugulare interna
      - LINFATICI
        
        tributari dei linfonodi sottomandibolari
      - ARTERIE
        
        provengono dall'arteria linguale, ramo dell'arteria carotide esterna e dall'arteria sottomentoniera, ramo dell'arteria facciale
      - NERVI
        
        innervazione parasimpatica: nervo linguale; innervazione simpatica: rami perivascolari dei nervi carotidei esterni che provengono dal ganglio cervicale superiore del tronco simpatico
    - - è classificata come ghiandola mista prevalentemente mucosa. Il sistema escretore presenta i dotti intralobulari e interlobulari. All'esterno della ghiandola sottolinguale si trovano i dotti sottolinguali minori e un dotto sottolinguale maggiore, che trasportano li secreto salivare nella cavità orale
  - - - la faccia esterna è in rapporto con il muscolo pterigoideo mediale. La sua porzione anteriore corrisponde invece alla faccia interna del corpo della mandibola,dove si trova la fossetta sottomandibolare; la faccia interna è in rapporto con gli strati profondi della regione sopraioidea laterale. Posteriormente, corrisponde al triangolo di Béclard, delimitato in alto dal ventre posteriore del muscolo digastrico, in basso dall'osso ioide e indietro dal margine posterioredel muscolo ioglosso. Anteriormente, corrisponde al triangolo di Pirogoff, compreso tra i due ventri, anteriore e posteriore, del muscolo digastrico
      - dalla faccia interna si staccano due prolungamenti anteriore e posteriore. La faccia inferiore corrisponde ai piani cutanei che sono la fascia cervicale superficiale, il platina e uno strato di tessuto adiposo. L'estremità posteriore si applica contro li ventre posteriore del muscolo digastrico e contro il muscolo stiloioideo e si trova molto vicino alla
        ghiandola parotide. Infatti, le due ghiandole sono separate dal setto intermaxilloparotideo o interghiandolare
      - A questo livello, la ghiandola è circondata dal tessuto connettivo lasso che continua in alto con il tessuto adiposo che occupa lo spazio laterotonsillare. L'estremità anteriore corrisponde alla faccia posteromediale della ghiandola sottolinguale ed è accompagnata dal dotto sottomandibolare
    - - VENE
        
        tributarie della vena facciale
      - LINFATICI
        
        fanno capo ai linfonodi sottomandibolari
      - ARTERIE
        
        dall'arteria facciale e dall'arteria sottolinguale, ramo dell'arteria lin- guale. Sia l'arteria linguale sia l'arteria facciale sono rami dell'arteria carotide esterna
      - NERVI
        
        innervazione data da fibre nervose simpatiche ad azione vasocostrittrice ed eccitosecretrice sui tubuli mucosi della ghiandola, che provengono dal ganglio cervicale superiore del tronco simpatico attraverso i nervi carotidei esterni e da fibre nervose parasimpatiche ad azione vasodilatatrice ed eccitosecretrice sugli acini
        sierosi della ghiandola, che originano nel nucleo salivatorio
        superiore di pertinenza del nervo intermedio, componente del nervo facciale. Le fibre nervose parasimpatiche pregangliari raggiungono li nervo linguale, ramo del nervo mandibolare
    - - è una ghiandola mista con adenomeri costituiti da acini sierosi e da tubuli mucosi. Gli elementi mucosi presentano forma piramidale e sono caratterizzati da esteso reticolo endoplasmatico rugoso in sede sottonucleare, da gocciole di muco in sede sopranucleare e da un esteso complesso di Golgi, che risulta però mascherato dal muco. Le cellule mucose hanno un citoplasma chiaro e vacuolizzato, contenente premucinogeno, mucinogeno e mucina
      - dotto sottomandibolare
        
        emerge dalla parte media della faccia interna della ghiandola, si porta obliquamente in avanti emedialmente verso la parte inferiore del frenulo della lingua. Il dotto sottomandibolare decorre dapprima sulla faccia esterna del muscolo ioglosso, tra questo e il muscolo miloioideo; raggiunge così la ghiandola sottolinguale e passa sul suo lato mediale. Per tutto il suo decorso, è accompagnato da un plesso venoso e nella sua porzione terminale dall'arteria e dalla vena sottolinguale