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Primo canto del purgatorio (Dante Alighieri) - Coggle Diagram
Primo canto del purgatorio (Dante Alighieri)
quando Dante e Virgilio escono dall'inferno (la quale ha rattristito lo sguardo e il cuore del poeta) si ritrovano nell' antipurgatorio
Dante che stava ammirando le stelle in cielo, appena distoglie lo sguardo vede accanto a sé un anziano (Catone) dall'aspetto autorevole
ha la barba lunga e brizzolata come i suoi capelli la quale due lunghe treccio ricadono sul suo petto
Catone chiede chi essi siano dato che pensava che fossero due anime che sono evase dall'inferno e quindi abbiano infranto le leggi dell'inferno
Virgilio spiegherà che lui è un'anima del Limbo e che Dante è ancora un essere vivente la quale gli è stato permesso da Dio di fare questo viaggio con l'obbiettivo di purificarsi dai suoi peccati e di rivedere la sua dolce amata Beatrice
Virgilio prega Catone di lasciarli procedere in nome del nome della moglie, promettendo di parlare di lui alla moglie non appena tornerà nel Limbo
Catone rivela di aver amato molto la moglie e che ora non era più molto attratto per via delle leggi che glie lo impedisce
successivamente Catone li lascia passare ma raccomanda Virgilio di far lavare la faccia a Dante e di fargli cambiare il giunco prima di presentarsi alla porta del Purgatorio
detto ciò Catone svanisce e Virgilio invita Dante a seguirlo e tornare indietro per andare nella parte bassa della spiaggia, successivamente Virgilio si abbassa e mette le mani tra l'erba bagnata e Dante avendo capito cosa vuole fare il maestro gli porge le guance ancora bagnate dalle lacrime
Virgilio gli lava il viso quindi i due raggiungono il bagnasciuga e il maestro estrae dal suolo un giunco, col quale cinge i fianchi di Dante proprio come Catone gli aveva chiesto di fare. Con grande meraviglia di Dante, là dove Virgilio ha strappato il giunco ne rinasce subito un altro.
SECONDO CANTO
:
Il sole sta ormai tramontando all'orizzonte di Gerusalemme e sulla spiaggia del purgatorio l'aurora diventa da rossa ad arancione
Dante e Virgilio sono ancora sulla costa, pensando al cammino che devono intraprendere, quando al poeta pare di vedere sul mare una luce simile a quella di Marte (quando è velato dai vapori che lo avvolgono), che si muove rapidissima verso la riva.
Dante distoglie un attimo lo sguardo per parlare a Virgilio, e quando torna a guardare la luce la vede più splendente e più grande
il maestro resta in silenzio, fino a quando capisce che il primo biancore sono delle ali e allora grida a Dante di inginocchiarsi e di unire le mani in preghiera, perché si avvicina un angelo del Paradiso
Virgilio spiega a Dante che l'angelo non usa remi né vele, ma tiene le ali aperte e dritte verso il cielo, fendendo l'aria con penne eterne che non cadono mai
Poi il nocchiero celeste viene a riva spingendo una barchetta così leggera che non affonda minimamente nell'acqua; l'angelo sta a poppa e nella barca ci sono più di cento anime, che cantano a voce il Salmo In exitu Israel de Aegytpo
L'angelo fa loro il segno della croce, quindi le anime si gettano sulla spiaggia e il nocchiero riparte
I nuovi arrivati si rivolgono ai due poeti chiedendo di mostrargli la via per il monte, ma Virgilio li informa che anch'essi sono appena arrivati in quel luogo
Le anime si accorgono che Dante respira ed è vivo, impallidendo per lo stupore: esse si mettono intorno a lui per la curiosità, quasi dimenticandosi di accedere al monte per purificarsi dai loro peccati
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TERZO CANTO
:
Dopo il rimprovero di Catone, Dante si stringe a Virgilio, quando Virgilio prende a camminare senza la fretta che toglie decoro a ogni gesto, Dante inizia a guardarsi attorno e osserva la montagna, che si va verso il cielo più alta di qualunque altra
Dante vede all'improvviso che c'è solo la sua ombra sul terreno e non quella di Virgilio, quindi pensa di essere stato abbandonato: il maestro è lì e lo rimprovera perché continua a diffidare e non crede che sia accanto a lui per guidarlo
Virgilio spiega che il corpo mortale riposa a Napoli, quindi Dante non deve stupirsi che la sua anima non proietti un'ombra, la giustizia divina fa in modo che i corpi inconsistenti delle anime soffrano tormenti fisici, per cui è folle chi spera con la sola ragione umana di poter capire i misteri della fede
La gente deve accontentarsi di ciò che è stato rivelato, perché se avesse potuto veder tutto non sarebbe stato necessario che Gesù nascesse
I due poeti intanto sono giunti ai piedi del monte: la parete è così ripida che è impossibile scalarla, Virgilio si chiede da quale parte ci sia un accesso più facile al monte; e mentre lui riflette, e Dante osserva in alto la montagna, da sinistra appare un gruppo di anime che si muovono lentissime verso di loro
Virgilio chiede loro dove sia l'accesso al monte, le anime iniziano ad avanzare, poi le prime vedono che Dante proietta l'ombra e si arrestano, tirandosi indietro e inducendo le altre a fare lo stesso
Virgilio le rassicura dicendo che Dante è effettivamente vivo, ma non è certo contro il volere divino che egli cerca di scalare il monte. I penitenti fanno cenno con le mani di tornare indietro e procedere nella loro stessa direzione
Una delle anime si rivolge a Dante e lo invita a guardarlo, il poeta lo osserva e lo guarda con attenzione, vedendo che è biondo, bello e di nobile aspetto, e ha uno dei sopraccigli diviso da un colpo
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SESTO CANTO
:
tra le anime che si affollano attorno a Dante c'è quella dell'Aretino che fu ucciso da Ghino di Tacco e Guccio de' Tarlati che morì annegato; ci sono Federico Novello e il pisano che fece sembrare forte il padre Marzucco; ci sono il conte Orso degli Alberti e l'anima di Pierre de la Brosse, che dice di essere stato ucciso per invidia e non per colpa
non appena Dante riesce a liberarsi dalle anime che lo pressano, si rivolge a Virgilio e gli ricorda come in alcuni suoi versi egli nega alla preghiera il potere di piegare un decreto divino.
Queste anime si augurano proprio questo, quindi Dante non sa se la loro speranza è vana, oppure se non ha capito bene ciò che Virgilio ha scritto. Il maestro risponde che i suoi versi sono chiari e la speranza di tali anime è ben riposta: infatti il giudizio divino non si piega solo perché l'ardore di carità della preghiera compie in un istante ciò che devono scontare queste anime
Nei versi dell'Eneide in cui Virgilio parlava di questo, la colpa non veniva lavata dalla preghiera, poiché questa era disgiunta da Dio
Virgilio esorta Dante a non tenersi il dubbio e ad attendere più profonde spiegazioni da parte di Beatrice, che illuminerà la sua mente e lo aspetta sorridente sulla cima del monte
Dante invita il maestro ad affrettare il passo, essendo molto meno stanco di prima. Virgilio dice che procederanno fino alla fine del giorno, ma le cose stanno diversamente da come lui pensa. Prima di arrivare in cima, Dante vedrà il sole tramontare e poi risorgere.
Virgilio indica a Dante un'anima che se ne sta in disparte e guarda verso di loro, che potrà indicare la via più rapida per salire, raggiungono quell'anima che, è lombarda, e sta con atteggiamento altero e muove gli occhi in modo assai dignitoso
Virgilio si avvicina a lui e lo prega di indicargli il cammino migliore, ma quello non risponde alla domanda e gli chiede chi siano e da dove vengano. Virgilio risponde «Mantova...» e subito l'anima va ad abbracciarlo e si presenta come Sordello, originario della sua stessa terra.
l'anima di Sordello è stata prontissima a salutare Virgilio solo perché ha saputo che è della sua stessa terra, mentre i cittadini italiani in vita si fanno guerra, anche quelli che abitano nello stesso Comune
L'Italia dovrebbe guardare bene e vedere che non c'è un luogo che gode la pace. Gli Italiani dovrebbero permettere all'imperatore di governarli, invece di lasciare che il paese vada in rovina, affidato a gente incapace
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